Al popolo del Messico

Ai popoli del mondo

Il massacro di Acteal, il crimine più vergognoso della storia recente del Messico, crimine perpetrato contro la popolazione civile inerme ed indifesa, da la misura del livello di putrefazione politica cui sono giunti coloro che dicono di governare il paese. L'ambizione di mantenersi al potere li ha portati a soffrire di una miopia politica straordinaria, dovuta alla perdita della sensibilità e del buon senso comune per dirigere la nostra patria; l'accanimento e l'intenzione terroristica di coloro che pianificarono l'azione, si rivelano nei corpi sfigurati di bambini, donne e uomini assassinati.

É sufficiente fare un conto dei morti che nel recente passato hanno dovuto porre i più poveri, perché i messicani si rendano conto, una volta per tutte, che nel nostro paese si vive sotto la barbarie istituzionalizzata e che quelli che oggi reggono i destini della nostra patria non manifestano alcuna disposizione a raggiungere una convivenza giusta e civilizzata, una convivenza democratica urgente negli attuali momenti.

Nella zona di "Los Altos" del Chiapas, dov'è ubicato Chenalhó, la miseria e l'oppressione vissute sono storiche; la popolazione civile di questo municipio, tradizionale bastione PRIista, deve affrontare ogni giorno la violenza dei cacicchi locali, signori di forca e coltello che, protetti dai governi locale e federale, respingono nel sangue qualunque iniziativa di organizzazione autonoma degli indigeni di questi paraggi. Tale situazione ha originato un conflitto alimentato dal governo per portare a compimento, parallelamente, i piani controinsurrezionali tracciati dal Pentagono con l'obiettivo di garantire gli interessi ed il dominio della borghesia finanziaria nel nostro paese. La Guerra di Bassa Intensità che si fomenta in questo ed in altri stati del paese contro il popolo che non si adegua e sottomette, ha accelerato la formazione di gruppi paramilitari e squadroni della morte come armi importanti per sviluppare le loro tattiche: servono loro per dare impulso alle attività dei servizi segreti, cioè per penetrare nella vita quotidiana delle comunità, delle famiglie, per conoscerle, trascinarle nel vizio, corrompere i più vulnerabili, demoralizzare i più deboli; servono pure per seminare il terrore e contaminare l'ambiente con l'odore di guerra.

I gruppi paramilitari sono formati dagli indigeni stessi, generalmente giovani senza terra e senza lavoro, che sono riusciti a corrompere e strappare dalla loro cultura. Sono cresciuti nei luoghi più disparati dello stato, anche se sono stati potenziati, in particolare, nelle zone che il governo considera come "fuochi rossi" di insurrezione. Questo é il caso dei gruppi denominati: Los Chinchulines, Justicia Social, Desarrollo, Paz y Justicia nel nord e nella selva, Alianza Fray Bartolomé de los Llanos, e le Fuerzas Armadas del Pueblo nel centro, Máscara Roja ed il Comando Especial nella zona de Los Altos, Los Orantes sulle montagne ed il Movimiento Indígena Revolucionario Antizapatista (MIRA) che rappresenta l'espressione visibile del coordinamento interno di questi gruppi.

Sebbene possa sembrare che questi gruppi sorgano dall'oltretomba e che le ombre siano il loro parapetto, la loro impunita origina dal fatto che é l'esercito messicano, ed in concreto il generale Mario Renán Castillo Fernández che li ha creati, armati ed addestrati, che sono gli alti comandi castrensi a dirigere le loro azioni, sono il governo federale e statale coloro che li finanziano e sostengono.

Ciò che perseguono con azioni quali quella di Acteal é rendere ben chiaro che godono della protezione, impunita ed hanno capacita di fuoco per imporre la loro "legge" dove lo desiderano.

Quale legge pretendono imporre? Secondo il cinico discorso del presidente della Repubblica e di altri funzionari, sembra che si tratti di un problema strettamente locale, riducibile alle volontà di un consigliere comunale, di un amministratore, di un cacicco... La realtà é che il massacro obbedì ad una politica etnocida del governo, che si veniva esprimendo nel deliberato mancato compimento degli accordi di San Andrés, negli innumerevoli atteggiamenti discriminatori e razzisti delle autorità, nelle risorse assegnate non per mitigare la miseria indigena, ma per fare proselitismo, dividere e corrompere comunità.

Hanno istituito la violenza contro gli indigeni ed i poveri come se vi fosse da estirpare il cancro della miseria e dell'insottomissione, per evitare di danneggiare l'immagine venduta all'estero. Pretendono con i loro atti criminali che tra le vittime tornino a regnare il silenzio, l'abulia e la disperazione.

É chiaro che la responsabilità diretta di questi avvenimenti penosi ricade sul signor Ernesto Zedillo Ponce de León come Comandante in Capo dell'esercito messicano. É lui quello che ha deciso di stare al gioco proposto dal Pentagono, sono stati lui ed i suoi predecessori a favorire l'avanzamento del progetto controinsurrezionale della Guerra di Bassa Intensità nel nostro paese. Ancora lui ha causato la rottura dei dialoghi di San Andrés ed ha ordinato la militarizzazione dello stato e del paese.

Allo stesso modo il governatore provvisorio dello stato del Chiapas, Julio César Ruíz Ferro, ha avuto la sua parte in questo, giacché dall'inizio del suo mandato avvenne la proliferazione dei gruppi paramilitari che lui stesso ha auspicato e difeso.

Il massacro di Acteal costituisce un atto di provocazione governativa che cerca di portare il processo ad uno scontro diretto e su scala più vasta, cercando di prendere l'iniziativa in modo da svantaggiare le forze insurrezionali; per il momento tuttavia non si é colpito militarmente l'EZLN, ma si é cercato di intimidirne le basi e minare il morale del popolo organizzato.

Dall'altro lato, questo crimine di Stato viene inoltre utilizzato come grossolano pretesto, affinché l'esercito conquisti nuove posizioni e generalizzi lo stato d'assedio in Chiapas.

In tutto il paese si applicano attualmente i piani controinsurrezionali e gli stati di Chiapas, Oaxaca, Guerrero e Jalisco principalmente, dimostrano il loro compimento: il sequestro, le imboscate, le sparizioni forzate e le azioni di terrore contro la popolazione civile sono già denominatore comune in varie comunità, villaggi e città del nostro paese.

Il "22 nero" rappresenta un profondo oltraggio al popolo del Messico, di fronte al quale tutti noi che ci siamo proposti di costruire una patria nuova, una patria giusta e sovrana, da ogni trincea abbiamo un dovere da compiere, abbiamo una risposta da dare, abbiamo una voce, un progetto, un fucile da innalzare.

Dobbiamo mettere in chiaro che le aspirazioni del movimento democratico rivoluzionario sono salde. Che é un paese in pace quello cui aspiriamo. Che riteniamo la violenza non come qualcosa che esiste da sempre e per sempre, ma che deve scomparire, così come deve scomparire l'ingiustizia. Che di fronte alle azioni criminali del mal governo é legittima la generalizzazione dell'autodifesa armata del popolo.

Il popolo messicano deve esigere attraverso tutti i mezzi:

- Giudizio politico del Presidente della Repubblica - Giudizio politico del Governatore Provvisorio del Chiapas. - Dissoluzione dei poteri e convocazione di un'assemblea costituente per nominare un nuovo governo statale. - Giudizio penale e castigo dei responsabili del massacro e della creazione ed addestramento dei gruppi paramilitari: Julio Cesar Ruíz Ferro, Mario Renán Castillo Fernández . - Comparizione del Segretario della Difesa Nazionale di fronte alla Camera dei Deputati. - Ritiro dell'esercito e delle polizie dentro le rispettive caserme e dissoluzione dei gruppi paramilitari. - Compimento degli accordi di San Andrés. - Rispetto dell'integrità fisica dei membri delle ONG e della popolazione civile.

Da parte nostra ci siamo dichiarati in stato di allerta generale per rispondere a qualsiasi nuova aggressione di cui soffra il popolo messicano.

ATTRAVERSO LA VIA DEMOCRATICA RIVOLUZIONARIA, TUTTO IL POPOLO AL POTERE!

PER LA REPUBBLICA DEMOCRATICA, IL POPOLO UNITO TRIONFERÀ!

CON LA LOTTA POPOLARE, L'EPR TRIONFERÀ!

PARTITO DEMOCRATICO POPOLARE RIVOLUZIONARIO PDPR

COMANDO MILITARE DEL SUD-EST DELL'ESERCITO POPOLARE RIVOLUZIONARIO EPR

Sud-est della Repubblica Messicana, 27 dicembre 1997

(traduzione del "Coll.Internazionalista - Torino" <alifer@inrete.it>)

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