Da La Jornada 26 maggio 1998
Elio Henríquez e Angeles Mariscal, corrispondenti, San Cristóbal de Las Casas, 25 maggio ¤
Mediante un'ampia operazione di polizia e dell'esercito realizzata nel municipio di Tenejapa, le autorità hanno scoperto "casualmente" ed hanno smantellato un presunto accampamento di addestramento guerrigliero "professionale", che potrebbe appartenere a gruppi affini all'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN).
L'azione - iniziata a mezzanotte nel capoluogo municipale di Tenejapa - ha assicurato alla giustizia armi d'origine militare e 165 veicoli presumibilmente rubati, 30 persone sono investigate, tra cui, l'ex-sindaco priista Sebastián Santiz Luna.
Gli abitanti di Tenejapa hanno reso noto che dal mattino presto centinaia di uomini in uniforme - poliziotti e soldati - praticamente hanno assediato il villaggio, ubicato a 28 chilometri da San Cristobal.
Hanno detto che una delle prime case perquisite è stata quella di Santiz Luna, fino a tre mesi fa sindaco, e che deve affrontare una inchiesta penale per abuso di autorità, rapina con violenza e danni.
In casa sua c'erano cinque veicoli e inoltre 500 cartucce calibro 22 e 9 mm, così come quattro carabine 22. Il viceprocuratore ha detto che lo scopo dell'operazione era trovare i veicoli rubati e "casualmente" sono incappati nel campo d'addestramento militare, ubicato nella comunità di Nabil, dove hanno trovato quattro fucili calibro 22 e 104 cartucce, sei apparecchiature di radiocomunicazione con antenne, altro equipaggiamento militare, un dormitorio-sala da pranzo; stivali nuovi e usati, una tonnellata di mais, fagioli e scatolame, vari esemplari del "Despertador Mexicano", organo informativo dell'EZLN, programmi di lavoro del Centro Indigeno di Professionalizzazione Integrale (Cideci), 195 tavole di legno, presumibilmente per la costruzione di un auditorio rustico; attrezzature chirurgiche e medicinali; videocassette, ricambi per armi da fuoco e una lapide con una scritta illeggibile.
Il Cideci è un'organizzazione che lavora in modo autonomo ed ha centri in vari municipi di Los Altos e della Selva; mantiene relazioni strette con la diocesi. Nella sua sede, ubicata dentro la diocesi di San Cristobal, sono rifugiati 226 indigeni di Chenalhó. Il Cideci è stato già minacciato altre volte.
Si presume che quelli che erano nell'accampamento di addestramento
"siano fuggiti", dato che si nota che i dormitori erano
stati utilizzati recentemente. "Dato il grande contingente
che eravamo, hanno avuto tempo sufficiente per darsi alla fuga,
però è stata solo questione di ore".
Una strana ferita
Gli abitanti di Tenejapa hanno detto che durante l'azione si sono sentiti degli spari, però il viceprocuratore ha sostenuto che non è successo niente.
Ha ammesso che il poliziotto Lenin Gómez Fuentes è stato ferito in un gluteo, "però in seguito a un incidente, non in una sparatoria".
La popolazione di Nabil e dintorni, dove si trovava l"accampamento guerrigliero" e il deposito di armi rimane controllata da perlomeno 300 effettivi di polizia e militari. Questa sarebbe la seconda operazione in cui vengono trovati armamenti ed equipaggiamento, che presumibilmente apparterrebbe all'EZLN. La prima avvenne nel gennaio di quest'anno, nella comunità di Chiptic, municipio di Altamirano.
Da parte sua, il municipio autonomo e rappresentanti di comunità ribelli di San Andrés hanno dichiarato che quest'azione fa parte della "strategia di guerra per trovare e smantellare posizioni dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale e per terrorizzare e far arrendere le persone che simpatizzano con questo gruppo".
Hanno sollecitato l'intervento della Commissione Nazionale di Intermediazione (Conai) e di organizzazioni di difensori dei Diritti umani, dicendo che gli abitanti di Tenejapa "sono terrorizzati per la persecuzione dell'Esercito Messicano e della polizia di Sicurezza Pubblica".
In una lettera aperta all'opinione pubblica e ai mezzi di comunicazione, tanto nazionali come internazionali, hanno denunciato che gli averi di varie comunità sono stati distrutti e rubati dagli uomini in uniforme che hanno partecipato all'operazione.
"Il governo di Roberto Albores Guillén ci dovrebbe
inviare alimenti perché possiamo sopravvivere, invece ci
invia soldati armati e carri armati per distruggere e rubare i
pochi beni che abbiamo. Quando il governo parla di dialogo e pace,
è quando cerca ancora di più la provocazione e
la violenza attraverso i suoi poliziotti, i suoi soldati, i gruppi
paramilitari e le autorità municipali priiste".
(a cura del Comitato Chiapas di Torino)
Indice delle Notizie dal Messico