La Jornada 27 maggio 1998

Rabasa: l'EZLN si prepara per la guerra?

Angeles Mariscal, corrispondente, Tuxtla Gutiérrez, Chis., 26 maggio ¤

L'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) potrebbe essere in procinto di prepararsi per la guerra, ha suggerito il coordinatore per il dialogo di pace in Chiapas, Emilio Rabasa, ed ha aggiunto che l'esistenza di accampamenti di addestramento guerrigliero, come quello localizzato ieri in Navil, "non sono un segno di pace, ma il contrario".

Il rappresentante del governo federale ha giustificato l'operazione di polizia e militare mediante la quale si è localizzato ieri un campo di addestramento, di presunta appartenenza alla guerriglia zapatista. Emilio Rabasa ha sottolineato che l'azione è stata intrapresa dal governo statale, con il fine di cercare "gavilleros, trafficanti di armi".

Mediante questa operazione è stato trovato l'accampamento che era completamente vuoto. L'azione obbedisce alla strategia di far rispettare la Legge Federale su Armi ed Esplosivi, ha aggiunto.

- L'esistenza di questo tipo di accampamenti è un segno che l'EZLN si prepara per la guerra?

- Per la localizzazione e la conformazione dell'accampamento, si può dare questa interpretazione, però avremmo bisogno ancora di maggiori elementi di giudizio per arrivare ad una conclusione in questo senso.

Ha sottolineato che si sta analizzando se il ritrovamento dell'accampamento pone a rischio il processo di dialogo a cui vuole arrivare il governo federale. "Da parte nostra c'è una manifesta volontà, però vogliamo sapere se esiste anche dall'altra parte, o se invece persiste il rifiuto d'arrivare al negoziato".

"Questo tipo di accampamenti non sono segnali di pace, ma il contrario", ha affermato dopo aver indicato che a questa conclusione si può arrivare in base al luogo dove è stato localizzato, tra Los Altos e la selva del Chiapas, dentro all'area d'influenza zapatista.

"Sono tutti questi elementi d'analisi che ci porteranno a capire se in effetti non c'è disponibilità per la pace, e invece sì per perpetuare il conflitto. Però si può affermare che un accampamento di questa natura non è un accampamento di pace", ha ribadito.

Interrogato sul fatto se il ritrovamento implicherà nuove misure da parte dell'Esercito Messicano nella zona di conflitto, Emilio Rabasa ha spiegato che il governo federale continuerà ad applicare la Legge Federale su Armi da Fuoco ed Esplosivi, "che è quella che in questo caso ha portato a trovare l'accampamento".

Il coordinatore per il dialogo si è riunito oggi con i lider di impresari e con le vedove di Chenalhó, così come con militanti dei partiti Cardenista e Rivoluzionario Istituzionale.

Al termine della riunione ha affermato che ci si sta occupando in modo sollecito del problema dei profughi - tra gli 8 mila 500 e le 9 mila persone -, essenzialmente a Chenalhó. Rabasa ha affermato che c'è l'obiettivo di farli ritornare alle loro case prima che inizi il ciclo agricolo, sempre e quando siano garantite le condizioni di sicurezza.

Allo stesso modo, ha detto che si sta lavorando ad un programma di aiuti economici ed umanitari ai parenti delle vittime di Acteal, non a quelli del massacro, ma delle persone che sono morte prima del massacro.


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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