La Jornada 28 febbraio 1998

Protesta della diocesi e di ONG di fronte alla CIDH per l'espulsione di Padre Michel Chanteau

Reuters, Parigi, 27 febbraio ¤ Il governo francese ha detto venerdì che l'espulsione di un francese dal Messico è un passo indietro per il dialogo nello stato del Chiapas, dove operano i ribelli zapatisti.

Il portavoce del ministero degli Esteri, Yves Doutriaux, ha assicurato che il francese Michel Chanteau era solo coinvolto in attività umanitarie con la popolazione indigena dello stato del Chiapas.

"Le autorità francesi e dell'Unione Europea hanno espresso nel dicembre passato le loro speranze a ché si mettesse in pratica un dialogo (di pace) genuino in Messico nel contesto del CHIAPAS", ha segnalato il funzionario.

"In questo contesto, ci dispiace tantissimo per l'espulsione di padre Chanteau", ha aggiunto

Chanteau, di 67 anni, è stato messo su di un aereo per la capitale messicana ed espulso dal paese, accusato di intervenire in affari politici interni.

Secondo le autorità messicane, il francese ha accusato il governo di pianificare un massacro della popolazione di Acteal, quello in cui 45 profughi indigeni che erano simpatizzanti dei guerriglieri dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) furono assassinati in dicembre.

Il governo del Messico ha portato a capo una aperta e aggressiva campagna per espellere dalla zona gli osservatori stranieri e gli attivisti politici presenti in Chiapas senza la dovuta autorizzazione.

Chanteau era assegnato alla diocesi di San Cristóbal de Las Casas, in Chiapas, diretta dal vescovo Samuel Ruiz, mediatore nei negoziati di pace che hanno permesso di preservare la tregua dichiarata dopo di 10 giorni di combattimenti tra gli zapatisti e le truppe governative nel 1994.

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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