San Cristobál de Las Casas, 21 febbraio 1998
La Commissione Internazionale di Osservatori per i Diritti Umani è da qualche giorno in Messico ed il terreno di linciaggio che il Governo, in combutta con gli organi di informazione (non tutti, ma sicuramente la maggior parte) ha messo in piedi, continua la sua strada e si cominciano ad intravedere i primi frutti: ritiro del visto FM3 ad un italiano membro della Commissione (poi la situazione si è risolta con l'intervento della Segreteria della Commissione e del Consolato Italiano).
Solo come esempio di cosa intendo per "linciaggio",
riporto ampi stralci da un articolo comparso sul DIARIO, quotidiano
locale chiapaneco, in data 19 febbraio 1998 a firma del Signor
ERNESTO JULIO TEISSER
Massimo Boldrini
"Che nessuno faccia finta di non capire. Quelli che sono
stati sorpresi in Chiapas da Lolita de la Vega non sono "osservatori"
ne "protettori" dei diritti umani di nessuno; sono,
e dovranno confessarlo se il governo prenderà la decisione
obbligata di interrogarli ed esigere i suoi documenti di identità,
attivisti e consulenti, o quanto meno propagandisti e amministratori
di questo tipo di movimenti. Chiamarli in un altro modo sarebbe
uguale che chiamare "riformatori sociali" a quelli dell'IRA
, dell'ETA, di Sentiero Luminoso o dell'EZLN.
Il governo intero, non solamente la Presidenza, ma anche il Congresso
dell'Unione e la SCJ, devono investigare con chiarezza.... chi
sono, che precedenti hanno, come entrarono nel paese e per quale
strada e con quali contatti entrarono nella base del cosiddetto
Esercito Zapatista queste infermiere della Croce Rossa e Sorelle
di Carità che repentinamente appaiono in luoghi che sono
inaccessibili ai messicani, inclusi medici e per coloro i quali
portano alimenti e abbigliamento.
.....Nessuno dubita che la giornalista de La Vega si sia servita
del sistema, ne che sia parente del deputato priista e leader
del Sindacato di Televisa Xicoténcatl de La Vega; neppure
si nega che è molto probabile che il suo viaggio nel Chiapas
fu ispirato da autorità federali. (....e ti sembra poco?
n.d.r.). Però nessuno di questi argomenti fa scomparire
i tedeschi, gli italiani, i francesi, gli spagnoli e i nordamericani
che stavano alla Realidad e furono lì fotografati.
Cosa stavano facendo tutti questi nel quartiere di comando delle
operazioni armate di un gruppo di miliziani irregolari che più
volte hanno detto che si propongono di sconfiggere l'esercito
Nazionale, marciare verso la capitale del Paese, impossessarsene,
abbattere il governo e rimpiazzarlo con un altro, ovviamente sorto
dalle proprie fila: cosa possono dire? Che non sapevano che gli
zapatisti girano armati e si nascondono dall'esercito regolare
e dalla polizia federale, municipale e statale?
....Da quando intervengono "protettori dei diritti umani"
nelle guerre, dichiarate o meno che siano? Ci sono forse "protettori
dei diritti umani" nella terra di nessuno del Golfo Persico
o nel sud del Libano, nelle strade di Belfast o nelle provincie
peruviane e colombiane dove i gruppi paramilitari e i trafficanti
di droga combattono a colpi di baionetta?
..... La verità è che tali detti commissari dei
diritti umani del 1998 sono gli equivalenti dei nordamericani,
nicaraguensi, salvadoregni, guatemaltechi, argentini, cubani
e sovietici del 1968. I governi e gli organismi che li inviano
saranno diversi..... però le intenzioni sono le stesse,
la tendenza politica è la medesima e i cervellini limitati
di coloro i quali pensano che basti una banda che spara ad un
regime, significa che hanno dei neuroni un po' tardi.
E neppure il governo si può fare ZONGO (lo lascio così,
non tradotto, perché, pur non comprendendo il senso letterale
credo si possa benissimo intenderne ugualmente il significato
solo ascoltandone il suono... n.d.r.), in quanto le implicazioni
politiche di quello che sta passando in Chiapas sono ben visibili.
È innegabile che il precedente regime dette a Marcos e
ai suoi del denaro pubblico, che si sono mantenuti con imposte,
giornali che erano a favore con i nemici del regime; che quelli
dell'EZLN sono traditori del Messico perché essi sì,
sono messicani e non hanno la scusa di essere stranieri; e che
ci sono partiti politici che coprono la violenza.
L'Esercito Nazionale Messicano non potrà mai considerare
come "nobili lottatori sociali" quei codardi che assassinano
soldati e ufficiali, sparandogli dalla selva e dall'ombra quando
non se lo aspettano; mantiene il suo giuramento di lealtà
alle autorità civili elette, però non deve accettare
frottole, perché ha davanti le vedove e gli orfani dei
militari caduti durante gli attacchi e le imboscate, mai in combattimento
aperto.
Chissà, forse è arrivato il momento di aprire davanti
ai messicani tutta la verità circa il 1998 e, conseguentemente,
anche quella sul 68. Quello che la giornalista Lolita de La Vega
ha messo davanti ai nostri occhi è stato il tradimento
in diretta.
(.... adesso potete andarvi a fare una birra per dimenticare....n.d.r.)
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