La Jornada - 30 dicembre 2008
ARRIVA IN CHIAPAS IL PRIMO FESTIVAL DELLA DIGNA RABIA
Cominciato a Città del Messico il 26 dicembre, si svolgerà dal 2 al 5 gennaio all'Università della Terra
Hermann Bellinghausen

San Cristóbal de las Casas, Chis.- Alla conclusione dell'anno, il Primo Festival Mondiale della Degna Rabbia, iniziato il giorno 26 a Città del Messico, si trasferisce in Chiapas per la commemorazione del 15° anniversario dell'insurrezione armata dell'EZLN.

Questo mercoledì, nel caracol la lumaca Resistencia por la humanidad, con sede nella comunità tzotzil di Oventic, le basi di appoggio zapatiste ed i loro governi autonomi riceveranno i partecipanti del Festival.

Da lì, l'incontro internazionale di critica e creatività della rabbia ribelle si trasferirà in questa città per altri cinque giorni di attività volte a proporre "un altro mondo, un'altra politica".

Le attività si svolgeranno nelle installazioni dell'Università della Terra (Cideci) dal 2 al 5 gennaio. L'annuncio delle attività è previsto per il primo di gennaio.

Dopo l'esplorazione dei percorsi degli altri movimenti sociali, città e storia, e l'analisi dell "quattro ruote del capitalismo" (sfruttamento, saccheggio, repressione e disprezzo) l'incontro si porrà nuove rotte sulla scia degli avvenimenti contingenti, della rivolta popolare in Grecia e dell'acutizzazione violenta della guerra di Israele contro il popolo palestinese.

In questo contesto, le organizzazioni, collettivi ed individui partecipanti al Festival ieri hanno condannato "l'orrendo massacro perpetrato dall'esercito israeliano contro la popolazione civile della striscia di Gaza, col risultato di centinaia di persone morte e ferite, in maggioranza civili".

Ed hanno aggiunto: "Questo crimine rappresenta un aumento pericoloso dell'olocausto permanente contro il popolo palestinese" con "il silenzio complice, ipocrita ed indegno del mondo". Quello che si ritiene "il più grande attacco aereo israeliano degli ultimi 40 anni" si realizza con aerei F-16 ed elicotteri Apache forniti dagli Stati Uniti.

Questo, "mentre i leader mondiali criticano le provocazioni" del governo palestinese di Hamas e si limitano a criticare "l'uso sproporzionato della forza" da parte di Israele.

"La ferocia di questo massacro ha provocato l'ira di centinaia di migliaia di persone che stanno realizzando cortei e proteste in molte parti del mondo. Esprimiamo la nostra degna rabbia contro questo attacco genocida", conclude la dichiarazione.

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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