Nella pagina di internet dell'EZLN, 200 mila accessi

Guillermo G. Espinosa

Immersi in una guerra di propaganda e comunicazione all'estero, l'EZLN ed il governo federale hanno aperto scenari di confronti giornalieri nelle pagine elettroniche di Internet, nella stampa, negli schermi televisivi e nelle piazze pubbliche del mondo.

Di fronte a un valanga di reti di cooperazione che operano in Los Angeles, Parigi o Madrid, le risposte del governo si rimettono alla divulgazione di "discorsi" di funzionari e lettere a mezzi informativi di consoli o ambasciatori messicani "elaborate nella Segreteria di Relazioni Esteri", che non necessariamente si pubblicano.

I risultati della contesa sono in vista, però l'opinione di un osservatore costante della realtà politica nazionale, il politologo dell'Università di Tulane, Roderic Ai Camp, riflette il sentire generale di quelli che guardano il problema del Chiapas, fuori delle frontiere nazionali.

"La gente che simpatizza con gli zapatisti sta facendo un lavoro migliore, indipendentemente da pregiudizi o non", ha detto in una breve intervista l'autore di vari saggi sopra le elites politiche nazionali.

Le notizie sul Chiapas all'estero, d'accordo con fonti consultate all'estero via telefonica, danno l'impressione di favorire l'EZLN, però al di sopra di questo, puntualizzarono, in fondo sembra che non c'è una comprensione chiara del conflitto e dello stato in cui si trova.

Battaglia persa :

Alcuni funzionari di consolati e diplomatici consultati in date posteriori al massacro di Acteal, riconoscono a titolo personale che il governo federale ha finora perso la battaglia per l'informazione e offrono due argomenti:

Uno è che gli zapatisti contano su reti d'appoggio che riproducono testi giornalistici e video che distribuiscono profusamente.

Altro è che l'EZLN ha conseguito l'appoggio di universitari "da studenti fino ad accademici consolidati" che traducono e riproducono a decine i comunicati dei dirigenti dell'Esercito Zapatista in altre lingue, come inglese, francese e tedesco, cosa che aumenta la portata dell'audiens.

Nel 1995, l'ex cancelliere José Angel Gurría identificò l'esistenza di questa lotta propagandistica all'estero e l'ha battezzata come "una guerra di Internet". Il risultato di questa battaglia liberata da Gurría in questa conflagrazione elettronica, è evidente.

Le versioni del governo del Messico generalmente si diffondono in spagnolo e, in alcuni casi rilevanti (il messaggio presidenziale del 22 dicembre, o la risposta di Governo all'EZLN sopra le cause del massacro di Acteal, per esempio), si traducono in inglese.

I punti di vista del governo federale sul Chiapas sono accessibili in varie pagine di Internet: quella della Presidenza della Repubblica e quella della segreteria delle Relazioni Esteri (SRE), Governo e della PGR. Però per fini pratici, ciò che si rileva è che i "ricercatori elettronici" in Internet consultano poche volte queste, quando si tratta del conflitto.

Il fatto che il governo messicano non abbia una audiens ampia, considerò Camp, può interpretarsi come il segnale che l'amministrazione messicana ha minimizzato l'impatto della comunità estera.

L'EZLN dalla California

Quando un utente di Internet cerca informazioni sulla situazione in Chiapas, "i ricercatori elettronici" non solo contattano la pagina dei neozapatisti "Ya Basta!", ma anche una quantità di "siti" che maggiormente favoriscono i punti di vista dell'EZLN e si aggiornano quotidianamente.

Con sorpresa di molti, la pagina dell'EZLN si elabora in California. Una legislazione statunitense lascia aperta una piccola finestra per le organizzazioni di appoggio all'EZLN che hanno ottenuto di avere spazi come Internet.

Il fatto che il Dipartimento di Stato americano non abbia registrato, nel marzo del 1997, l'EZLN e l'EPR come organizzazioni "terroriste", facilita un'entità privata nel rimanere legale aprendo una pagina dell'EZLN, dalla California.

Una riforma legale alla "Legge Antiterrorista" statunitense esige dal 1996 al Dipartimento di Stato che elabori ogni due anni una lista di organizzazioni "terroriste", nella quale non si è incluso i due gruppi armati, benché li si menziona nella relazione generale.

Il Dipartimento di Stato ha incluso nella sua lista gruppi guerriglieri della Colombia, Perú e Cile, e per questo, non esistono in Internet pagine dei Tupac Amaru, per citare una delle organizzazioni qualificate come "terroriste". Attraverso questa crepa legale è possibile che ad imprese ed organizzazioni statunitensi non si proibisca stabilire affari in EU a nome dell'EZLN.

La pagina www.ezln.org ha raggiunto quasi 200 mila consultazioni dalla sua riorganizzazione in ottobre del 1996.

Il sito degli zapatisti nel "web" non è una "pubblicazione ufficiale" dell'organizzazione, però l'uso delle sigle EZLN e la sua apertura nella rete delle reti fu autorizzata "dalla dirigenza" dell'organizzazione, secondo la spiegazione del "webmaster" (responsabile del sito), Justin Paulson, con sede in California.

Le pagine ufficiali

Una passeggiata per le pagine del governo del Messico nella "rete delle reti" dimostra in modo evidente la scarsa informazione ufficiale sul conflitto chiapaneco.

Verso novembre del 1997, la SRE ha introdotto su una pagina un documento intitolato "Messico: una nuova era", con scelta in inglese. In nove pagine, non c'è una sola allusione al Chiapas.

In settembre passato, la SRE aveva incluso in un suo documento un testo di tre pagine intitolato "Chiapas: Dialogo e negoziato per una pace duratura", che presenta tutto un racconto dei negoziati con l'EZLN da aprile del 1995 fino ad agosto del 1996.

In tono misurato, la SRE afferma che l'EZLN si ritirò unilateralmente dai negoziati e spiega vari dettagli sopra i negoziati interrotti, però il testo è disponibile solamente in spagnolo e inglese.

Dopo gli avvenimenti di Acteal, le pagine di alcuni consolati in EU e della SRE (che ostenta due "riconoscimenti" per la sua qualità) cominciarono a riflettere un urgenza sul manipolare l'informazione sul Chiapas.

Accanto ai discorsi di presa di posizione e le biografie dei nuovi membri del gabinetto, la lista di comunicati, discorsi e versioni di interviste a funzionari si moltiplicarono celermente, fino a raggiungere i 35 testi in meno di un mese.

L'amministrazione di Zedillo ha insistito in giorni recenti sul fatto che il conflitto in Chiapas è regionale (questo fu addirittura parte del messaggio che ricevettero diplomatici messicani in una riunione con il segretario di Governo, Francisco Labastida, il 9 di gennaio), però quando si cerca nella "rete delle reti" una pagina ufficiale del governo dello stato del Chiapas, lo sforzo è vano.

Il web presidenziale

La Presidenza della Repubblica ha la sua pagina in Internet, però solo una volta ha alluso al Chiapas quest'anno. Si tratta del messaggio presidenziale del 22 dicembre (disponibile anche in inglese), relativo al massacro di Acteal.

Una fonte dell'area di Diffusione della Presidenza ha informato che il totalizzatore di accessi al sito elettronico (inaugurato in settembre del 1996) ha raggiunto il numero 20 mila, con il suo massimo numero di consultazioni per pagina in settembre passato, per un totale di 31 mila 955.

La maggior parte delle consultazioni provengono da imprese (.com), seguita dalla rete (.net) e entità educative (.edu), ciò suggerisce che i principali interessati cercano informazioni economiche o istituzionali, non politiche. Da www.presidenza.gob.mex si accede anche alle pagine del governo federale.

Come nella pagina della Casa Bianca, nel "web" presidenziale messicano si può accedere ad una passeggiata "virtuale" nella residenza ufficiale di Los Pinos, benché l'utilizzo richieda una tecnologia più raffinata.

Anche la PGR si trova tra le entità federali che hanno aperto recentemente una pagina in Internet (con poco più di 16 mila consultazioni in un lasso di tempo indefinito), però c'è solamente nella prima pagina un testo distaccato sul Chiapas.

Funzionari di consolati messicani negli Stati Uniti hanno detto che alcuni dei messaggi e prospettive governative sul conflitto in Chiapas sono stati pubblicati nei quotidiani delle località dove sono stati assegnati, sopra tutto quando ci sono manifestazioni ed i giornalisti cercano un'opinione.

Per rispondere all'ondata di critiche che il governo messicano ha ricevuto dalla stampa straniera dopo il massacro di Acteal, la cancelleria ha distribuito nella prima settimana di gennaio un testo ad ambasciate e consolati affinché, a loro volta, lo inviassero ai mezzi di comunicazione locali.

Il testo allude alle cause storiche della crisi in Chiapas e mostra vari atti del governo per trovare i responsabili del massacro di Acteal.

Gli ordini sono stati eseguiti e le lettere sono arrivate ai loro destinatari (direzione dei mezzi di comunicazione, personalità ed accademici riconosciuti, con specialità in temi messicani), però il loro impatto non può essere ancora quantificato.

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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