Da inviare alla stampa internazionale
"Rompendo l'accerchiamento dei Paramilitari e della Polizia
Statale e dell'Esercito: gli sfollati"
San Cristobal de Las Casas, Chiapas, Messico 27 Aprile, 1997
Bollettino stampa dei delegati degli sfollati della Zona Nord
(Tila, Tumbala, Sabanilla e Salto de Agua) Zona Nord del Chiapas.
Informiamo l'opinione pubblica che la marcha Caravana por la
Paz con Justicia y Dignidad Wejlel, è uscita il giorno
25 dalla Zona Nord, ROMPENDO L'ACCERCHIAMENTO imposto dal gruppo
di Guardias Blancas Paz y Justicia, dalla Sicurezza Pubblica dello
Stato e dell'Esercito Federale. Durante l'uscita e l'attraversamento
delle differenti comunità, Paz y Justicia ha preteso di
impedire che si portasse a termine questa azione, con azioni verbali
e fisiche, lanciando pietre e bastoni e urlando minacce di morte
contro le nostre persone, com'è successo nella comunità
di Aguas Fria ; quando la carovana è riuscita ad arrivare
alla comunità di Miguel Aleman, sede del gruppo Paz y
Justicia, era già un trionfo. Nelle seguenti comunità
di Tila, la popolazione ci ha ricevuti con grandi dimostrazioni
di appoggio, così come nella capitale del municipio Salto
de Agua dove abbiamo realizzato un incontro di due ore, arrivando
poi ad Ocosingo, dove migliaia di indigeni ci hanno ricevuti con
alimenti e offrendoci il loro appoggio. Qui gli impiegati della
segreteria di Governo hanno cercato di intimidirci con domande
sulle richieste e sugli obiettivi della carovana, affermando che
il governo è disposto a dare una soluzione al problema
della Zona Nord, e dicendoci che non era necessaria la marcia.
Continuando con l'accaduto, siamo arrivati sabato 26 a San Cristobal,
dove abbiamo fatto un altro incontro. Nella riunione con tutti
i delegati ci siamo accordati di rimanere a San Cristobal, poiché,
come già abbiamo informato l'opinione pubblica, nella città
di Tuxtla si realizza una fiera e per rispetto ai cittadini abbiamo
deciso di raggiungerla lunedì 28.
Di fronte alle dichiarazioni del Deputato Samuel Sanchez Sanchez,
leader di Paz y Justicia, secondo cui questa carovana è
una provocazione per la popolazione della Zona Nord, vogliamo
chiarire al popolo in generale che, tutte le volte che noi, i
perseguitati dalla violenza esercitata da Paz y Justicia facciamo
conoscere la verità e esigiamo dal governo che le nostre
richieste siano rispettate, ESERCITIAMO IL NOSTRO DIRITTO COSTITUZIONALE.
Inoltre chiariamo che di fronte alle elezioni SI RICHIEDONO LE
CONDIZIONI MINIME DI SICUREZZA NELLO STATO DEL CHIAPAS, SOPRATTUTTO
NELLA ZONA NORD, ALTOS E SELVA, è questo quello che noi
abbiamo richiesto perché queste possano svolgersi, non
è che noi rifiutiamo le elezioni come ha dichiarato Samuel
Sanchez.
LA NOSTRA DECISIONE DI ARRIVARE FINO ALLA CAPITALE DELLO STATO,
E' E SARA' PACIFICA E POLITICA, E NON ASPETTEREMO DI VEDERE RISOLTE
LE NOSTRE RICHIESTE.
Delegati degli sfollati della Zona Nord
(Tila, Tumbala, Sabanilla, y Salto de Agua)
Manuel Perez García
Pascual Hernandez Lopez
Margarita Martínez Alvarez
Pasqual Lopez Lopez
Sebastián Vasquez Jimenez
Abraham Vazquez Hernandez
Antonio Vasquez Martínez
Miguel Guzman Montejo
Rappresentante esterno del Movimento La Voz de Cerro Hueco.
Abelardo Mendez Arcos
Noi Osservatori Internazionali di Francia, Italia, Paesi Baschi,
Catalogna, Euskadi, Galizia, Regno Unito, Canada, Stati Uniti,
Svizzera e Germania abbiamo accompagnato gli indigeni nella Marcia
Caravana por la Paz con Justicia y Dignidad, Wejlel. La
nostra presenza è stata sollecitata da differenti organizzazioni
civili per rompere l'accerchiamento del gruppo paramilitare "Paz
y Justicia" ed assicurare l'integrità fisica degli
indigeni sfollati che si sono uniti alla marcia.
Come osservatori abbiamo avvertito il clima di tensione che si
vive nei municipi di Tila, Sabanilla, Tumbala e Salto de Agua,
nella Zona Nord del Chiapas.
Questa tensione si è manifestata in diversi modi. All'arrivo della Carovana nel municipio di Salto de Agua la comunicazione radio tra le nostre unità è stata sabotata con il taglio dei cavi delle antenne. Vari striscioni sono stati strappati dai camion della carovana, vedendoci obbligati a montare di guardia per prevenire altri possibili sabotaggi.
Contadini e abitanti di questi municipi ci hanno fornito le loro
testimonianze sull'accerchiamento e la guerra di bassa intensità
che si vive nella zona.
Denunciamo la sparizione di Domingo Vasquez Avendaño, maestro
bilingue della scuola elementare nella comunità Masoja
Shucja, municipio di Tila, che risulta scomparso dal 14 di aprile.
D'altra parte i membri di "Paz y Justicia" hanno consegnato
i fondi destinati alla scuola della comunità per l'uso
dell'Esercito, violando il decreto presidenziale attraverso il
quale ogni ejido deve avere la sua scuola.
Nelle comunità di San Marcos e Paiochic, pattuglie di "Paz
y Justicia" incrementano la pressione con una maggior presenza
di pattugliamenti nella zona.
Denunciamo inoltre la risposta del governo di fronte alla violenza che continuamente si soffre, che consiste nell'installazione di quattro nuovi accampamenti militari.
Siamo inoltre stati testimoni degli insulti, delle minacce, dei
lanci di pietre lanciate contro gli indigeni vicini che venivano
ad unirsi alla Carovana. Si sono prodotte aggressioni da parte
della popolazione della comunità di Agua Fria controllata
dal gruppo "Paz y Justicia".
Denunciamo inoltre, la provocazione, la persecuzione, l'intimidazione
da parte di individui del governo attuate con lo scatto ripetuto
di fotografie e di riprese video ai partecipanti della marcia.
Ci sembra ironico che la polizia ci mostri un'immagine compiacente
quando sono loro, uniti ai militari e paramilitari, i responsabili
di tutte le violazioni dei diritti umani che accadono nella zona.
Vediamo con tristezza che il governo una volta in più,
non adempiendo agli accordi, si dedica a provocare scontri fra
gli indigeni.
Ammiriamo il coraggio e la determinazione che dimostrano le centinaia
di partecipanti che hanno superato tutte le difficoltà
e hanno messo in pericolo la loro vita con questa dimostrazione
pubblica.
Esigiamo la libertà di tutti i prigionieri politici della Voz de Cerro Hueco.
Ed esigiamo inoltre che gli accordi di San Andres Larraizar vengano
rispettati.
Vogliamo rendere pubblica la nostra energica protesta contro l'espulsione di tre osservatori internazionali dei diritti umani avvenuta due settimane fa.
Esigiamo che venga riconosciuto il lavoro degli osservatori internazionali
e che non venga posto nessun tipo di ostacolo al loro lavoro.
Firmato, Osservatori ed Osservatrici Internazionali
Solidaridad Zapatista "Alerta" Paises Bajos
Lo Ska di Napoli Italia
Askapena Euskadi
CSO Pedro Ya Basta Italia
Prensa Independiente de Canada Canada
Cetlalic ESL Español USA
Chis Accion UK Italia
PTM Euskadi
Slidaridad Directa -Berlin Alemania
Accio-Solidaria amb els pobles-ciemen Catalunya
Indipendenti di : Francia, Gran Bretagna, Germania, Galizia,
Catalogna, Italia, Svizzera.
(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)
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