Corrispondenza per Radio Onda d'Urto
San Cristobal de Las Casas, 23 novembre 1998
Questa mattina la delegazione dell'EZLN ha lasciato la città di San Cristobal scortata da un convoglio della Croce Rossa Internazionale, dalla Società Civile e dai parlamentari della Cocopa per raggiungere le località ribelli di La Realidad, La Garrucha e Oventic da cui era partita il giorno 19 novembre. I ventinove rappresentanti del comando zapatista tornano portando con sé le importanti proposte scaturite dall'incontro con la società civile per l'organizzazione della grande Consulta Nazionale sui diritti e la cultura indigena che nei prossimi mesi impegnerà, nella sua preparazione, migliaia di persone in tutto il territorio messicano, come pure proposte sulla lotta per la pace in Messico e sulla situazione nazionale. Queste proposte sono frutto degli interventi e della discussione dei tremila partecipanti, rappresentanti di oltre 400 organizzazioni sociali, che in questi tre giorni hanno condiviso con gli zapatisti uno spazio di ascolto e dialogo che per ricchezza e tolleranza rappresenta a pieno titolo la pratica di una nuovissima forma di fare politica che, crediamo, non abbia uguali al mondo.
L'EZLN dopo due anni dalla sospensione del dialogo con il governo federale dimostra comunque di avere fortissimi vincoli con quel vastissimo arcipelago di realtà che compongono la società civile che risponde con sempre più voci alle convocazioni zapatiste.
La delegazione dell'EZLN sottoporrà a consultazione nelle comunità ribelli anche i punti proposti dalla Cocopa su una possibile ripresa del dialogo ed emetteranno in seguito un comunicato pubblico in cui si risponderà alle proposte ricevute. La delegazione che ieri sera ha sostenuto l'incontro con la Cocopa era costituita dai comandanti Tacho, David, Zebedeo e dal Mayor Moises, i quali hanno ribadito che la ripresa del dialogo con il governo messicano richiede la soddisfazione previa delle cinque condizioni minime su cui l'EZLN insiste dal settembre del 1996 e che sono:
I delegati zapatisti hanno invitato i parlamentari della Cocopa a sostenere la consulta nazionale ma non hanno accettato per mano dei suoi membri i documenti inviati in busta chiusa dal governo in quanto non la riconoscono come organismo di mediazione.
Nella mattinata di domenica 22 novembre si è svolta l'assemblea plenaria dei tavoli di discussione dell'incontro della società civile con l'EZLN. In una grande sala gremita da una moltitudine di donne, uomini, bambini ed anziani, indigeni e non indigeni, è stato trasmesso l'intervento dell'EZLN per voce del Subcomandante Marcos che, inframmezzato da musiche popolari messicane in una fantasmagorica trasmissione di radio zapatista, ha letto un lungo comunicato suddiviso in tre parti:
Marcos, nella prima parte sottotitolata "le bombe", afferma che il presidente Zedillo, il PRI e i suoi alleati pagheranno il costo politico delle elezioni del 2000 come pure i costi sociali a breve termine causati dal modello economico neoliberista che regala alla nazione messicana un volto simile a quello di Hiroshima il 7 agosto del 1945.
Puntualizza inoltre che i pompieri politici, i tecnocrati, si troveranno ad affrontare nella prossima campagna elettorale lo scetticismo della popolazione e una globalizzazione vorace, "i dinosauri e i tecnocrati si dibattono in mezzo al fango e al sangue di questo sistema politico in agonia e la globalizzazione sembra disposta a mutare volto demagogico e simbolo politico. L'importante è arrivare al potere".
L'intervento del Subcomandante parla della società civile che lotta per la democrazia e che sempre più costituisce l'alternativa al genocida modello economico neoliberista.
Conclude Marcos: "Dall'alto verranno solo guerre e catastrofi. Dal basso nascerà la pace con democrazia, libertà, giustizia e dignità, ed è così, come noi chiamiamo il mondo che vogliamo per tutti".
La chiusura dell'incontro si è svolta nel Teatro della Ciudad, che però non era sufficiente a contenere le migliaia di persone accorse.
Si è iniziato con un messaggio della "Voce dei sopravvissuti e sfollati" della comunità di Acteal letto da Antonio Gonzalez Perez, rappresentante dell'organizzazione civile "Las Abejas", seguito poi da un minuto di silenzio in ricordo delle vittime del massacro del 22 dicembre del '97.
In seguito sono stati letti i comunicati giunti da persone che non hanno potuto essere presenti all'incontro, tra cui quello del Premio Nobel per la pace Adolfo Perez Esquivel.
Per voce di Pablo Gonzalez Casanova, membro della disciolta CONAI (Commissione Nazionale di Intermediazione) si è data lettura della "Dichiarazione politica della società civile nel suo incontro con l'EZLN".
In chiusura il comandante Tacho ha letto il comunicato conclusivo dell'EZLN in cui valorizza "lo sforzo realizzato da uomini e donne onesti che hanno partecipato contribuendo con le proprie idee ed esperienze, con il desiderio di costruire uniti un mondo migliore e, che la tanto sperata pace che tutti desideriamo verrà per voce del popolo (...). Questo incontro è stato un esercizio di democrazia e di tolleranza, qualcosa che inizia a vivere nel nostro paese nonostante il governo (...). Per questo il nostro impegno a fare una consulta che sia mobilitazione, perché il potere sappia che il popolo non è solo, che in ogni angolo del paese c'è chi sogna lo stesso sogno di democrazia, giustizia e libertà".
Durante lo svolgimento dell'atto conclusivo la delegazione zapatista è uscita dal teatro per salutare le centinaia di persone che non hanno trovato posto all'interno poi è partito l'inno zapatista intonato da tutto l'auditorio e accompagnato dai musicisti impegnati a fianco della società civile.
(a cura del Consolato Ribelle del Messico-Brescia)
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