La difficile situazione che il popolo messicano attraversa, ha
fatto sì che ampi settori popolari si siano visti nella
necessità di organizzarsi per lottare per il lavoro, per
la giustizia, la democrazia e la libertà. A questa giusta
lotta il governo ha risposto dichiarando la guerra, con tutta
la forza dello Stato, cercando di contenere lo scontento popolare,
principalmente con la forza delle armi.
Ancora una volta si scarica sulle forze armate, ed in particolare
sull'esercito federale, il compito di rispondere agli effetti
politici delle politiche antipopolari applicate da un governo
oppressore. Di nuovo la difesa degli interessi dei 24 oligarchi
che dominano il Messico, riposa apertamente nella forza delle
armi, anche se per fare questo deve passare sopra ai diritti del
popolo messicano, diritti plasmati nella costituzione, e nel dolore
e nella vita di quelli che si azzardano a manifestare il loro
scontento per l'attuale stato delle cose.
La presenza dell'esercito è in aumento in tutti gli ambiti
della vita sociale, i militari stanno assumendo ogni giorno più
compiti che costituzionalmente non competono loro, convertendosi
in uno strumento di terrore contro il popolo, provocando timore
con la loro presenza e lasciando una scia di morte dietro al loro
passo.
SOLDATO MESSICANO:
Ti dicono che difendi la patria, però la patria non sono
gli interessi di 24 multimiliardari che uniti ai potenti del mondo
opprimono tutto il popolo, la tua famiglia e te stesso.
La patria è il nostro territorio, in cui il governo permette
che i potenti del capitale finanziario facciano e disfino come
più garba a loro.
La patria sono le risorse naturali della nazione, come i minerali
ed il petrolio, che il governo sta consegnando agli oligarchi
nazionali e stranieri.
Ti dicono che difendi il popolo, però il popolo non è
solo un pugno di ricchi che opprimono la maggioranza del popolo
messicano.
Il popolo sono i 93 milioni di messicani, di cui 65 milioni si
trovano nella povertà e la cui situazione peggiora di giorno
in giorno; fra questi poveri si trova la tua famiglia... ci sei
tu.
Il popolo sono i contadini cui si è rapinata la terra,
gli operai che devono sopravvivere con un salario miserevole,
i piccoli imprenditori che sono spogliati dei loro beni dalle
banche, gli studenti che non trovano posto nelle scuole, i lavoratori
che non trovano impiego e che devono emigrare in altri paesi dove
sono disprezzati e discriminati, gli indigeni che sono spogliati
del loro territorio, delle loro tradizioni, della loro cultura,
che sono condannati a vivere nell'emarginazione, nella denutrizione
e nell'oblio. Questo popolo è quello che s'aspetta che
tu stia dalla sua parte, e non dalla parte dell'oppressore.
Ti dicono che difendi la legalità, però la legalità
non è la riforma arbitraria della costituzione alle spalle
e contro gli interessi del popolo, per sfruttarlo e beneficiare
sempre di più i ricchi.
La legalità è l'esistenza di uno stato di diritto,
dove le leggi siano pienamente vigenti e per questo siano rispettate
dai governanti. In Messico non esiste lo stato diritto ed i governanti
oppressori che ti comandano sono quelli che hanno fatto sì
che non esista.
La legalità è che gli alti comandi dell'esercito
non partecipino in atti delittuosi come il narcotraffico e che
le truppe non siano utilizzate per lavori di polizia.
La legalità è il rispetto per i diritti umani, che
proibiscono la pratica della tortura e della sparizione forzata.
Questa è la legalità che dovresti difendere.
Ti dicono che l'esercito federale è l'erede della tradizione
eroica del popolo messicano, però non è eroico quello
che ti obbligano a fare.
La tradizione del popolo messicano è quella di combattere
i tiranni, quella di lottare contro l'oppressione, di lottare
contro l'antidemocrazia, l'ingiustizia e la mancanza di libertà.
I migliori esempi che i soldati messicani hanno dato è
stato quando si sono collocati a fianco della lotta del popolo,
e si sono uniti alle forze popolari, come ha fatto il generale
Felipe Angeles unendo le sue forze a quelle di Villa, quando colmi
di fervore patrio si sono lanciati a difendere l'integrità
della patria, anche a costo della vita, contro gli invasori nordamericani
o francesi. Questa è l'eredità di cui dovresti
riappropriarti, non quella di Antonio Lopez de Santa Anna, di
Porfirio Diaz e di Victoriano Huerta.
Affinché tu obbedisca agli ordini di maltrattare il popolo
e di torturare i prigionieri, ti parlano dell'onore, del coraggio
e della dignità, però queste qualità non
si radicano obbedendo ad ordini criminali.
Il coraggio è necessario per ribellarsi a questi ordini
e per denunciare i fatti condannabili, come ha fatto l'ufficiale
che ha reso noto la contaminazione del latte a Veracruz, fatto
per cui ora si trova punito dagli alti comandi, complici dell'avvelenamento
a quel prodotto.
Di dignità c'è bisogno per non sottostare al trattamento
insultante a cui sei sottoposto quotidianamente.
Onore riceverà chi si rifiuterà di torturare o assassinare
innocenti, e bambini come è successo ultimamente in Chichihualco,
Gro.; onore avrà chi si rifiuterà di applicare la
guerra sporca, chi si rifiuterà di arrestare, torturare
e far sparire i prigionieri della guerra, come hanno fatto con
il combattente dell'EPR, Rafael, in Guerrero.
Nonostante tutto ciò che ti possano dire gli alti comandi
dell'esercito, oggi ti stanno utilizzando come strumento per reprimere
il tuo popolo, la tua gente.
Stai servendo come carne da cannone per difendere degli interessi
che non sono i tuoi. Stai facendo il lavoro sporco che ti richiede
la politica che il governo messicano applica contro il popolo.
Ti stanno collocando nel posto che a loro tempo occupavano i soldati
dell'esercito di Porfirio Diaz e vogliono che tu ti trasformi
in complice dei massacri e in strumento per schiacciare le aspirazioni
del popolo messicano alla libertà, alla giustizia ed alla
democrazia.
Sei d'accordo d'essere uno strumento di morte per difendere i
multimiliardari che governano il paese?
Vuoi essere responsabile dell'assassinio di messicani che solo
difendono i loro diritti? (ed i tuoi pure, dato che anche tu sei
messicano)
Il tuo posto è accanto al popolo, visto che da lui provieni,
a lui appartengono i tuoi genitori, i tuoi figli ed i tuoi fratelli.
Che non t'ingannino, il popolo non è il tuo nemico.
Il disonore, la vergogna ed il disprezzo del tuo popolo ti aspettano
se obbedisci agli ordini criminali degli alti comandi. L'orgoglio
del dovere compiuto per il tuo popolo, lo proverai se disobbedisci
e volti il tuo fucile verso quelli che opprimono i messicani.
Nella lotta per la democrazia, la giustizia e la libertà,
c'è un posto per te.
(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)
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