La Jornada - lunedì 27 ottobre 2008
Vestono di legalità sgomberi progettati per gli investimenti turistici in Chiapas
Approva il Congresso la legge, mentre priisti esigono cacciare dalle terre "invasori zapatisti"
Ecologisti approvano una soluzione "prima che avvengano riprovevoli scontri".
Hermann Bellinghausen

Con notevole sincronia venerdì 24 il Congresso dello stato ha approvato all'unanimità' una "legge degli sgomberi" che viene presentata come "umanitaria", ma inevitabile, dato che le ingiustizie continueranno, secondo lo spirito del nuovo regolamento e la realtà' quotidiana del Chiapas. Simultaneamente, gli amministratori priisti di Agua Azul, municipio di Tumbalà, convertiti in "guardie forestali", hanno chiesto al governo lo sgombero degli "invasori zapatisti", senza dire che si riferiscono alla comunità' Bolon Ajaw.

Identificati come ex membri di OPDDIC, hanno chiesto che le autorità' "ristabiliscano lo stato di diritto in quest'area ecologica federalè  e "procedano allo sgombero di un gruppo invasore ed ecocida (presunti zapatisti), sia dell'ideologia che sia, perché' nessuno può porsi al di sopra delle leggi".

I rappresentanti della Società di Ecoturismo delle cascate di Agua Azul, hanno chiesto, mediante uffizio, "l'urgente soluzione prima che avvengano riprovevoli scontri e si attenti contro turisti locali e stranieri".

Essendo guardie istituzionalizzate, stanno chiedendo permesso o rinforzi? Come si sa, lo scenario di questa disputa (artificiale da ogni punto di vista,  dato che gli ejidatarios "turistici"  di Agua Azul non hanno diritti territoriali sulle terre abitate dagli zapatisti)  sono i piani per costruire un'autostrada da San Cristobal a Palenque ed un centro ecoturistico ad Agua Azul.

Autostrade, ecoturismo e sgomberi: sono ossessioni del governo per convincere gli imprenditori che c'è  un terreno sicuro per gli investimenti, e se stranieri, tanto meglio. In questi giorni si sono mosse molte pedine, vediamo se qualcuna va a segno.

Nonostante il fatto che più' campane abbiano amplificato le informazioni ufficiali di Tuxtla Gutierrez, durante la visita del presidente Felipe Calderon la scorsa settimana, non c'è stato l'atteso via libera all'autostrada a pagamento San Cristobal – Palenque. Anche se sono stati stanziate risorse per progettarla, e si è dichiarato che la progettazione inizierà nel 2009, manca tuttavia che il governo dello stato acquisisca i terreni del percorso.

Forse sarà possibile se si conferma la partecipazione di capitale spagnolo e dell'Unione Europea, questioni che in questi giorni stanno e resteranno sul tavolo. C'è incertezza.

Citando il poeta, nonché personaggio ufficiale in Chiapas, Jaime Sabines, Calderon  giovedì' scorso si è rivolto al popolo, quello con il quale lui può intendersi, in un atto moltitudinario, stando alle veline. Vicino a Tuxtla Gutierrez, migliaia di persone hanno interrotto con applausi il discorso del presidente, che ha annunciato investimenti in infrastrutture e sviluppo turistico.

In questo contesto, e avendo come tema la competitività, nei giorni 23 e 24 si è celebrata l'Assemblea Nazionale 2008 della Confindustria Messicana a Tuxtla Gutierrez. In rappresentanza del governatore Juan Sabines, il segretario del Turismo e Progetti Strategici, Roberto Albores Gleason, ha proclamato con entusiasmo: ' Il Chiapas è un paradiso di opportunità: lo stato conta con il 30 per cento della vegetazione totale del Messico; il 28 per cento della capacità di immagazzinamento di acqua dolce; è il terzo per produzione di gas naturale, e del 47 per cento di energia idroelettrica '. Ha insistito sul fatto che lo stato ' è un paradiso per gli investimenti '. Ed ha dato la progettata autostrada come se già esistesse.

Sempre lì si sono susseguiti interventi magistrali di alto livello, come le conferenze: Il potere della produttività, tenuta dal neoliberissimo William Lewis, socio di Mckinsey and Company e fondatore del Global Mckinsley Institute; od 'Ostacoli culturali alla libera concorrenza', dell'editore e storico Enrique Krauze, il quale ha rivelato quanto teme ancora che il movimento messianico di AMLO possa trionfare se approfitta del malcontento e della disillusione. Il succo del suo pensiero: la libera competizione come offerta culturale.

Intanto, i sentieri e le strade del Chiapas, urbane o rurali, sono in pessime condizioni. Non c'è denaro. Quest'infrastruttura non urge: è solo un detonatore dello sviluppo imprenditoriale. Deve essere per questo che, invece di occuparsi delle esigenze popolari che originano  l' occupazione e la difesa delle terre, strade, risorse naturali e centri cerimoniali, si regolamentano i futuri sgomberi.

(tradotto dal Consolato Ribelle del Messico di Brescia)

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