La Jornada 20 dicembre 1998
Le voci dello specchio
un libro con i disegni dei bambini chiapanechi
Pezzetti di futuro mascherati da disegni e parole. Più che un libro, Le voci dello specchio è la congiunzione di poesia, sorpresa e colore per guardare le immagini e gli aneliti che ci offrono i bambini delle comunità in resistenza del Chiapas.
Pubblicato dal Fronte Zapatista di Liberazione Nazionale, disegnato in copertina ed all'interno da Juan Pablo Rulfo, il libro ha come cuore i disegni di piccoli tzotzil, tzeltal e tojolabal tra i cinque ed i 13 anni disseminati in Los Altos e nella selva chiapaneca, ma è arricchito pure dagli scritti di una ventina di autori messicani e spagnoli, nonché di Uruguay, Italia, Guatemala e Portogallo, che aggiungono racconti e poesie sulla storia recente di questa regione del sudest messicano marcata dalla guerra.
Così, a fianco dei pezzi di Pedro e Martina, di Antonio e Juana, di Nicolás e Deonicia, di Facundo e Maria, si sviluppano le riflessioni di Sealtiel Alatriste, Rafael Alberti, Bernardo Atxaga, Juan Bañuelos, Mario Benedetti, Jesús Ferrero, Dario Fo, Juan Goytisolo, David Huerta, Agustín Jiménez, Armando López Salinas, del subcomandante Marcos, di Javier Marías, Eduardo Milán, Marco Antonio Montes de Oca, Oscar Oliva, José Emilio Pacheco, Rosa Regás, Manuel Rivas, Luis Eduardo Rivera, José Saramago e Manuel Vázquez Montalbán.
Con la solidarietà della Rete di Appoggio alla Causa Zapatista di Madrid e del Collectiu de Solidaritat amb la Rebellio Zapatista di Barcellona, il libro è già stato presentato in Spagna e questo pomeriggio succederà lo stesso in Città del Messico, con la presenza di David Huerta, Sealtiel Alatriste, Agustín Jiménez, Javier Elorriaga e Betsy Pecanins. Verrà distribuito in Spagna e in Messico ed il ricavo della vendita sarà destinato alla popolazione infantile di quel gruppo in resistenza.
Dipingere la brutalità della guerra
Marisol Schultz, Maria Novoa, Ulises Martínez e Sealtiel Alatriste sono i curatori della pubblicazione, il cui testo di presentazione racconta il processo di gestazione di Le voci dello specchio: questo "non è semplicemente un libro: è un pezzettino di tragitto, uno sforzo per guardarsi e guardarci nella luna che ci offrono i bambini delle comunità in resistenza del Chiapas. Ogni scrittore ha visto riflesso in loro il proprio dolore e gli aneliti. Ciascun lettore farà lo stesso. Insomma l'illusione verrà rispettata: avremo messo insieme i pezzetti che siamo e così formeremo una coperta pluriculturale e multicolore con cui potremo coprirci e scaldarci...
"Con i bambini zapatisti siamo andati cucendo scampoli di questa grande coperta; hanno dipinto raccontandoci la brutalità della guerra che hanno dichiarato loro da secoli solo per il fatto che si rifiutano di sparire; una guerra che ha portato loro via l'infanzia, la scuola, la salute e che ha dato loro fame, miseria ed adesso anche carri armati e elicotteri... I loro disegni si sono già convertiti in testimonianza di vita e in una loro domanda per tutti noi: Potrete vivere con la vergogna di non aver neppure tentato di lasciarci un futuro?
"Questa domanda, abbiamo pensato, ha una sola risposta. No, non possiamo; e come per tutti i sogni che concorrono nel tessuto collettivo della storia, abbiamo dovuto dirigerci ad artigiani professionisti, a tessitori di parole e sogni; così abbiamo parlato con poeti e scrittori, che sono quegli uomini e quelle donne che sfidano la realtà con il colore delle parole...
"Parole e colori si sono fusi per fare la coperta ed inventare il futuro. In qualsiasi di questi disegni, racconti e poesie ci sono tutti i giorni di questo nostro tempo, di questa epoca che nessuno ci ha chiesto come volevamo abitare e che è attraversata da catastrofi, umiliazioni e sofferenze dei picchiati da sempre, però anche da ribellione, dignità e dall'inevitabile 'eppur si muove' degli eterni ribelli.
"La speranza spunta come può tra gli spezzoni della storia, nasce per un popolo intero, affiora nuovamente per tutti quelli che si rifiutano d'andare contro ciò che la natura stessa richiede, contro la ragione umana: sognare".
(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)
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