Le menzogne plateali e la scoordinazione dello Stato Messicano

da La Jornada del 20 agosto 1997

Ministero degli Interni: segno di disponibilità al dialogo il ritiro militare in Chiapas.

El ritiro di truppe dell'Esercito Messicano dalla zona di conflitto in Chiapas "è una dimostrazione della buona disposizione del governo della Repubblica, per cui ci sono le basi per riannudare il negoziato", ha detto Ausencio Chávez Hernández, sottosegretario del Ministero degli Interni in una intervista sulla sua carriera politica.

Pure l'exgovernatore di Michoacán ha detto che il ritiro di unità dell'Esercito Messicano da varie comunità chiapaneche è un sintoma che "le cose devono essere indirizzate nel quadro che i cittadini hanno determinato col loro voto e non per il lato delle armi".

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Il presidente della Commissione di Difesa del Senato della Repubblica, Alvaro Vallarta, ha negato che ci sia un ripiegamento dell'Esercito Messicano in Chiapas ed ha precisato che il movimento militare nella zona si deve al fatto che "normalmente, ogni sei mesi, c'è un rilievo delle truppe che stanno lì e quest'anno è stato fatto un po' dopo per le elezioni, per non causare inquietudine".

Nello stesso senso, funzionari della Segreteria della Difesa Nazionale (Sedena) hanno spiegato che la situazione nella regione di Los Altos de Chiapas "non è variata" e che i movimenti di truppa hanno a che vedere strettamente con la "logistica" e la "rotazione" dei distaccamenti.

(a cura del Comitato Chiapas di Torino)


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