La Jornada 28 agosto 1998
COMUNICATO DELL'EZLN
Alcune riflessioni sul Fobaproa, un appoggio e un appello
"Ho vissuto abbastanza: il maggio della mia vita è caduto nella secchezza, nella foglia gialla, e a me non è dato avere ciò che dovrebbe accompagnare la vecchiaia: onore, amore, obbedienza, una moltitudine di amici. In loro vece ho solo maledizioni, sorde ma profonde, onori a fior di labbra, parole che il povero cuore vorrebbe rifiutare ma non osa."
Macbeth, atto V, scena III
- William Shakespeare -
La catastrofe del Fobaproa non riesce ad essere coperta da Arizmendi, né dalle entusiastiche dichiarazioni di Labastida a favore della pena di morte. La nera e tumultuosa ubriacatura da "vodka russa" nella borsa valori e la svalutazione del peso sono le ciliegine che coronano una torta che trasuda sangue e fango: il modello neoliberale (il maggio dei tecnocrati assomiglia sempre più all'autunno). Nel tentativo di spiegare a noi stessi questa fanghiglia, "buttiamo giù" alcune cose per riflettere ed arrivare a delle conclusioni. Valgano quindi questi brevi commenti, valga l'appoggio a ciò che vale la pena appoggiare e valga l'appello che è necessario lanciare.
I. Fobaproa ed i tecnocrati: né politica né economia
Cattivo come economista e ancor peggio come politico, Zedillo è adesso un delinquente, un sequestratore di leggi che pretende di disporre a suo libero arbitrio della ricchezza della nazione.
Molto si è già detto e scritto sui gravi effetti economici provocati dall'approvazione dell'iniziativa di Zedillo nel Parlamento per convertire il debito del Fondo Bancario di Protezione al Risparmio (Fobaproa) in debito pubblico. E' pure molto quello che si è scoperto rispetto agli autentici beneficiari di questo "riscatto economico". Poco o niente aggiungeremo a questo proposito.
Però vale la pena fare una riflessione su un altro aspetto che viene posto in questione: quello dello "stato di diritto", questa formula così tanto ricorrente nei discorsi di padroni e mastini da caccia quando è il momento di violare, colpire, distruggere, incarcerare ed assassinare indigeni e non indigeni nel nord, nel centro, nell'est, nell'ovest, nel sud e nel sudest messicani.
Questo crimine politico-economico (perché di questo si tratta) inizia quando Zedillo prende la decisione illegale di chiedere un prestito all'estero per poter aiutare le banche che erano "fallite". Adesso sappiamo che cosa c'era dietro il "fallimento" di quelle banche: frodi, prestiti a se stesse, riciclaggio di denaro sporco, speculazioni. Oltre a questi reati c'è quello che commette Zedillo, perché risulta che la Costituzione Politica dice (all'articolo 73, comma VIII) che per richiedere un prestito di denaro all'estero e per assegnare finanziamenti economici è necessaria l'approvazione del Parlamento. Parlamentari dei partiti Azione Nazionale (PAN) e della Rivoluzione Democratica (PRD) hanno denunciato che il signor Ernesto Zedillo Ponce de León ha violato la Costituzione.
Le prove di questa azione illegale sono ben visibili e solamente una clausola costituzionale "salva" il titolare dell'Esecutivo federale dall'essere sottoposto a processo politico (Azione Nazionale ha un progetto che annullerebbe questo assurdo privilegio).
Oltre a non rispettare il suo mandato costituzionale, perché o con quale criterio Zedillo ha deciso che la cosa più urgente era "riscattare" delinquenti mascherati da banchieri invece di costruire scuole, ospedali, spacci popolari e strade? Non è più urgente migliorare le condizioni di vita e di lavoro della gente? Perché appoggiare i ricchi banchieri e non i milioni di piccoli debitori che hanno perso tutto, perfino il loro futuro, in seguito agli "errori di dicembre"?
Per anni (durante i sei anni di mandato di De la Madrid, Salinas de Gortari e Ernesto Zedillo) si è lasciata da parte la democratizzazione del paese. Ci è stato detto (e il gran Salinas ce lo ripeteva spesso, mentre assassinava i suoi oppositori) che la politica doveva aspettare, che la cosa più urgente era l'economia e che i nostri governanti stavano lavorando per regalarci l'ingresso nel Primo Mondo senza chiedere nulla in cambio, come se fosse eterna l'adorazione di tutti alla sua figura.
Oggi, in Messico, non c'è piena democrazia. E non c'è neanche un'economia nazionale. Durante gli ultimi 15 anni è stata distrutta e le sue macerie sono già state vendute. Il modello economico --il cui sviluppo esigeva la rinuncia alla lotta per la democrazia-- non ha fatto che aumentare la povertà e suddividerla di volta in volta tra più messicani e ha concentrato sempre più la ricchezza in un numero sempre più ridotto di persone.
I tecnocrati (come si autodefiniscono i membri della banda che governa attualmente) ci hanno detto che la realtà sarebbe stata come l'avrebbero determinata i loro schemi macroeconomici cibernetici. Hanno detto che la loro specialità non era la politica, ma che non importava perché, nell'era della globalizzazione economica, la cosa fondamentale erano le tecniche di mercato. Saper vendere e acquistare, cioè saper commerciare era quello che il paese chiedeva ai suoi governanti. Per questo, si sono detti e ci hanno detto, i "vecchi politici" (i "dinosauri", come li hanno chiamati) dovevano mettersi da parte perché con il loro populismo avevano mantenuto la nazione lontano della modernità. I dinosauri sono stati messi da una parte, però ai "neopolitici" hanno lasciato in eredità la lunga coda di corruzione, crimini e inettitudine che li ha portati al potere e con la quale hanno fatto la "vecchia politica". In agguato, nostalgici dell'impunità e della ricchezza che dà il potere illegitttimo, i dinosauri preparano il loro ritorno.
Intanto, perché non ci siano dubbi a proposito del fatto che non sanno fare politica, i "ragazzi del computer" ci regalano dimostrazioni gratuite della loro inettitudine. Tre esempi:
1. Avendo l'opportunità di risolvere rapidamente e degnamente il conflitto nel sudest messicano, optano per l'assassinio di massa (Acteal, Chavajeval e Unione Progresso), l'escalation della guerra, la creazione di gruppi paramilitari e l'appoggio al cacicazgo politico-economico regionale (è lì che "La Banda del Cane", così è conosciuto il gruppo di Albores Guillén, si allaccia al potere locale).
2. Alleati economicamente con il crimine organizzato, i tecnocrati ripropongono un solo modo di fare politica per risolvere le differenze all'interno della classe governante: l'assassinio. I crimini impuniti di Luis Donaldo Colosio e José Francisco Ruiz Massieu sono la dimostrazione che il "ricambio" all'interno della nuova classe politica avviene allo stesso modo che nella mafia. Il prezzo della modernità.
3. Impegnati a togliere di mezzo l'antica classe politica per meglio "amministrare" la vendita del paese, i tecnocrati chiudono spazi, sistemano i loro "compari" e purgano con lo stile delle più rancide "nomenclature". La mancanza di ossigeno politico soffoca non solo l'opposizione, ma anche differenti settori all'interno del sistema del partito di Stato. Risultato? Sempre più priisti "storici" abbandonano le file per passare ad altri partiti o posizioni.
Intanto, il vuoto politico lasciato sulla scena nazionale dai tecnocrati è riempito dal protagonismo di due forze: la Chiesa e l'Esercito.
Queste tre gemme che dimostrano l'inettitudine del gruppo che è al potere confermano quella che è la convinzione nazionale: i nostri governanti non sanno fare politica. Però prima si giustificavano con i loro "successi" macroeconomici. È venuto allora il Fobaproa e con esso la verità: non conoscono neanche l'economia
Il caso Fobaproa è una lezione, ma non per i dottori di Harvard-Yale-Cambridge, ma per tutta la nazione. "Né politica né economia", questa è la frase che riassume gli ultimi 15 anni di governo neoliberale in Messico.
Fobaproa mette in discussione completamente il modello politico ed economico imposto al Messico dal sistema del partito di Stato. Fobaproa dimostra che i conti non tornano: siamo più poveri, non c'è stabilità finanziaria né cambiaria, siamo tutti meno sovrani e più dipendenti, non ci sono posti di lavoro, aumenta la delinquenza, si fa maggiore e più stretto il legame del governo con i delinquenti; insomma, stiamo peggio nella micro e nella macroeconomia.
Fobaproa dimostra, in sintesi, che il modello economico e politico attuale è insostenibile e indifendibile.
Insistendo nella sua proposta sul Fobaproa, Zedillo insiste unicamente per mantenersi e per mantenere i suoi colleghi al potere, anche a costo di una opposizione, addirittura all'interno del proprio partito.
Perciò è necessaria la critica all'effettiva efficacia dei tecnocrati, così come è necessario prendere posizione contro di loro.
È necessario fermarli ora.
II. Fobaproa: un Potere Legislativo autonomo e indipendente?
Coinvolti loro malgrado in una crisi politica che covava da tempo, i tecnocrati devono subire la lenta liquidazione del presidenzialismo e una vigorosa, anche se disordinata, crescita dell'indipendenza e dell'autonomia del Potere Legislativo Federale. La catastrofe nazionale prodotta dall'amministrazione pubblica della "Banda 1982-2024" (Gurría dixit), nonostante gli sforzi e gli imbrogli di Labastida, non riesce ad essere appoggiata da politici onesti (che ci sono ancora), né da analisti, né da organizzazioni sociali né da cittadini senza partito. È logico: i fallimenti (benché siano stati presentati come successi) non hanno seguaci. Alcuni parlamentari del Partito Rivoluzionario Istituzionale hanno denunciato il carattere immorale della proposta di Zedillo.
È da approvare la lotta di alcuni parlamentari del Potere Legislativo Federale per la loro autonomia e indipendenza. Il loro atteggiamento critico di fronte alle iniziative dell'Esecutivo è benefico per la vita repubblicana. Il paese ha bisogno di un parlamento veramente indipendente, oltre che rappresentativo degli interessi di tutti i messicani. La lotta per l'indipendenza dei poteri deve arrivare alle estreme conseguenze. In un regime repubblicano sano, l'Esecutivo si assoggetta al Legislativo. Il presidenzialismo che tutt'oggi fa patire il nostro sistema politico deve sparire totalmente. Finché non sarà così, la democratizzazione continuerà ad essere solo "articoli per discorsi" e "demagogia".
Il caso del Fobaproa è servito a fare emergere la forte lotta del Potere Legislativo per raggiungere la sua indipendenza ed autonomia; ha dimostrato il crescente scontento all'interno del sistema di partito di stato ed è una dimostrazione in più dell'inettitudine politica ed economica dei tecnocrati. Però può essere anche un segnale dell'avanzamento - all'interno dei partiti politici - delle correnti più sensibili alle necessità della popolazione piuttosto che agli indici macroeconomici. Dentro ai partiti Azione Nazionale e della Rivoluzione Democratica ci sono correnti che s'impegnano nella ricerca di modi per risolvere il problema creato dall'inettitudine dell'Esecutivo senza colpire ulteriormente la popolazione.
III. Fobaproa: democrazia su o giù?
Nonostante tutto, il dibattito e la presa di decisioni sul Fobaproa continuano "su", tra parlamentari, analisti, lider di opinione e direzioni di partito. È necessario "abbassarli" e che il "ritorno" produca effetti. Se la politica nazionale non è più dettata unicamente ed esclusivamente dall'Esecutivo, se i partiti politici (e non solo uno di essi) partecipano di più e meglio alle decisioni, se i politici professionisti sembrano disposti ad ascoltare o a prevedere le reazioni del popolo contro le misure che lo colpiscono, manca solo che la voce cittadina si faccia ascoltare e che faccia sentire il suo peso in maniera determinante. Questo è democrazia, "governo del popolo, dal popolo e per il popolo".
La proposta del Partito della Rivoluzione Democratica di fare una consulta cittadina sul Fobaproa è uno sforzo serio per aprire uno spazio affinché la cittadinanza si manifesti e si esprima su questo tema. L'iniziativa perredista è un esempio di politica includente e democratica e sarà salutare per il Messico.
Tuttavia, continuano a mancare i meccanismi attraverso i quali la voce dei cittadini si faccia ascoltare dai poteri dell'Unione e faccia sentire il suo peso, obbligando quelli che governano a "comandare obbedendo".
La lotta per la democrazia in Messico non è solo la lotta per elezioni eque, giuste e libere; non è solo la lotta per il multipartitismo; non è solo per l'alternanza al potere. È, soprattutto, la lotta per la "cittadinizzazione" della politica. La lotta per trovare le strade, per creare gli spazi, per dar vigore alle iniziative che danno voce e peso a quelli che fanno una nazione: i lavoratori della campagna e della città, gli indigeni, i cittadini, le casalinghe, i maestri, gli studenti, i pensionati, i piccoli proprietari, i professionisti, gli impiegati, gli handicappati, i sieropositivi, gli intellettuali, gli artisti, i ricercatori, i disoccupati, gli omosessuali, le lesbiche, i giovani, le donne, i bambini e gli anziani, i tutti con cui, con nomi e volti differenti, si nomina e si veste il popolo.
IV. Consulta sul Fobaproa: un appoggio
L'EZLN saluta e appoggia la consulta sul Fobaproa organizzata dal PRD, alla quale partecipano altre organizzazioni politiche e sociali, oltre che singoli cittadini, e che si realizzerà il prossimo 30 agosto.
V. Un appello a lottare per ciò che ci appartiene: la democrazia, la libertà e la giustizia
Ci appelliamo al Popolo del Messico affinché partecipi alla Consulta Nazionale sul Fobaproa questo 30 agosto 1998 e, soprattutto, chiediamo a tutti di lottare per i Diritti di tutti: per la salute, la casa, l'alimentazione, un lavoro pagato giustamente, la terra, l'educazione, la cultura e l'informazione, la libertà, l'indipendenza, la democrazia e la pace.
Salutiamo la lotta per l'indipendenza e l'autonomia del Potere Legislativo; salutiamo le organizzazioni politiche che guardano verso il basso. Salutiamo quindi la Consulta sul Fobaproa. Salutiamo quelli che aprono spazi per la partecipazione cittadina. E, soprattutto, salutiamo quelli che lottano per "cittadinizzare" la politica, vale a dire, per democratizzare il paese.
Dalle montagne del Sudest Messicano
Per il Comitato Clandestino Rivoluzionario Indigeno-Comando Generale dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale
Subcomandante Insurgente Marcos
Messico, agosto 1998
COMUNICATO DELL'EZLN
Marcos ricorda i 20 anni dallo sciopero della fame delle "donne"
Alla stampa nazionale
Dame e cavalieri:
Ecco alcune riflessioni su
Fobaproa e una presa di posizione
Da queste parti niente di nuovo, continuano ad abbondare aerei ed elicotteri che promettono guerra, piogge che promettono raccolti e dignità che promettono futuri. I bambini continuano ad essere bambini ed il piccolo Pedrito mi ribattezza come "Up" (comoda abbreviazione di "Sup", credo) mentre cerca di accertare se la pipa è di cioccolata come erano alcune sigarette che gli hanno regalato.
Mentre il mare sogna con me nel ventre, ricordo che nei prossimi giorni (il 28 di agosto?) le Donne celebreranno il ventesimo anniversario di un fatto che, come tutto quello che viene dal basso, è iniziato piccolo ed è cresciuto. Venti anni fa, un gruppo di tenaci e scomode (per il Potere) donne e uomini hanno iniziato uno sciopero della fame per esigere la liberazione dei detenuti politici e la riapparizione dei desaparecidos.
Noi, e altri oggi senza memoria, dobbiamo a queste donne di sciocca tenerezza molte cose. Una di queste, non l'unica, è il domani che ci promettono quelli a cui, come le Donne sanno, la memoria non riposa né si arrende, e che la dignità non ha grandezza né età. E allora risulta che arriva il Vecchio Antonio con uno dei suoi regali per il mare e racconta, niente altro che per raccontare, ...
La storia della misura della memoria
Raccontano gli anziani più anziani fra i nostri, che i primi dei, quelli che hanno dato vita al mondo, hanno suddiviso la memoria tra gli uomini e donne che camminavano sul mondo. Buona è la memoria -hanno detto e se lo sono ripetuti- perché è lo specchio che aiuta a capire il presente e che promette il futuro.
Con una tazza i primi dei hanno fatto la misura per ripartire la memoria e hanno fatto sfilare tutti gli uomini e donne che così hanno ricevuto la loro misura di memoria. Però risulta che alcuni uomini e donne erano più grandi di altri ed allora la misura di memoria non era uguale per tutti. Nei più piccoli brillava più piena e nei più grandi sembrava più opaca. Perciò si dice che la memoria è più grande e più forte nei piccoli ed è più difficile da trovare nei potenti. Perciò si dice anche che gli uomini e donne si rimpiccioliscono quando invecchiano, perché splenda di più la memoria. Si dice che questo è il lavoro dei più anziani fra gli anziani cioè rendere grande la memoria.
E dicono anche che la dignità non è altro che la memoria che vive. Così dicono.
Bene. Saluti e che la memoria adempia il suo scopo, vale a dire, faccia giustizia.
Dalle montagne del Sudest Messicano
Subcomandante Insurgente Marcos
Messico, Agosto 1998
Ed ecco qui di nuovo! L'unica! L'ineguagliabile! La temuta (dai redattori)! Sezione dei postscriptum ricorrenti! Sììì!
P.S.: Che applaude la memoria di Zedillo. In Ocosingo, parlando delle iniziative di riforma indigena, Zedillo si è riferito alla proposta della Cocopa come a "quella che elaborarono un gruppo di parlamentari insieme all'EZLN". E' mancato solo che dicesse: "un gruppo di parlamentari che si sono ribellati".
P.S.: Che dà la sua polpetta a chi tocca. Secondo i servizi segreti si sa che è sorto un nuovo municipio autonomo nel territorio di quella che oggi si conosce come Tuxtla Gutiérrez. Il Consiglio Autonomo in Ribellione è ubicato nelle vicinanze del giardino zoologico "Alvarez del Toro" e, con evidenti intenzioni di passare inosservati, hanno collocato all'entrata un scritta che dice: "Penal de Cherro Hueco". Esigiamo che si applichi con tutto rigore lo stato di Diritto, che migliaia di poliziotti e soldati attacchino la sede ribelle e distruggano tutte le installazioni, e che siano immediatamente sgomberati tutti quelli che si trovano lì.
P.S.: Che fa i conti (al di fuori del Fobaproa). Il peso si svaluta, la borsa valori va a picco, aumenta la delinquenza dei colletti bianchi e quella dei senza colletto, il narcotraffico fa lega con il governo, gli Accordi di San Andrès continuano ad essere disattesi, la guerra avanza in Chiapas, Guerrero e Oaxaca, crescono le condanne internazionali contro il governo messicano per le violazioni ai Diritti umani, il Potere Legislativo si smaschera, i futuri candidati priisti al 2000 pullulano, Fobaproa esplode e con questo anche l'illegalità delle elezioni del 1994, .......... (spazio perché lei possa aggiungere altre cose che ho dimenticato), eccetera. Tutto questo è chiaro, però su che cosa informerà Zedillo il 1° di settembre? Sui suoi successi nelle immersioni subacquee?
Saluti alle noci ed auguri! (perciò se lei sta leggendo questo, vuol dire che ha già superato quattro anni di "benessere per la famiglia").
Il Sup avvolto in carta regalo
(a cura del Comitato Chiapas di Torino)