Pubblico - Ho visto e mi ha colpito il video sul massacro
di Aguas Blancas. Termina con una domanda: che fine farà
Ruben Figueroa Alcocer, ex governatore dello stato di Guerrero
e che fine faranno i responsabili di questo massacro? Ad un
anno e mezzo di distanza, che ne è di loro?
Norma - Anch'io faccio parte dell'OCSS, Organizzazione
Contadina della Sierra del Sud. La base più ampia di questa
organizzazione è composta da contadini ed indigeni.
Quando questi contadini si mossero in manifestazione per
richiedere soluzione alle loro domande, soluzione già
promessa dal governatore di Guerrero, vennero massacrati dalla
polizia di stato. È stato girato un video che ha
demolito completamente le dichiarazioni fatte da Ruben Figueroa,
secondo le quali i contadini erano armati e c'era stato uno scontro.
Però non è molto frequente che questo tipo di
filmati venga diffuso. Nel video si vede molto bene come
la polizia massacri i contadini e poi metta loro le armi in mano.
Ci fu però anche la mobilitazione del popolo di Guerrero
e del Messico. Ora, ad un anno di distanza, l'ex governatore
è stato esonerato dal suo incarico dal presidente della
repubblica. È stato però perdonato, perché
non hanno giudicato grave la violazione da lui compiuta, non
è stato considerato grave il massacro di 17 contadini.
Le vedove di Aguas Blancas non hanno ricevuto alcun indennizzo.
I dirigenti della OCSS sono incarcerati. Per loro non c'è
stata giustizia, ma sono stati messi in carcere perché
chiedevano giustizia. Uno di questi carcerati è
mio padre. Altri dirigenti della OCSS sono ricercati e
devono nascondersi. In questo momento il governo sta utilizzando
la presenza del movimento armato in Messico per giustificare
la repressione ed affermare che l'OCSS ha relazione con l'EPR.
Noi abbiamo manifestato dicendo che siamo un'organizzazione
democratica e continueremo a chiedere giustizia, continueremo
ad esigere il castigo penale per Ruben Figueroa Alcocer,
l'assassino intellettuale di questi compagni.
Pubblico - Quali sono i rapporti tra FAC-MLN ed FZLN?
Norma - Siamo adesso in coordinamento con loro. Stiamo
in fase di processo unitario ed attualmente stiamo operando
insieme nella Convergenza Nazionale. Loro però hanno
un progetto diverso: stanno organizzando la gente che non
è già organizzata. Attualmente hanno dei Comitati
a livello nazionale e fanno parte di questo processo di unità.
La relazione che abbiamo con l'FZLN è abbastanza buona.
I compagni dell'FZLN in alcune occasioni si sono coordinati per
appoggiare le organizzazioni appartenenti al FAC-MLN, perché
anche le nostre organizzazioni a loro volta hanno appoggiato
l'FZLN. Per esempio durante lo svolgimento del Foro Nazionale
Indigeno gran parte delle nostre organizzazioni ha appoggiato
i cinturoni di pace a protezione della comandante Ramona,
quando si è recata nel Distretto Federale.
Pubblico - Avevamo sentito che ad ottobre di quest'anno
doveva svolgersi una Consulta sindacale (organizzata dal Coordinamento
Intersindacale 1° Maggio sorto l'anno scorso), con l'obiettivo
di arrivare in tutte le fabbriche e stabilire collegamenti.
Si è svolta? Quali risultati ha avuto?
Norma - Alcune organizzazioni del Coordinamento Intersindacale
1° Maggio fanno anche parte del FAC-MLN. La Consulta nazionale
si è svolta tramite un'inchiesta in tutte le fabbriche
del Messico per sapere quale opinione hanno gli operai circa
il loro salario ed i loro diritti. La Consulta è ancora
in corso e non ci sono quindi risultati definitivi. Appena
ci saranno ve li faremo avere.
Pubblico - Sono circa due anni che vanno avanti i negoziati
di pace tra EZLN e governo messicano e questo fatto ha comportato
una certa stabilità agli occhi del mondo. L'entrata in
scena dell'EPR, con un orientamento politico ben definito,
ha incrinato questa stabilità e gli americani si sono
subito allertati. Cosa pensate di questi negoziati tra governo
ed EZLN, che sino ad ora non sono approdati a nulla?
Donaciano - È certo che quando il governo incominciò a negoziare con L'EZLN iniziò una periodo di relativa stabilità e si calmò un poco la repressione, ma con l'apparizione dell'EPR il governo ha acutizzato la repressione. Questa stabilità, però, non sta a significare che il governo messicano avesse smesso totalmente di reprimere, perché comunque ha sempre continuato a farlo, anche se in maniera più nascosta. Con l'apparizione dell'EPR tale repressione è diventata viceversa più scoperta.
Il governo ha cercato di mettere uno contro l'altro questi due
eserciti, l'EZLN e l'EPR, e nella sua prima relazione, a settembre,
ha parlato di guerriglia buona e di guerriglia cattiva.
Ha affermato che l'EPR è terrorista, vigliacco e composto
da delinquenti. Ma sono le stesse parole che aveva utilizzato
contro l'EZLN sorto nel gennaio '94. Il subcomandante
Marcos ha fatto una dichiarazione, attraverso la stampa, sul
fatto che non esistono una guerriglia cattiva ed una buona, ma
che le due guerriglie sono lì per il medesimo obiettivo:
il miglioramento delle condizioni del paese.
In quanto ai risultati che questo dialogo avrà, lo potrà
dire soltanto il tempo, perché se il governo nello
stesso momento in cui negozia reprime ed assassina i contadini,
ciò vuol dire che ci dobbiamo mettere a riflettere su che
tipo di volontà esiste veramente. Alcuni giorni fa è
stato sequestrato l'amministratore del Coordinamento per
la Pace in Chiapas ed è ricomparso dopo 24/48 ore,
ma torturato, minacciato di morte, così come sono
minacciati di morte tutti i membri di questo Coordinamento
per la Pace del Chiapas. Il governo da un lato parla di dialogo,
ma nella pratica è evidente che fa tutt'altro. Quindi
ciascuno di noi tragga le sue conclusioni, perché
io non posso dirvi quale risultato avrà tutto ciò.
Pubblico - Quali sono i rapporti coi lavoratori messicani
negli Stati Uniti? Tra l'immigrazione che è cospicua
e riesce sempre a passare c'è una forma di organizzazione,
è organica o questi contadini ed operai sono abbastanza
isolati, con tutte le difficoltà che poi incontrano
negli Stati Uniti?
Norma - Il lavoro del FAC-MLN consiste, in primo luogo, nell'organizzarli e questo si sta già facendo: esistono decine di organizzazioni di messicani, inclusi gli emigranti del Centroamerica e Sudamerica.
Organizzarli e fare in modo che essi stessi, possibilmente
insieme ai messicani, lottino per migliori condizioni di
vita. Il Fronte Ampio prospetta che solamente con l'unità,
e con tutti i settori, è possibile lottare contro questo
governo che ha il controllo di tutto il paese. In questo momento
il FAC-MLN attraversa una tappa di costruzione. Anch'esso ha
protestato contro la repressione che sta avvenendo negli Stati
Uniti.
Pubblico - Ho letto che il 20 novembre Marcos
ha rilasciato una dichiarazione sull'andamento delle elezioni
amministrative, svoltesi in molte regioni del Messico. In
esse la destra (il PAN) ha avanzato notevolmente, cosa che
avrebbe reso assai più difficile il dialogo di pace
in corso.
Norma - Noi sappiamo che chi sta al potere è il
PRI e chi sta al lato del PRI è il PAN. Sappiamo che quando
il PRI perde presenza lascia spazio al PAN, ma che in fin dei
conti sono la stessa cosa. In una dichiarazione noi abbiamo affermato
che il governo in realtà non vuole negoziare con
l'EZLN, che già sono trascorsi due anni, ma di giustizia,
democrazia, libertà non c'è nulla. E così,
come dice lo stesso EZLN, il governo dimostra chiaramente
di non volere la pace, perché sta massacrando e reprimendo
nello stesso Chiapas dove sono in corso i dialoghi.
Pubblico - Da un punto di vista concreto, quali sono le
esigenze maggiori che ha il Fronte Ampio, il movimento in generale,
in quanto a forme di aiuto che può ricevere dall'esterno?
Perché, ad esempio, mi ricordo che Marcos non è,
o non era, d'accordo ad avere dei contributi di tipo economico
dall'occidente. Quali sarebbero dunque le necessità
in tal senso?
Norma - Noi rispettiamo la posizione di Marcos e dell'EZLN, come di qualunque altro settore messicano. L'appoggio che chiediamo noi, come FAC-MLN, ai paesi d'Europa, è che si rompa questo accerchiamento informativo che sta intorno alle organizzazioni sociali, che qui arrivi l'informazione diretta e che voi vi pronunciate contro la repressione in Messico. Vi chiediamo di stare attenti a ciò che sta succedendo in Messico, che vi esprimiate e che mandiate la solidarietà del popolo al popolo del Messico. Vi chiediamo anche di inviare degli osservatori europei alle comunità che sono represse dall'esercito e che ci aiutate a rompere questo assedio che il governo sta portando avanti a tutti i costi, con sangue, torture, incarcerazioni e che continua a voler nascondere.
Quello che noi vogliamo come Fronte Ampio è costruire la base, affinché questa si liberi. Noi non vogliamo essere i salvatori del popolo: vogliamo che il popolo, da se stesso, si liberi. Questo è l'appoggio che vi chiediamo: la solidarietà soprattutto politica, e che stiate attenti a quello che sta capitando in Messico.
Donaciano - Quello che vi chiediamo è di lavorare,
ad esempio, attraverso giornali e bollettini. Ci sono delle organizzazioni
che hanno questi mezzi a disposizione per diffondere le notizie
di ciò che sta capitando in Messico. Quello che vogliamo
è stabilire a questo scopo una relazione informativa
con le diverse organizzazioni di paesi europei .
Pubblico - Quando l'EPR ha deciso di iniziare la lotta
armata, ha preso in considerazione il fatto che la decisione di
intraprendere il dialogo con il governo era stata una decisione
presa nelle assemblee di villaggio, nelle zone controllate
dall'EZLN in Chiapas, e che quindi tale decisione (dell'EPR)
avrebbe messo in difficoltà il dialogo stesso? Si trattava
quindi di una decisione che, oggettivamente, andava contro
la linea politica stabilita non tanto dall'EZLN, quanto
dalle assemblee di villaggio. Al contrario si dice che l'EZLN,
il 1° gennaio 1994, quando ha deciso di iniziare la guerra, aveva chiesto preventivamente agli
esponenti dell'EPR, che già esisteva prima, se erano
disposti anche loro a scegliere la lotta armata e ne ricevette
un rifiuto. È vero questo?
Conclusione: il fatto che ci siano organizzazioni diverse
che fanno scelte diverse, contrastanti, in lotta contro il governo
messicano, in realtà indebolisce questa lotta.
Pubblico - È vero che tre quarti delle comunità
indigene del Chiapas sostiene l'EPR?
Norma - Bene. Noi non possiamo affermare qualcosa che toccherebbe a loro come risposta. Ciò che noi possiamo dire, come popolo messicano è che, per la repressione che c'è stata, anche noi sapevamo che esisteva una guerriglia in Chiapas, e sapevamo che stava dialogando. Ed in quel contesto abbiamo situato il massacro di Aguas Blancas, uno in più fra i tanti, ma grave come quello avvenuto nel 1968 (n.d.t.: il massacro di manifestanti e studenti nella Plaza de Las Tres Culturas a Città del Messico), ed uno dei più recenti dal 1994 ad oggi, insieme a quello di Huasteca. Questo dimostra che il governo in realtà non vuole negoziare e sta massacrando il nostro popolo. Per noi non è strano e non è stata una sorpresa il sorgere dell'EPR, né il fatto che adesso stiano sorgendo nuovi movimenti armati, a causa della repressione che si sta vivendo. In Messico abbiamo tre eserciti (l'esercito federale messicano, l'EPR e l'EZLN) e la repressione continua, così come le torture, le incarcerazioni, i massacri, gli sgomberi violenti.
Per lo stesso motivo alla domanda seguente non possiamo rispondere, perché essi sono organizzazioni armate; con l'EZLN possiamo avere qualche contatto, dato che attualmente è in dialogo, ma con l'EPR no, in quanto è un'organizzazione clandestina. Solamente loro potrebbero rispondere a questa domanda.
Noi abbiamo informazioni attraverso la stampa ed anche perché
il FAC-MLN ha delle organizzazioni che operano in Chiapas. Attraverso
la stampa ed anche attraverso comunicati che ha diffuso
l'EPR sappiamo che ha una presenza in Chiapas. Questo è
quanto possiamo rispondervi.
Pubblico - Credo sia inutile fare domande sull'EZLN e sull'EPR ai compagni messicani, perché loro, giustamente, per problemi più che altro politici di repressione non possono che rispondere come hanno risposto.
Evidentemente delle organizzazioni clandestine non vanno a dichiarare quello che stanno facendo ed i rapporti che hanno. Quindi pregherei, se ci sono altri compagni che vogliono fare domande di questo genere, che non le facciano, perché è totalmente assurdo e ridicolo, perché non si sta parlando di un gioco di scacchi, si sta parlando di una rivoluzione.
Ringrazio di cuore, come compagno europeo e compagno italiano, i compagni messicani, perché la loro dignità e la loro forza, che hanno portato qui questa sera, è estremamente importante anche per noi, perché noi in questo momento siamo in una fase di recessione, il movimento non esiste, siamo completamente seduti. Quindi è un grande onore per noi riceverli ed è opportuno dargli solidarietà, quindi rinnovo l'invito a lasciare dei contributi. Dobbiamo noi a livello italiano costruire una rete di informazione. La mia considerazione è questa: da un lato, ad esempio, da "Il Manifesto" dell'altro giorno ho saputo che in Chiapas stanno facendo un gruppo musicale che, si specifica, mentre suonano ed incidono hanno addirittura il mitra in spalla, e mentre loro stavano registrando è passato un aereo militare. Viceversa io non ho mai visto niente, neanche sui giornali di sinistra, di notizie così, diffuse sul FAC-MLN, sul El Barzon, sul PRD, su tutte queste organizzazioni, sulla realtà di queste cose. Quindi c'è anche, secondo me, un certo atteggiamento da parte della sinistra italiana, nel far vedere alcune cose, metterle in evidenza, mentre altre no. Da alcuni compagni so che addirittura attraverso i nodi internet, quelli che distribuiscono i messaggi per l'Italia, alcune cose non giungono, oppure non vengono distribuite. Fan tanta paura queste organizzazioni, politiche peraltro? Qui non sto parlando dell'EPR.
Comunque i comunicati dell'EPR sono giunti qui perché
raccolti direttamente da fonti giornalistiche messicane,
non sono arrivati qui tramite i soliti canali da cui arrivano
i messaggi dell'EZLN, ecc. Quindi è estremamente opportuno
il momento informativo e soprattutto occorre fare della controinformazione.
Domande in particolare non ne ho, all'infuori di dire
che sono molto contento che la società civile in Messico
sia già in parte costruita. Quando i compagni messicani
ci dicono che ci sono 350 organizzazioni politiche che si stanno
organizzando, non solo, che vi sono dei contatti con il sud degli Stati Uniti,
con i compagni latinoamericani, del Centroamerica e del Sudamerica,
io credo che una grande speranza di lotta e di organizzazione
ci sia.
Pubblico - Volevo sapere qualcosa in più sui
rapporti con gli Stati Uniti. Le relazioni economiche sono già
chiare. Mi interessa sapere se esiste una presenza militare
diretta, con consiglieri militari, se è visibile, se
partecipa al piano di repressione in Messico.
Norma - L'appoggio che stanno dando gli USA al Messico è stato più aperto, più sfacciato. Stanno inviando molti armamenti, aerei usati, armi di alto potenziale, carri armati. Per quanto riguarda i consiglieri statunitensi, essi sono presenti nelle comunità indigene di Guerrero e di Oaxaca, ben identificabili per via del colore chiaro della loro pelle.
Inoltre vi sono le testimonianze dei prigionieri che sono stati torturati: essi affermano che chi dirige la tortura in questi centri sono degli statunitensi; ai torturati vengono bendati gli occhi, in ogni caso riescono a percepire le voci con l'accento diverso, e questa è la prova che sono stranieri quelli che stanno venendo in Messico a tale scopo.
Inoltre l'ambasciatore degli USA in Messico, ha affermato pubblicamente
che gli Stati Uniti sono aperti e ben disposti ad appoggiare
il governo messicano.
Pubblico - L'orientamento delle organizzazioni operaie
delle grandi città è di indifferenza, di appoggio,
o è contrario al Fronte Ampio ed alla lotta armata?
Norma - La maggior parte dei sindacati e dei lavoratori in Messico sono controllati dal "charrismo", ossia da dirigenti che stanno operando a fianco del governo, ma che infine si sono visti superati dalla loro stessa base. Un esempio. Il primo maggio gli operai in passato andavano a porgere i loro ringraziamenti al Presidente. Nonostante i dirigenti di questi sindacati lo proibiscano, adesso i lavoratori vanno in manifestazione, non per ringraziare il presidente, ma per lanciargli improperi ed invettive.
Adesso gli operai si stanno rendendo conto che per molti anni
sono stai manipolati da dirigenti opportunisti ed ormai si
stanno organizzando da soli, si stanno incorporando al Fronte
Ampio. La posizione che il popolo operaio e contadino messicano
ha tenuto verso i movimenti armati è stata di molta simpatia,
un po' frenata per timore della repressione che sta scatenando
il governo. Ma ogni giorno la gente si sta scontrando sempre di
più con la realtà, per cui partecipa alle manifestazioni
per la strada, alle grandi mobilitazioni che si svolgono, e
sta partecipando sempre di più la gente che non
appartiene a partiti, non è organizzata, ma semplicemente
ha simpatia per questo movimento, e si sente parte di questo malcontento
popolare. Noi sappiamo che "quando scocca una scintilla,
si accende una fiammata" e chiamiamo i nostri compagni
messicani ad unirsi alla lotta, perché soltanto tutti
insieme potremo cambiare questo sistema che ormai è in
putrefazione.
(A cura del: Collettivo Internazionalista - Torino)
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