La Jornada 27 aprile 1998
Elio Henríquez, corrispondente, San Cristóbal de
Las Casas, Chis., 26 di aprile ¤
L'autobus che trasportava componenti del gruppo statunitense Pastori
per la Pace è stato aggredito, presumibilmente da indigeni
priisti dell'ejido Taniperlas, mentre realizzavano una visita
in questo luogo.
In una conferenza stampa, vari membri del gruppo hanno spiegato
che ieri mattina sono arrivati a Taniperlas per domandare alla
popolazione se c'era necessità di aiuti umanitari, però
immediatamente un gruppo di persone ha iniziato a riunirsi con
un atteggiamento ostile.
I Pastori per la Pace -alcuni di loro in età avanzata-
hanno chiesto il nullaosta ai soldati ed ai poliziotti statali
e federali per fare un circolo nel centro della comunità,
al fine di "pregare per la giustizia e la pace".
Ma a partire da quel momento gli indigeni che si erano riuniti
-apparentemente militanti del partito ufficiale- hanno detto loro
che "gli stranieri non sono ben accetti in questa comunità,
e se non se ne vanno bruciamo l'autobus".
Gli statunitensi hanno detto di essere sicuri che questi "parlavano
solo a nome di una parte della popolazione".
Di fronte a questa situazione e dato che non potevano parlare
con i simpatizzanti zapatisti, che rimangono chiusi nelle loro
case senza poter uscire, i 15 statunitensi sono risaliti sull'autobus,
però in questo istante il gruppo di uomini "ha bloccato
la strada". Aiutati da poliziotti, i visitanti, che viaggiano
con il visto FM3, hanno potuto abbandonare Taniperlas.
Però un chilometro più avanti vari indigeni armati
con pietre avevano chiuso la strada, e quando il veicolo si è
fermato, uno di loro ha rotto una finestrino con un sasso, senza
ferire nessuno dei passeggeri.
Dopo questo incidente, sono ritornati in città, però
prima, nel tragitto verso il capoluogo di Ocosingo, hanno parlato
"con il rappresentante di 140 uomini di Taniperlas che si
trovano in montagna, e le cui famiglie non possono uscire dalla
comunità per paura di essere aggredite".
L'uomo con cui hanno parlato ha detto loro che temono per la vita
di Fernando Gómez Sánchez, che presumibilmente è
stato arrestato recentemente in Taniperlas e non si sa dove sia
ora.
(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)
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