La Jornada 22 ottobre 1998
In Chiapas non é eccessivo il numero dei militari, precisa Rabasa
José Gil Olmos
Il coordinatore governativo per il dialogo in Chiapas, Emilio Rabasa Gamboa, ha affermato che non condivide il punto di vista degli osservatori spagnoli dei diritti umani di Sinistra Unita, i quali dopo aver visitato lo scorso mercoledì il primo paese nella zona del conflitto, l'ejido Morelia, nel municipio di Altamirano, hanno riscontrato un numero eccessivo di militari.
Dopo una riunione con 83 membri della Camera di Commercio Messico-Stati Uniti, interessati a investire in Chiapas, gruppo che incontrerà il presidente Ernesto Zedillo questo venerdì, Rabasa ha dichiarato che è disposto a confrontare i dati raccolti sul luogo dagli Spagnoli con quelli da lui forniti.
Inoltre ha rifiutato la meraviglia del deputato di Sinistra Unita, Willie Meyers, il quale dopo essersi riunito con i membri della Commissione di Concordia e Pacificazione (Cocopa), ha segnalato che i legislatori messicani non sono informati sul numero dei militari presenti nella zona del conflitto.
Se pensano che i dati che gli sono stati offerti non coincidano "con quello che stanno osservando, con molto piacere mi incontrerò con loro per contestare le informazioni di quello che hanno visto con quelle da me offerte", ha insistito.
Ha affermato che la Segreteria della Difesa Nazionale (Sedena) in una riunione con un gruppo di legislatori, tra cui il deputato perredista Gilberto Lòpez y Rivas, ha fornito un'ampia informazione sulla posizione dell'Esercito Messicano nella zona del conflitto, "e così non è certo che in Messico vi sia una disinformazione o una errata informazione da parte del governo e in particolare della Sedena verso i legislatori".
In questo contesto ha sostenuto che, le informazioni fornite agli Spagnoli durante la riunione dello scorso lunedì, erano "oggettive" e "congruenti" con quello che succede in Chiapas.
Ha aggiunto che lui, in qualità di coordinatore per il dialogo in Chiapas, conosce il numero dei militari presenti nello stato, però questa informazione può essere fornita solo dalla Sedena.
Ha assicurato che gli Spagnoli hanno il diritto di "venire e osservare" e ha chiarito che se le informazioni non coincidono, questo si potrebbe discutere in una nuova riunione al termine del loro viaggio, la settimana prossima.
Ha precisato che le opinioni degli osservatori non ostacoleranno in nessun modo il clima di distensione generatosi con il "pacchetto di misure" del governo e gli ultimi comunicati dell'EZLN.
Per quanto riguarda la riunione tenutasi ieri con i membri della Camera di Commercio Messico-Stati Uniti, ha dichiarato che l'intento di questo gruppo è quello di avere informazioni attuali, oggettive e dirette sulla situazione del conflitto in Chiapas. Ha aggiunto che il loro proposito è di investire in progetti specifici di commercio attraverso impresari chiapanechi.
Alberto Zapata, presidente della suddetta camera, ha spiegato che il suo compito è consistito nel dare informazioni dirette al settore privato statunitense sulla situazione in Chiapas e vincolare investitori statunitensi con piccoli e medi impresari del paese.
Ha dichiarato che non li preoccupa la sicurezza in Chiapas. Ciononostante, alla riunione hanno assistito anche il segretario esecutivo del Sistema Nazionale della Sicurezza Pubblica, Mayolo Medina, e il sottosegretario alla Popolazione e Immigrazione, Fernando Solìs Càmara.
(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)
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