La Jornada – Sabato 29 marzo 2008
La comunità subisce aggressioni, vessazioni ed estorsioni
A Roberto Barrios, governo e priisti ricattano con i loro programmi
Hermann Bellinghausen

Nella comunità di Roberto Barrios, Chiapas, dove il governo ha costruito un ponte sul fiume Bascán che si vuole sfruttare come attrazione "ecoturistica", i priisti, "per la sua inaugurazione", obbligano a pagare 50 pesoso per persona. Il ponte porterà il nome di Luis H. Álvarez, il promotore ufficiale di strade e divisioni in questa e molte altre comunità indigene. Per sdebitarsi dell'omaggio coll funzionario panista, al ponte fanno la guardia "paramilitari armati, aggressivi e prepotenti", denuncia la giunta di buon governo (JBG) Nueva semilla que va a producir.

In un comunicato che elenca decine di comunità aggredite e vessate da gruppi filogovernativi (alcuni paramilitari) e rappresentanti governativi, la giunta della zona nord afferma: "Abbiamo detto (fin dal 1994) che non avremmo obbedito fino a che non fosserto stati riconosciuti pienamente i nostri diritti. Se non veniamo tenuti in considerazione e vero rispetto, questo è e sarà la causa della nostra disobbedienza e resistenza".

Segcondo la JBG, "Il malgoverno vuole continuare ad ignorarci e spogliarci del nostro diritto, come popoli indigeni, di vivere e sfruttare quello che la nostra madre terra ci dà. Non riconosciamo il pagamento dell'energia elettrica e le imposte sulla terra che è di chi la lavora. Questa resistenza è perché la luce e la terra appartengono proprio ai popoli del Messico, non sono per l'arricchimento di pochi, come è successo con i malgoverni che estraggono la ricchezza dai nostri territori e poi ce la vogliono far pagare come se fosse cosa loro. Queste ricchezze non sono perchè i cattivi politici vivano di esse da ricchi o le regalino ad imprese capitaliste e multinazionali".

L'autorità autonoma segnala: "Poichè i malgoverni sanno che molti popoli, oltre agli zapatisti, stanno resistendo, vogliono ingannare ed obbligano a pagare. Offrendo briciole hanno confuso molti per fargli dimenticare la loro lotta che non è solo per noi che siamo qui, ma per quelli che verranno dopo di noi".

Gli zapatisti accusano il governo di fare pressioni su "sorelle e fratelli per obbligarci a pagare le ingiuste tariffe dell'elettricità dicendo che il cattivo servizio è perché non paghiamo, o condiziona l'erogazione di programmi, come Oportunidades, alla dimostrazione dell'effettuato pagamento". Nella sua relazione inusualmente ampia (comunicato della Giunta di Buon Governo Nueva semilla que va a producir), la JBG cita i conflitti favoriti dalla Commissione Federale di Elettricità, le riscossioni di tariffe e l'applicazione forzata del programma Procede nei municipi ribelli El Trabajo, El Campesino, Francisco Villa, Vicente Guerrero, Akabalná, La Paz, La Dignidad e la regione autonoma Miguel Hidalgo.

Denunciano le organizzazioni paramilitari Opddic, UCIAF e Paz y Justicia: "Il governo inganna i nostri fratelli per toglierci il diritto alle nostre terre e territori, ed ha riempito di odio il loro cuore". A Choles Tumbalá e Las Ruinas ci sono minacce di sgombero da parte dei cacicchi dell'allevamento di bestiame. A Nuevo Tila, Francisco León, Nuevo Jerusalén e Francisco Villa ricevono simili avvertimenti dai paramilitari di Nueva Palestina, membri di Opddic "che hanno compiuto il massacro a Viejo Velasco”.

La JBG ricoerda “ai diversi popoli” del Chiapas che la loro lotta "ha portato progressi per tutti, indigeni e non indigeni. Rispettiamo le nostre lotte. A dispetto del malgoverno e dei ricchi che comandano nascondendosi dietro di lui, siamo organizzati in autonomia e continuiamo a dire loroìbasta'. Le loro parole sono solo aria, parole che vogliono confondere".

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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