L'area di Diritti Umani di Enlace Civil A.C. fa un appello urgente a solidarizzarsi con gli 83 prigionieri politici di "La Voz de Cerro Hueco", con le 83 mogli e con i cinque figli (in media) di ognuno di essi.
I detenuti si trovano suddivisi nelle carceri di Cerro Hueco, a Tuxla Gutierrez, Yajalón, Salto de Agua, Pichucalco, in Chiapas e Tacotalpa in Tabasco.
Le famiglie di questi detenuti vivono in totale carenza, soffrendo una gran fame. La maggioranza delle donne, con i propri figli, si trovano in comunità indigene circondate da militari e paramilitari, senza possibilità né di lavorare la terra né di trovare sostentamento, con neonati, bambini piccoli e nessuna fonte di entrate.
Le donne non hanno soldi per mangiare ed ancora meno per potersi muovere ed andare a visitare i mariti arrestati.
In tutte le visite realizzate da osservatori o da Enlace Civil A.C. presso i detenuti membri de La Voz de Cerro Hueco l'unica cosa che chiedono è: "Ci facciano uscire o diano qualcosa da mangiare ai nostri figli".
La preoccupazione per la situazione delle famiglie, senza comunicazioni a causa della stessa povertà, rende impossibile la vita in carcere ed insopportabile la sopravvivenza per mogli e figli.
In una lettera diretta a Enlace Civil, i detenuti de La Voz de Cerro Hueco, dicono: "Sollecitiamo il vostro appoggio solidale per le nostre famiglie che sono rimaste sole con i nostri figli e figlie, visto che come padri di famiglia abbiamo l'impegno di sostenerli nelle loro necessità quotidiane. Sapendo e comprendendo che siamo in carcere per la lotta e per un cambiamento per noi e per tutti, che siamo prigionieri politici e non delinquenti, non rimarremo zitti, continueremo a parlare, a nome de La Voz de Cerro Hueco, continueremo ad emettere il nostro bollettino settimanale".
Secondo l'avvocato de La Voz de Cerro Hueco, Miguel Angel de Los Santos, "i centri penitenziari in Chiapas, chiamati centri di Riadattamento Sociale (Cereso), sono caratterizzati dal sovraffollamento". Nel carcere di Cerro Hueco, il più grande dello Stato, a Tuxla Gutierrez, si ammucchiano 1.200 persone mentre la sua capacità è di 300.
I condannati, i processati ed i soggetti a carcere preventivo, quelli in attesa di giudizio, convivono nello stesso luogo. Non esiste distinzione tra coloro che incorrono in delitti gravi e quelli che incorrono in delitti non gravi, né tra quelli che commettono reati di ordine federale o di ordine comune.
Attualmente, 56 colpevoli de La Voz de Cerro Hueco condividono due bagni, che hanno dovuto costruirsi da se.
Miguel Angel de Los Santos dichiara che le condizioni di vita dei reclusi sono pessime: 18 dei membri de La Voz de Cerro Hueco dormono in uno spazio di 4 metri per 6, i bagni sono collettivi ed il servizio di acqua potabile è irregolare. Tutti dormono con cartoni sul pavimento ed in alcune celle, se ci sono letti, sono brande dove possono solo stare sdraiati e mai seduti. Le fonti di lavoro sono insufficienti, c'è un laboratorio di falegnameria che non dispone né dei materiali né degli attrezzi necessari.
Al servizio medico manca di tutto, poiché anche se è possibile recarsi ad un consulto medico, dove uno viene accudito con scortesia e con un certo disprezzo nel caso sia indigeno, non ci sono i medicinali necessari né materiale per la cura di lesioni.
I diritti umani dei detenuti non sono riconosciuti,
il prigioniero è trattato come colpevole anche nel caso non sia
stato processato. I benefici di libertà stabiliti dalla legge non
sono applicati.
Hanno bisogno di:
Come progetto, La Voz de Cerro Hueco vuole aprire
un'area di alfabetizzazione perché i detenuti possano imparare a
leggere ed a scrivere durante la loro detenzione. Hanno anche previsto,
nelle loro possibilità, di abilitare uno di loro come promotore
di salute per risolvere i problemi medici dei membri dell'organizzazione.
C'è un caso speciale: l'assassino di Trinidad Cruz López è detenuto a Palenque ed ogni settimana 4 testimoni devono andare in carcere per testimoniare affinché non lo liberino. La vedova, che ha diversi figli tra cui un lattante, deve pagare le spese di viaggio ai testimoni, che ammontano a 120 pesos alla settimana, soldi che la donna non possiede. Lei fa un appello alla solidarietà internazionale perché la aiutino a far sì che l'assassino di suo marito paghi la propria colpa.
Banca:
BANCOMER
Plaza 437, San Cristóbal de Las Casas, Chiapas, México.
CONTO n. 1000853-3
Intestato a: Mercedes Osuna
Inviare per fax la ricevuta con una chiara indicazione di: "Para los presos " al 52-967-82104
Grazie per l'attenzione!
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