Messico: elezioni nello stato di Morelos

Eppur si muove

Claudio Albertani

24 marzo. Con la lentezza abituale, l'Istituto Elettorale ha comunicato solo oggi i risultati ufficiali delle elezioni statali e comunali celebrate domenica 16 marzo nel Morelos, piccolo però strategico stato a sud di Città del Messico con capitale Cuernavaca.

Queste elezioni sono la prova generale di quelle parlamentari che si terranno l'estate prossima e di quelle presidenziali dell'anno 2.000. In Messico la vittoria del Partito Rivoluzionario Istituzionale al potere dal 1929, è quasi sempre assicurata grazie ad ogni sorta di imbrogli.

Tuttavia, questa volta i risultati sono stati sorprendenti. Il Partito della Rivoluzione Democratica (PRD, di sinistra moderata) ha vinto in 13 dei 33 comuni, tra cui gli importanti centri urbani di Cuautla, Jojutla e Tepoztlán. Il Partito Azione Nazionale (destra) ha vinto a Cuernavaca ed in altri due comuni, mentre il PRI si è aggiudicato i comuni restanti. Siccome nessuno di questi ultimi è numericamente importante, la maggioranza della popolazione sarà governata dall'opposizione, il che è già una piccola rivoluzione.

Per quanto riguarda il rinnovo del parlamento statale, al PRI sono stati assegnati 13 deputati, 11 al PRD e 5 al PAN. Sebbene il PRI conservi quindi una stretta maggioranza relativa, la sua egemonia è ormai minata ed i commentatori politici parlano di una sconfitta storica.

Ciò si deve in parte alla scarsa popolarità del governatore priista, Jorge Carrillo Olea, ex generale ed ex direttore dell'Istituto nazionale per la lotta contro la droga. Questi governa il Morelos come se fosse una caserma e, fra l'altro, è accusato di complicità con bande di sequestratari che terrorizzano la popolazione agendo con assoluta impunità. L'attuale governatore è diventato tristemente famoso nel 1995, quando i giornali di tutto il mondo hanno descritto la repressione sofferta dagli abitanti di Tepoztlán insorti contro la costruzione di un campo da golf. Per avere un'idea dei suoi metodi, basti pensare che alle attuali elezioni Carrillo Olea ha imposto la candidatura a deputato di un poliziotto, responsabile l'anno scorso dell'omicidio del leader tepozteco Marcos Olmedo. I veri problemi del governatore sono comunque altri e non è da escludere una sua rinuncia prima della fine del periodo nell'anno 2.000. Infatti, il New York Times del 23 febbraio lo ha accusato di proteggere Amado Carrillo Fuentes (soprannominato il Signore dei Cieli), capo del cartello di Ciudad Juarez. Pochi giorni prima, l'attuale direttore dell'Istituto, Jesús Gutiérrez Rebollo, anch'egli generale, anch'egli del Morelos ed amico del governatore, era stato arrestato dalle autorità messicane per complicità con il narcotraffico.

Bisogna infine segnalare che questa parziale vittoria del PRD si produce all'interno di uno scenario in continuo movimento. Dopo l'ondata di trionfi del PAN nel 1995 e nel 996, tutto indica che siamo all'inizio di una ripresa elettorale della sinistra, fino a qualche mese fa data per spacciata. Gli osservatori attribuiscono il fenomeno alla strategia moderata del nuovo segretario del PRD, Andres Manuel López Obrador, in precedenza vicino all'EZLN e al movimento indigeno.

L'inversione di tendenza è cominciata verso la fine dell'anno scorso con le vittorie parziali alle amministrative del Guerrero (capitale Chilpancingo, a sud) e dello stato di Messico (capitale Toluca, a ovest). In questo contesto, è importante rilevare che Cuauhtémoc Cárdenas, leader storico del PRD e attuale candidato a sindaco di Città del Messico, ha recentemente fatto un prodigioso balzo di 20 punti nelle inchieste e si trova alla testa delle preferenze.

Qualcosa si muove in Messico e, di fronte all'irrefrenabile decomposizione del regime e all'intensificarsi della militarizzazione e della repressione, i prossimi mesi si annunciano densi di avvenimenti.


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