In attesa del primo anniversario del massacro di Acteal, in Chiapas, la Procura Generale della Repubblica ha presentato un Libro bianco che riassume la versione ufficiale - o, almeno, quella della PGR - di ciò che è successo in questa località di rifugiati chiapanechi il 22 dicembre 1997.
Fondamentalmente, il documento è una reiterazione di quanto detto dal procuratore Jorge Madrazo alcuni giorni dopo il massacro, nel senso che la sua origine sta in "conflitti intercomunitari". Il libro della PGR è un esteso allegato che pretende di sostenere la teoria secondo cui 45 indigeni - uomini, donne, anziani e bambini - sono stati sterminati, in sintesi, a causa della creazione del consiglio municipale autonomo di Polhó e per la disputa derivata dal possesso di un banco di sabbia.
Il documento della PGR presenta foto, tra l'altro inverosimili, di presunti zapatisti in addestramento che sembrano molto più effettivi della Polizia di Sicurezza Pubblica dello stato; si limita ad accusare alcuni elementi di questa corporazione di aver permesso e propiziato il possesso di armi da parte di contadini priisti, e dà la responsabilità, per omissione, ad un comando di polizia del governo chiapaneco.
Non c'è, nel Libro bianco, una sola menzione dei gruppi paramilitari che sono stati creati in Chiapas, con l'appoggio attivo dell'Esecutivo statale e l'assenso delle autorità federali. Non c'è una sola allusione alle responsabilità politiche dei funzionari incaricati delle azioni ufficiali per il Chiapas, nonostante che, in seguito allo scandalo e all'indignazione generati dal massacro, un governatore sostituto e un segretario di Governo sono stati licenziati dai loro incarichi.
Con le caratteristiche menzionate, il documento della PGR sembra un discorso orientato a discolpare i più alti responsabili politici e intellettuali del massacro e ad incolpare le stesse vittime, vale a dire, i componenti dell'organizzazione civile Las Abejas ed i simpatizzanti zapatisti.
Per finire, se in qualcosa si avvicina alla verità il Libro bianco
della PGR è nel suo reiterato segnalare l'assenza di uno stato di
diritto in Chiapas. Se questa istituzione è quella incaricata della
procura della giustizia in tutto il territorio nazionale, dovrebbe percepire
un accenno autocritico in tale affermazione, che viene pure ratificata
dagli insoddisfacenti e poco convincenti risultati di un anno di investigazioni
ufficiali sul massacro di Acteal.
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