Elio Henríquez, corrispondente, Chenalhó, Chis., 27 di febbraio ¤ Circa 5 mila indigeni priisti di questo municipio hanno marciato oggi per esigere la ``espulsione dei catechisti stranieri, la liberazione dei loro compagni detenuti per il massacro ad Acteal, il ristabilimento dello stato di diritto e perché l'Esercito Messicano rimanga nelle comunità perché "e' la garanzia per la protezione dei deboli e degli emarginati".
In un'intervista, il presidente del consiglio municipale priista, Pedro Mariano Arias Pérez, ha assicurato che non è stata presentata nessuna richiesta perché il parroco Miguel Chanteau fosse espulso, e ha avvertito che ``in parte'' l'arresto del religioso francese ``non è bene perché può riscaldare il gruppo zapatista e la società civile, che incolperebbero il comune".
Gli indigeni priisti si sono concentrati a Xishilton, da lì hanno marciato per circa tre chilometri a piedi sulla strada che unisce San Cristóbal con Pantelhó e quindi sono arrivati al capoluogo di Chenalhó, dove hanno realizzato una conferenza per far conoscere un documento indirizzato al governatore Roberto Albores Guillén e sollecitare "il disarmo di tutti i gruppi armati".
La giustizia e il progresso di un popolo ``non si ottengono con le armi ma con la ragione, l'uguaglianza e il rispetto dei diritti '', dichiarano nel documento di due pagine firmato per la maggioranza delle 61 comunità di Chenalhó.
Capeggiati dalle autorità municipali, i priisti - arrivati anche da altri luoghi trasportati da decine di camionette - e alcuni componenti del Partito Cardenista hanno chiesto che si applichi ``strettamente la giustizia, senza distinguo di partiti politici e religione, e che si riveda minuziosamente chi ha diretto il massacro in Acteal e che nessuno sia la vittima.
In una palco collocato proprio di fronte alla casa parrocchiale, che da ieri è senza la presenza di Chanteau, hanno insistito in che ``la maggior parte dei 58 incarcerati per il massacro di Acteal ``sono innocenti. Hanno sottolineato: `` Paghino la loro colpa i colpevoli del crimine".
In difesa dell'ex sindaco Jacinto Arias Croce, detenuto a Cerro Hueco, i priisti hanno chiesto ``il non castigo degli ex funzionari indigeni nel caso di ACTEAL''.
Nella marcia realizzata il 5 di febbraio, i priisti hanno chiesto alla Segreteria di Governo che il vescovo Samuel Ruiz fosse espulso dal Chiapas, con il parroco francese Miguel Chanteau.
Nella manifestazione di oggi é apparso solo un piccolo striscione con su scritto: ``Fuori Samuel Ruiz dal CHIAPAS'', e uno slogan urlato durante la mobilitazione: ``Fuori i catechisti stranieri!'', poichè il sindaco Arias Pérez ha sottolineato che i sacerdoti ``devono dedicarsi alla questione religiosa e non alla politica".
Ha sostenuto che la manifestazione di oggi non era in contro del
presidente della Commissione Nazionale di Intermediazione (Conai).
``Solo degli stranieri che vengono a disorientare a la gente indigena
e non ci lasciano risolvere i nostri problemi. (...)
(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)
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