25 ott. 1996 Questa prima riunione tripartita in San Cristobal
(EZLN - CONAI - COCOPA) preparatoria per riannodare il dialogo
di San Andrés, marca una tappa nel negoziato, per le sue
caratteristiche (senza la Delegazione federale però con Marcos e altri 16 comandanti) e per il suo progetto (perché
pretende dare una nuova dimensione a San Andrés).
Il punto di partenza era l'esame delle 5 condizioni dell'EZLN
per riannodare il dialogo (cambio dell'interlocutore governativo,
installazione della Commissione di seguimento e verifica, liberazione
dei presunti zapatisti implicati, soluzione dei conflitti periferici
al dialogo per la presenza delle "guardias blancas",
applicazione costituzionale degli accordi del Tavolo I su diritti
e cultura indigeni).
Tutti questi punti sono stati analizzati a partire dal primo giorno,
ma solo un punto è stato approvato (quello della Commissione
di seguimento e verifica che si installerà ufficialmente
il 5 di Novembre). La seconda riunione tripartita (il 6 di Novembre)
cercherà la soluzione per le altre condizioni, però
si è già messo in marcia una prima ronda di conciliazione
per cercar di risolvere il conflitto post-elettorale di San Andrés
(con i suoi 2 municipi: quello ufficiale e quello ribelle) e questo
potrebbe essere d'esempio per risolvere gli altri conflitti periferici
del dialogo.
Allo stesso modo, successi modesti però reali, che annunciano
prossime riunioni simili prima di tornare a San Andrés.
Il risultato più importante è il cambio di stile
che rimodella il dialogo e che è costato 8 giorni di incontro.
La riunione che è iniziata con un avanzamento sostanziale
si era bloccata con una crisi che finì poi per trovare
soluzione.
Quello che si è raggiunto è un nuovo ambiente: il
rispetto e persino la cordialità del dialogo fra EZLN e
COCOPA (legislatori), in contrasto con l'arroganza ed il razzismo
del negoziato tra EZLN-Delegazione federale. Si è raggiunto
una nuova messa a fuoco politica: al posto di trattare con i delegati
federali Bernal e Del Valle, si è cercato di passare sopra
la loro testa dirigendosi direttamente al Presidente della Repubblica
e al Segretario di Governo Chuayffet. Questo metodo ha obbligato
la COCOPA a fare un viaggio lampo a Messico D.F. oltre ad avere
numerose comunicazioni elettroniche; il dialogo così ha
guadagnato in qualità e altezza.
La differenza tra l'antico modulo (quelli di San Andrés)
e il nuovo (quello che si sta abbozzando in modo transitorio in
San Cristobal) consiste in una confusione e in due apprezzamenti
del conflitto. Quello antico portato avanti da personale subordinato,
nominato dal Presidente Zedillo però sottoposto agli ordini
del Ministro Chuayffet (ossia con uno statuto confuso). La sua
posizione è che si tratta di un conflitto locale e militare
(pertanto la soluzione è la sua contenzione e non la sua
risoluzione). Il nuovo, al contrario, dà una dimensione
nazionale eminentemente politica (pertanto deve essere risolto
perché coinvolge tutto il paese). Non si esclude che la
scelta tra queste 2 posizioni significhi una tensione tra la Presidenza
ed il suo operatore di Governo.
La crisi ha presentato pure 2 aspetti. Dovuto ad uno scivolone
di Chuayffet, il regolamento finale della Commissione di seguimento
e verifica fu presentata a Bernal e Del Valle però gli
emendamenti che questi volevano infiltrare rappresentavano una
violazione degli accordi di Luglio in tal maniera che l'EZLN si
trovò quasi al punto di abbandonare la sessione e ciò
confermò la opzione di lavorare ma non con intermediari
subalterni. L'altra manovra fu un tentativo di eliminare definitivamente
la CONAI (la mediazione). Però, in questa nuova interlocuzione,
l'EZLN e la COCOPA hanno unito le loro voci affinché il
prezzo da pagare per la pace non fosse la testa di don Samuel,
la cui posizione (così come quella dei suoi collaboratori)
n'è uscita rafforzata: non solamente perché si mantiene
come mediatore ma pure perché è accettata per ciò
che vuole essere: l'espressione della società civile, presente
tra le quinte lungo tutta la sessione.
Due dichiarazioni riassumono ciò che si è raggiunto
in questa sessione: quella di Juan Guerra, nuovo Presidente della
COCOPA: Non cerchiamo di ritornare a San Andrés per il
piacere di dialogare ma per risolvere le cause del conflitto;
non accontenteremo degli accordi, vogliamo fatti verificabili,
una fiscalizzazione del Dialogo per la Commissione (di seguimento
e verifica). E quella di Marcos: usciamo da questa riunione "più
lontano (dal modulo) di San Andrés, però più
vicini alla pace", una pace "che si farà con
don Samuel o non si farà".
Altro avanzamento marginale: in risposta alla tattica elemosiniera
del governo che insinuava che l'EPR (la nuova guerriglia) aveva
spiazzato l'EZLN di fronte all'opinione pubblica. Marcos, nonostante
la febbre provocata da un raffreddore tenace, ha approfittato
di questa situazione per tenere frequenti conferenze stampa che
si incaricavano di tornare a collocare gli zapatisti in prima
pagina sui periodici. Ha specificato di nuovo gli assi dell'EZLN
come forza politica: Tornare a collocare gli indigeni nel posto
che loro corrisponde nel paese ("Mai più un Messico
senza di noi"), ed aprire spazi politici fuori dai partiti
e fuori dal governo.
(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)
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