LA RIMODELLAZIONE DEL DIALOGO DI PACE
San Cristobal, 15-24 ottobre 1996
André Aubry

25 ott. 1996 Questa prima riunione tripartita in San Cristobal (EZLN - CONAI - COCOPA) preparatoria per riannodare il dialogo di San Andrés, marca una tappa nel negoziato, per le sue caratteristiche (senza la Delegazione federale però con Marcos e altri 16 comandanti) e per il suo progetto (perché pretende dare una nuova dimensione a San Andrés).
Il punto di partenza era l'esame delle 5 condizioni dell'EZLN per riannodare il dialogo (cambio dell'interlocutore governativo, installazione della Commissione di seguimento e verifica, liberazione dei presunti zapatisti implicati, soluzione dei conflitti periferici al dialogo per la presenza delle "guardias blancas", applicazione costituzionale degli accordi del Tavolo I su diritti e cultura indigeni).
Tutti questi punti sono stati analizzati a partire dal primo giorno, ma solo un punto è stato approvato (quello della Commissione di seguimento e verifica che si installerà ufficialmente il 5 di Novembre). La seconda riunione tripartita (il 6 di Novembre) cercherà la soluzione per le altre condizioni, però si è già messo in marcia una prima ronda di conciliazione per cercar di risolvere il conflitto post-elettorale di San Andrés (con i suoi 2 municipi: quello ufficiale e quello ribelle) e questo potrebbe essere d'esempio per risolvere gli altri conflitti periferici del dialogo.
Allo stesso modo, successi modesti però reali, che annunciano prossime riunioni simili prima di tornare a San Andrés. Il risultato più importante è il cambio di stile che rimodella il dialogo e che è costato 8 giorni di incontro. La riunione che è iniziata con un avanzamento sostanziale si era bloccata con una crisi che finì poi per trovare soluzione.
Quello che si è raggiunto è un nuovo ambiente: il rispetto e persino la cordialità del dialogo fra EZLN e COCOPA (legislatori), in contrasto con l'arroganza ed il razzismo del negoziato tra EZLN-Delegazione federale. Si è raggiunto una nuova messa a fuoco politica: al posto di trattare con i delegati federali Bernal e Del Valle, si è cercato di passare sopra la loro testa dirigendosi direttamente al Presidente della Repubblica e al Segretario di Governo Chuayffet. Questo metodo ha obbligato la COCOPA a fare un viaggio lampo a Messico D.F. oltre ad avere numerose comunicazioni elettroniche; il dialogo così ha guadagnato in qualità e altezza.
La differenza tra l'antico modulo (quelli di San Andrés) e il nuovo (quello che si sta abbozzando in modo transitorio in San Cristobal) consiste in una confusione e in due apprezzamenti del conflitto. Quello antico portato avanti da personale subordinato, nominato dal Presidente Zedillo però sottoposto agli ordini del Ministro Chuayffet (ossia con uno statuto confuso). La sua posizione è che si tratta di un conflitto locale e militare (pertanto la soluzione è la sua contenzione e non la sua risoluzione). Il nuovo, al contrario, dà una dimensione nazionale eminentemente politica (pertanto deve essere risolto perché coinvolge tutto il paese). Non si esclude che la scelta tra queste 2 posizioni significhi una tensione tra la Presidenza ed il suo operatore di Governo.
La crisi ha presentato pure 2 aspetti. Dovuto ad uno scivolone di Chuayffet, il regolamento finale della Commissione di seguimento e verifica fu presentata a Bernal e Del Valle però gli emendamenti che questi volevano infiltrare rappresentavano una violazione degli accordi di Luglio in tal maniera che l'EZLN si trovò quasi al punto di abbandonare la sessione e ciò confermò la opzione di lavorare ma non con intermediari subalterni. L'altra manovra fu un tentativo di eliminare definitivamente la CONAI (la mediazione). Però, in questa nuova interlocuzione, l'EZLN e la COCOPA hanno unito le loro voci affinché il prezzo da pagare per la pace non fosse la testa di don Samuel, la cui posizione (così come quella dei suoi collaboratori) n'è uscita rafforzata: non solamente perché si mantiene come mediatore ma pure perché è accettata per ciò che vuole essere: l'espressione della società civile, presente tra le quinte lungo tutta la sessione.
Due dichiarazioni riassumono ciò che si è raggiunto in questa sessione: quella di Juan Guerra, nuovo Presidente della COCOPA: Non cerchiamo di ritornare a San Andrés per il piacere di dialogare ma per risolvere le cause del conflitto; non accontenteremo degli accordi, vogliamo fatti verificabili, una fiscalizzazione del Dialogo per la Commissione (di seguimento e verifica). E quella di Marcos: usciamo da questa riunione "più lontano (dal modulo) di San Andrés, però più vicini alla pace", una pace "che si farà con don Samuel o non si farà".
Altro avanzamento marginale: in risposta alla tattica elemosiniera del governo che insinuava che l'EPR (la nuova guerriglia) aveva spiazzato l'EZLN di fronte all'opinione pubblica. Marcos, nonostante la febbre provocata da un raffreddore tenace, ha approfittato di questa situazione per tenere frequenti conferenze stampa che si incaricavano di tornare a collocare gli zapatisti in prima pagina sui periodici. Ha specificato di nuovo gli assi dell'EZLN come forza politica: Tornare a collocare gli indigeni nel posto che loro corrisponde nel paese ("Mai più un Messico senza di noi"), ed aprire spazi politici fuori dai partiti e fuori dal governo.

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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