Incontro con due rappresentanti del

FAC-MLN

( Fronte Ampio per la Costruzione del Movimento di Liberazione Nazionale )

Norma (Union de Organizaciones de la Sierra Sur - Guerrero)

Donaciano (Coordinadora de Organizaciones Democraticas Y Populares de Oaxaca)

26/11/96 - presso il Circolo 39 - Torino

Parte I

Donaciano - Siamo messicani. La compagna Norma appartiene all'Unione di Organizzazioni della Sierra del Sud dello Stato di Guerrero. Io sono del Coordinamento delle Organizzazioni Democratiche e Popolari dello Stato di Oaxaca. Queste organizzazioni fanno parte del FAC-MLN (Fronte Ampio per la Costruzione del Movimento di Liberazione Nazionale). Sono indigeno di un villaggio che si chiama San Augustin Loxicha.

Prima di iniziare il nostro lavoro desidero esprimere la nostra riconoscenza ai rappresentanti dei sindacati di base che hanno reso possibile questo incontro. Un ringraziamento anche a tutti voi che vi assistete.

Il motivo della nostra visita è quello di farvi conoscere la situazione economica, sociale e politica che si sta vivendo in Messico.

Il Messico è un paese immensamente ricco per le sue risorse naturali. Occupa il dodicesimo posto nell'economia mondiale in quanto a prodotto interno lordo. Ha circa 100 milioni di abitanti. Nonostante sia un paese ricchissimo, la maggior parte di noi messicani vive in povertà, ossia tutta la ricchezza nazionale si concentra in poche mani. Il 70% degli abitanti presenta qualche grado di denutrizione. 30 milioni di abitanti non hanno accesso ai servizi medici. Ci sono 15 milioni di analfabeti. Il 50% della popolazione attiva è disoccupata. Circa 200.000 bambini muoiono ogni anno per malattie curabili. Solamente il 2% ha accesso agli studi universitari. Il Messico occupa il 4° posto al mondo per numero di multimilionari, subito dopo gli Stati Uniti, il Giappone e la Germania.

Di fronte a questa situazione così grave, a partire dagli anni '50, '60 e '70 i messicani hanno iniziato ad organizzarsi con l'obiettivo di protestare ed esigere migliori condizioni di vita. Però lo facevano in forma isolata, ossia da una parte i contadini, dall'altra gli studenti, dall'altra gli insegnanti, dall'altra parte ancora gli operai, ciascuno portando avanti le proprie rivendicazioni. Negli anni '60 e '70, per le condizioni di miseria in cui si viveva, sorsero anche alcuni gruppi armati. A partire dagli anni '80 si fecero tentativi per la formazione di un unico fronte cercando di integrarvi tutti i settori. Vale a dire: un fronte per coagulare le forze di contadini, studenti, insegnanti, operai, casalinghe. Questi tentativi si fecero con sempre maggiore frequenza soprattutto a partire dall'anno 1994. Per vari motivi questo fronte non si è potuto consolidare negli anni '94-'95. Nel gennaio 1996, nello stato di Guerrero, si è riusciti a mettere insieme 350 organizzazioni di contadini, operai, studenti, insegnanti, colonos (n.d.t.: abitanti dei quartieri, in particolare quelli marginali) ed intellettuali progressisti.

A questo fronte si diede il nome di Fronte Ampio per la Costruzione del Movimento di Liberazione Nazionale. È un fronte che tende ad includere tutti coloro che vogliono lottare per migliori condizioni di vita nel paese. È un fronte aperto, di massa, democratico. È un fronte che rifiuta il "caudillismo" ed il leader sociale. È un fronte che ha una direzione collettiva.

Norma - Il Fronte nasce il 27 e 28 gennaio del 1996. È strutturato attraverso commissioni: di diritti umani, stampa, propaganda, organizzazione e finanze. Il Fronte è anche strutturato in sei regioni a livello nazionale. Siamo presenti in 27 stati del paese. Tutte le organizzazioni che fanno parte di questo Fronte hanno una grossa rappresentatività a livello di base. Siamo anche presenti nella 7° regione nel sud degli Stati Uniti, popolata da latinoamericani e messicani che vivono condizioni uguali o anche peggiori di quelle in cui noi stessi viviamo nel nostro paese. A partire dalla costituzione di questo grande Fronte a livello nazionale abbiamo fatto mobilitazioni in ogni parte del Messico.

Il 28 giugno 1996 il Fronte Ampio convocò una grande mobilitazione per esigere il castigo dei responsabili del massacro di Aguas Blancas. A questa commemorazione assistettero più di 5000 persone. Tra queste partecipò anche l'ex candidato del PRD alla presidenza, Cuahutemoc Cardenas, personalità impegnate nel campo dei diritti umani, avvocati democratici, la stampa nazionale ed internazionale.

Quel giorno fece irruzione l'Esercito Popolare Rivoluzionario. Erano circa 80 combattenti fra uomini e donne. Lessero il "Manifesto di Aguas Blancas" ed affermarono che il motivo della loro presenza lì era il rendere onore ai caduti del 28 giugno, non erano lì perché avessero una relazione con il FAC-MLN. Dissero che ovunque ci sia repressione o massacro, lì loro saranno presenti sempre. Le migliaia di partecipanti, insieme alle vedove dei caduti di Aguas Blancas chiedevano giustizia. Il popolo applaudiva loro e gridava slogan, alcuni dei quali così dicevano: "Avanti! Avanti! Che la lotta è costante!". La maggior parte della gente che si trovava lì, corse loro dietro, poiché essi si fermarono solo 20 minuti, dopo aver sparato 17 colpi a salve in onore dei 17 caduti nel massacro.

Quando se ne furono andati la stampa si avvicinò ai dirigenti del FAC-MLN. Noi, come coordinatori del Fronte Ampio, sapevamo che sarebbe arrivata una repressione molto forte, ma sapevamo anche di non essere gli unici in lotta e che esistevano altri settori che utilizzavano altri metodi di lotta, ma in fin dei conti per gli stessi obiettivi. La stampa si avvicinò, quindi, ed in quel momento vincolò i dirigenti del FAC-MLN all'Esercito Popolare Rivoluzionario. Cuahutemoc Cardenas fece una dichiarazione affermando che si era trattato di una pantomima. Come Fronte Ampio, dicemmo che per noi si trattava di una realtà, perché con la situazione di miseria e repressione che si vive in Messico non era strano che apparissero movimenti armati. Di ritorno al Distretto Federale, con una carovana di 22 autobus, ci siamo imbattuti in 40 carri armati di piccole dimensioni e con l'esercito fornito di armamenti di alto potenziale. A partire da quel momento il governo ha militarizzato tutto lo stato di Guerrero. In quel contesto si verificò un altro attacco da parte dell'EPR, in un altro punto dello stato di Guerrero. Ebbero uno scontro con la polizia e distribuirono propaganda armata. A partire da quel giorno vennero catturati 4 compagni della nostra organizzazione. Li davamo già per scomparsi, ma dopo 4 giorni l'esercito li fece ricomparire presentandoli come membri dell'EPR. In seguito catturò, sempre in Guerrero, altri 4 compagni della stessa organizzazione democratica presentandoli come integranti dell'EPR. Furono torturati selvaggiamente e costretti a firmare un documento in cui dichiaravano che i dirigenti del FAC-MLN li avevano pagati perché si presentassero ad Aguas Blancas. Il governo utilizzò la parola "pantomima" per poter reprimere le organizzazioni democratiche. Diceva che si trattava di una rappresentazione teatrale montata dal FAC-MLN, ma il Fronte dal canto suo organizzò delle mobilitazioni a livello nazionale contro la repressione in Guerrero, che si acutizzò ancora di più. In seguito l'EPR tenne una conferenza stampa "in qualche luogo della Sierra Madre Orientale", durante la quale affermò di non essere una "pantomima" e rese pubblica l'esistenza di un esercito a livello nazionale. La Sierra Madre Orientale, infatti, abbraccia diversi stati del Messico. Ma il governo continuò ad utilizzare l'espressione "pantomima" per dire che il FAC-MLN era presente a livello nazionale, in quanto faceva rappresentazioni teatrali in altri stati della nazione. Il governo sapeva bene che si trattava di un esercito guerrigliero, ma voleva nascondere la repressione e giustificare i massacri e le torture che stava conducendo contro i contadini. La repressione in quei momenti venne scatenata anche negli stati di Huasteca, Oaxaca, Veracruz, perché quelli erano i luoghi in cui l'EPR aveva tenuto le sue conferenze stampa. Dopo 15 giorni l'EPR tenne un'altra conferenza stampa in una casa sicura "in qualche luogo dello stato del Messico".

Noi abbiamo letto sulla stampa che essi sono un coordinamento che riunisce in sé 14 organizzazioni armate, che sono marxisti-leninisti e che sono per la presa del potere, un nuovo governo, una nuova costituzione, un nuovo ordine economico ed un'autentica repubblica.

Da quel momento in poi abbiamo avuto 150 prigionieri politici. Però il governo continuò a parlare di questa "pantomima" per poterci reprimere.

Il 28 agosto 1996 l'EPR compì azioni militari in 8 stati della Repubblica Messicana ed è stato in quel momento che si ruppe l'idea della "pantomima" che lo stato aveva utilizzato. Il Fronte Ampio convocò a giornate di appoggio agli stati dove maggiore era la militarizzazione. Noi abbiamo dichiarato di non avere alcuna relazione con l'EPR, né con l'EZLN, ma che rispettiamo la loro forma di lotta. Ciò che esigiamo è che il governo dia una soluzione alle richieste che portarono i diversi settori a manifestare con diverse forme di lotta. Il governo ha detto che applicherà tutta la forza dello stato contro l'EPR e sta già applicando tutta la forza repressiva contro il popolo organizzato, contro le organizzazioni democratiche che protestano. Nello stato di Oaxaca l'esercito è entrato due volte dentro le comunità.

Donaciano - A partire dal sorgere dell'EPR la repressione contro gli attivisti sociali si è acutizzata.

Il paese di San Augustin Loxicha è composto da una popolazione totalmente indigena. Noi siamo zapotecos. Da circa 10 anni stiamo domandando al governo la soddisfazione delle richieste prioritarie della nostra regione: non abbiamo scuole, né cliniche, né strade, né case dignitose, né appoggi governativi per l'agricoltura. È questo che stavamo chiedendo da molto tempo al governo e la sua risposta è stata la repressione. Per giustificarla ha vincolato tutta la gente del popolo all'EPR. Il 25 settembre ed il 7 novembre di quest'anno è entrata la forza repressiva nel nostro villaggio: l'esercito, la polizia giudiziaria federale, gruppi paramilitari e la polizia giudiziaria dello stato. Arrivarono sul far del mattino ed aprirono le porte delle abitazioni a colpi d'arma da fuoco.

Tirarono fuori dalle loro case gli abitanti mezzi nudi, picchiando i bimbi e le donne. Queste persone furono torturate ed obbligate a firmare false dichiarazioni. Attualmente sono in carcere 40 cittadini di Loxicha. Il popolo continua a resistere ed il 18 novembre ha tenuto un presidio di fronte al palazzo di governo, esigendo la libertà dei prigionieri. La gente ha dichiarato pubblicamente che, nella forma in cui potrà, si difenderà. Benché l'esercito sia ben armato essi, con il loro decoro e la loro dignità, si difenderanno con ciò che avranno in mano: bastoni, machetes, pietre.

La stessa situazione di Oaxaca si vive in Huasteca, Veracruz, Hidalgo, Guerrero, Chiapas. Nonostante l'EZLN sia in dialogo col governo, alcuni giorni fa i coltivatori di granturco, che stavano protestando sulla strada di Venustiano Carranza, furono fatti sfollare con gas lacrimogeni lanciati da elicotteri e camionette. Spararono contro di essi e la conseguenza furono tre contadini ammazzati. L'ultima informazione che abbiamo è che i contadini continuano a tenere bloccata la strada.

Questa reazione alla sottomissione del popolo del Messico di fronte all'ingiustizia del governo si sta generalizzando in tutto il paese, perché ovunque ci sono miseria, oppressione, repressione, terrorismo da parte del governo.

Anche i messicani, i centroamericani, i sudamericani che vivono nella zona meridionale degli Stati Uniti, si stanno organizzando; ci siamo resi conto che il nostro governo di ricchi ha complicità negli Stati Uniti. Per gli USA il Messico è il migliore mercato, per le sue materie prime. Gli Stati Uniti ed il governo del Messico sono quelli che stanno sfruttando il nostro paese. Ci stanno facendo morire per fame.

L'informazione che vi stiamo dando non viene mai diffusa, perché il governo controlla i mezzi di comunicazione di massa. Il governo del Messico, viceversa, dice che esiste pace, tranquillità e che il popolo sta per uscire dalla crisi. Ernesto Zedillo afferma che c'è benessere per la famiglia. Per questo il nostro lavoro consiste nell'informarvi sulla reale situazione che si vive nel nostro paese.

Siamo sicuri che con l'appoggio delle organizzazioni dei diversi paesi riusciremo a rompere questo accerchiamento militare ed informativo, perché noi sfruttati, chi più, chi meno, dobbiamo unirci per lottare contro i paesi monopolistici.

Quello che vi chiediamo come appoggio è di pronunciarvi contro la militarizzazione, la repressione e la tortura ed in favore della libertà dei prigionieri politici, della soluzione alle richieste sociali, rivolgendovi al governo del Messico, alle ambasciate messicane in Italia, al procuratore della repubblica ed al governatore dello stato. Questo è importantissimo per noi che stiamo lottando in forma democratica, perché ogni giorno in Messico la repressione si sta facendo sempre più acuta.

Esperti arabi, statunitensi e di altri paesi stanno partecipando all'addestramento dei militari messicani per torturarci con miglior tecnica.

Norma - I detenuti FAC-MLN cominceranno uno sciopero all'inizio di dicembre. Essi si trovano in diverse carceri del paese, alcuni di loro in celle d'isolamento. Nel mio caso, mio padre è incarcerato dal 3 luglio con l'accusa di aver partecipato ad una mobilitazione il 28 giugno, giorno del massacro di Aguas Blancas, perché in Messico chiedere giustizia è un delitto. Adesso i nostri compagni prigionieri inizieranno uno sciopero della fame coordinato a livello nazionale. Vi chiediamo di solidarizzare con loro nell'esigere una soluzione alle loro richieste e di essere anche solidali e di unirvi alla giornata di lotta del Fronte Ampio. Nella terza riunione di questo Fronte, due settimane fa, il coordinamento del FAC-MLN ha convocato ad una seconda giornata di lotta contro la repressione, la militarizzazione del paese, per la risposta alle richieste del popolo, per la libertà di tutti i prigionieri politici e perché il governo si attenga al trattato di Ginevra per quanto riguarda il rispetto della società civile, così come dei prigionieri di guerra.

Invitiamo voi ed il popolo italiano a partecipare al congresso nazionale del Fronte Amplio (non c'è ancora una data precisa ma è probabile che sarà all'inizio di febbraio), per riuscire a rompere questo assedio militare che stringe sia le comunità indigene, sia Città del Messico.

Vi chiediamo anche una firma di solidarietà dai popoli del mondo al popolo del Messico.

Mediante questo giro che abbiamo fatto per l'Europa, in Spagna, Germania, Inghilterra, a Parigi, in Belgio ed ora qui, e che ancora faremo in Danimarca, Paesi Baschi e Grecia, vorremmo mettere in piedi una rete di informazione diretta, perché siate informati di ciò che veramente sta capitando in Messico.

Il Chiapas è lo specchio ed il riflesso di tutti gli stati del Messico, poiché quello che sta succedendo ai nostri fratelli del Chiapas sta capitando a tutti, a livello nazionale. In Messico in questo momento abbiamo una grande prospettiva di lotta: si sta attraversando un periodo di auge delle organizzazioni popolari. In diverse parti della repubblica stanno protestando studenti, operai, contadini ed altri settori. Ciò a cui noi vogliamo dar vita è un Fronte ancora più ampio. Noi messicani stiamo lavorando per l'unità, perché sappiamo che uniti raggiungeremo i nostri obiettivi.

Ora il Fronte Ampio sta partecipando alla Convergenza Nazionale, dove s'incontrano anche l'FZLN, El BARZON ed il PRD.

Questo 20 novembre abbiamo convocato una grossa mobilitazione a livello nazionale, perché cessi la repressione, contro la militarizzazione e perché il governo dia una soluzione alle richieste dell'EZLN.

Il governo quello che ha voluto fare è dividerci, però noi abbiamo già conformato e stiamo consolidando ulteriormente questo grande Fronte.

È meglio morire lottando che vivere in ginocchio.

(A cura del: Collettivo Internazionalista - Torino)

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