Situazione attuale

22 gennaio 1997

A tutti i collettivi:

La situazione attuale è grave ed è necessario mobilitarsi il più rapidamente possibile. Abbiamo pensato prima di tutto di raccogliere firme di personalità, organizzazioni, istituzioni e collettivi per inviarle in Messico, come sempre, agli indirizzi di Zedillo, di La Jornada e se vi sembra utile pure al nostro indirizzo di Barcellona per assicurare l'invio, oppure ognuno lo farà per conto suo e poi lo comunicherà. Non è questo il problema, la questione è solo quella di fare tutto ciò nel miglior modo possibile. E con la massima urgenza.

E' pure venuta fuori l'idea di organizzare per il 16 febbraio, primo anniversario della firma degli accordi di San Andres, una giornata internazionale per la pace con giustizia e dignità in tutto il mondo. La data cadrebbe di domenica, però si potrebbe trovare un altro giorno il più vicino possibile.

A Barcellona avremo una riunione con i gruppi d'Europa nei giorni 1 e 2 di febbraio e potremo esporre idee e prendere decisioni.
Questo non vuol dire che non si possano nel frattempo realizzare altre cose.

Il governo messicano sta tentando di apparire come desideroso di rispettare gli accordi e di responsabilizzare gli zapatisti per la loro intransigenza. Ci sono mobilitazioni militari nella Selva e si sta indurendo la politica in generale, o meglio, si sta militarizzando.

Dobbiamo rompere l'assedio e tornare a reagire come società civile. Sappiamo che raccogliere le firme è importante per far pressione su Zedillo e ciò non ci impedisce di portare avanti qualsiasi altro tipo di iniziativa. Dobbiamo farlo rapidamente.

Rimanendo in attesa di qualsiasi iniziativa, opinione o azione, mettiamo in funzione la rete.
Saluti e buona fortuna!

Collettivo di Solidarietà con la Ribellione Zapatista
C/ de la Cera, 1 bis 08001 Barcellona
tel: 34-3-4422101, 3290643;
fax:34-3-3290858
email: ellokal@pangea.org


IL GOVERNO E LA PAROLA CHE NON SI RISPETTA

Il presidente Ernesto Zedillo prende d'assalto le prime pagine della stampa con la notizia che il Messico "rispetta la sua parola": salda un debito milionario con gli Stati Uniti, e anche prima dei termini di tempo previsti. Così il governo del PRI recupera la sua immagine internazionale di stabilità e di credibilità a garanzia della sia politica neoliberale. Adempie ai dettami del grande capitale e si libera le mani per poter evitare di rispettare la sua parola all'interno del paese.

Non importa che muoiano per lo sciopero della fame degli spazzini di uno stato del sud, del Tabasco, perchè per pagarli, da quando sono stati ingiustamente licenziati perchè si rifiutavano di pulire la casa del governatore, non esistono nè denaro nè impegni da rispettare.

Il Messico sta sprofondando nella crisi economica e nell'arroganza del potere. Secondo la Banca Mondiale, ci sono in questo paese 45 milioni di poveri. Però pure 15 uomini che sono fra i 100 più ricchi del mondo: Il governo si mostra umile e compiacente all'esterno e mostra la sua durezza con i messicani.

Gli umilissimi spazzini portano avanti da 97 giorni uno sciopero della fame perchè richiedono semplicemente una delle giustizie fra le più elementari nel campo del lavoro. L'immagine dà i brividi: gente povera distesa su alcune coperte di fronte alla Commissione Nazionale per i Diritti Umani, tre mesi di digiuno sotto l'inclemenza del freddo, sgomberati intempestivamente e con violenza da parte della polizia. Per loro non c'è pietà, le autorità hanno promesso loro mille concessioni e poi non le hanno rispettate. Non c'è volontà di dar soluzione ad un problema che lascerà, se non morti inutili; sì conseguenze fisiche irreversibili in molti degli scioperanti. Che opzione rimane alla gente che chiede giustizia?

Paradossalmente sorgono gruppi armati in tutto il paese.


LA CRISI DEL DIALOGO CON L'EZLN

La dimostrazione più chiara del fatto che il governo del Messico non rispetta la parola data senza che gli importino le conseguenze viene dal Chiapas.

L'Esecutivo Federale e l'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale hanno sottoscritto nel febbraio del 1996 i primi accordi di pace sul tema dei Diritti e Cultura Indigeni, dopo un lungo percorso di discussioni di mesi che ha coinvolto le principali etnie del paese, intellettuali e accademici.

La Commissione di Concordia e Pacificazione, istanza parlamentare composta da parlamentari di tutte le forze politiche, ha redatto una legge per includere questi accordi nella Costituzione. I parlamentari avevano la promessa del Ministro degli Interni: la loro iniziativa sarebbe stata appoggiata e il governo l'avrebbe approvata senza modifiche.

L'Esercito Zapatista aveva dato la sua approvazione.

E allora il presidente Zedillo annuncia di non riconoscere ciò che è stato firmato e propone una nuova legge che poco ha a che vedere con ciò che si è negoziato con i guerriglieri, i quali si sono così rifiutati di accettare "questa burla". I parlamentari sorpresi hanno ricevuto a giustificazione, per la promessa non rispettata, una elegante scusa: il ministro degli Interni aveva bevuto 18 "goccetti" - bicchierini d'anice - con effetto "oblio".

Che fiducia può restare agli zapatisti nel loro sforzo di integrarsi alla vita politica aperta?


LA RIFORMA "DEMOCRATICA"

E che dire della tanto strombazzata riforma politica in Messico che è stata annunciata come democratizzazione totale del paese, un autentico "patto della Moncloa" alla messicana, che con clamore è stata esaltata sulla stampa internazionale. Alla resa dei conti, la presunta riforma dello stato si è rivelata una iniziativa vacua, imposta dalla maggioranza del PRI al Parlamento, con tutti i partiti d'opposizione contrari. Un'operazione di cosmesi che non modifica le relazione PRI/governo, non stabilisce quote-limite al finanziamento dei partiti politici - valga come esempio: il governatore del PRI in Tabasco ha speso nella sua campagna elettorale in quel piccolo stato 277 milioni di dollari - e neppure regola il monopolio che esercita il partito ufficiale sui mass media durante il periodo elettorale.

In questo caso il Ministro degli Interni si era impegnato a livello personale ad arrivare ad un accordo con tutti i partiti politici. La riforma avrebbe dovuto essere qualcosa di diverso. Però nulla è stato mai rispettato, e i fiduciosi partiti d'opposizione hanno constatato come l'imposizione della maggioranza parlamentare del PRI ha mandato in rovina tutti gli sforzi di mesi di dibattito.


IMPUNITA' E PRI

Una delle principali caratteristiche del sistema politico messicano è l'immunità. Poche volte è successo che qualche funzionario o rappresentante del PRI venisse giudicato per arricchimento illecito o per aver fatto uso del suo incarico a fini personali. Ciò nonostante, quando qualcuno minaccia la stabilità del sistema politico, denuncia che gli interessi privati si trasformano in politica pubblica o rinuncia al PRI per ingrossare le file dell'opposizione, allora gli apparati di giustizia cercano qualsiasi delitto, grande o piccolo che sia, per minacciare il dissidente - che godeva della più completa impunità finchè faceva parte del sistema -. Questo è il caso di Dante Delgado Ranauro, ex governatore di Veracruz, attualmente incarcerato per frode dopo aver abbandonato il PRI per formare un partito distinto.

Nelle lotte intestine dentro alla cupola del partito al potere, non mancano gli omicidi mai risolti, nonostante la parola data dal presidente sulla volontà di far chiarezza sui fatti - come nel caso dell'omicidio del candidato presidenziale Colosio nel 1994 -, e nemmeno l'utilizzazione del sistema giudiziario per saldare i conti in sospeso, come sta succedendo nella contesa fra Zedillo e l'ex presidente Carlos Salinas.


CADAVERI E INDOVINI NEL SISTEMA DI GIUSTIZIA

Il fratello di Carlos Salinas, Raul, è incarcerato da due anni, sotto l'accusa d'essere l'autore intellettuale dell'assassinio del segretario generale del PRI, Josè Francisco Ruiz Massieu. La Procura Generale della Repubblica non ha mai potuto provare questa accusa, però è ricorsa all'uso di "veggenti" per ritrovare il cadavere di uno dei presunti responsabili. Poi risultò che questo cranio la cui immagine popolò i notiziari televisivi del mondo non era della presunta vittima e si specula che la stessa procura lo avesse "seminato" in quel luogo con lo scopo di creare una falsa prova. (Malgrado tutto, quelle ossa saranno di qualcuno.)

Per trattenere Salinas in prigione, le autorità giudiziarie hanno aperto un'incriminazione per delitto d'arricchimento inesplicabile. Ed è stato talmente inesplicabile che si è rivelato impossibile arrivare fino al fondo delle molteplici implicazioni con gli altri affari sporchi con quelli che sono attualmente al potere - come la frode della Conasupo e l'importazione di latte radioattivo per il consumo umano così come il caso dei fagioli e del granturco contaminati che sono già stati venduti alla gente, ai più bisognosi.

Migliaia di bambini vivono nelle fogne del Distretto federale, la corruzione della polizia e la delinquenza aumentano giorno dopo giorno, insieme alla disperazione ed alla povertà in tutto il Messico. L'Esercito Zapatista vede frenato il suo desiderio a incorporarsi nella vita politica aperta, gli indigeni vedono frustrato il loro sforzo per cambiare la relazione fra popoli autoctoni e Stato. Gli spazzini del Tabasco, con la loro fame di 3 mesi sulle spalle e le loro giuste rivendicazioni, sono tolti di mezzo dalla polizia e presto dalla morte.

Verso dove va il Messico?


(traduzione a cura del Comitato Chiapas di Torino)


Indice delle Notizie dal Messico