I compagni della comunità di Cruztón chiedono aiuto per contrastare le azioni della Polizia Statale Preventiva che continua ad invadere i loro terreni, ha inquinato la loro sorgente e distrutto i raccolti
27 giugno 2008
Al CCRI-CG dell’EZLN
Alla Giunta di Buon Governo della
Zona Altos, con sede ad Oventic, Chiapas
Agli aderenti alla Sesta
Dichiarazione della Selva Lacandona
Alla Sesta Internacional
Ai
Media Alternativi
Alle Organizzazioni dei Diritti Umani
Compagni e compagne:
Il Comitato Contro la Repressione della nostra comunità vuole informare e denunciare quello che sta accadendo nella nostra comunità, dal giorno 18 giugno, quando la Polizia Statale Preventiva è venuta per conferire la terra ad oltre 25 persone del presunto ejido San José Cerro Grande I, i quali in quel momento erano guidati dal Pubblico Ministero, Linberg Capito Juárez, dal Delegato di Governo e dal suo segretario Rafael Méndez Coutiño, tutti di Venustiano Carranza, Chiapas.
Il giorno 20 giugno, alle ore 11:00 circa della mattina, un gruppo della polizia che staziona nella nostra proprietà, accompagnato da tre persone civili, si sono avvicinati alla nostra comunità ed hanno raggiunto la casa di don Ángel Gómez, per cui le donne si sono di nuovo organizzate per andare a chiedergli il motivo della loro presenza, ma vedendoci arrivare i poliziotti sono scappati. Quando le donne sono arrivate alla casa di don Ángel Gómez per chiedergli il motivo della presenza della PEP, lui ha risposto che non ci riguardava e che se non ce ne fossimo andati subito da casa sua ci avrebbe denunciati al Pubblico Ministero per vari reati. Alle donne ha molto sorpreso l'atteggiamento di don Ángel Gómez, poiché da sempre è stato rispettato perché nostro vicino.
Il 22 giugno, una pattuglia di 8 elementi della PEP, in divisa blu ed armata di tutto punto, è arrivata all'ingresso principale della nostra comunità, uno, che ha detto di chiamarsi Eric García, ha detto che si erano persi e che cercavano altri soldati distaccati a San José Cerro Grande I, poi se ne sono andati scherzandoci, perchè abbiamo detto loro che sapevano esattamente dov'erano quelli che stavano cercando.
Il 23 giugno, alle 3:45 circa del pomeriggio, all'entrata principale della nostra comunità si è presentato il signor Roberto Peña Gordillo insieme ad altre persone, a bordo di un camioncino bianco, targato CZ-91-002, che ha cominciato a chiedere di diversi nostri compagni, dicendo di venire da Tuxtla Gutiérrez e di essere della Commissione Nazionale per lo "Sviluppo" dei Popoli Indigeni, e che stavano cercandoci per aprire tavoli di dialogo per risolvere il problema; ma noi abbiamo risposto che è stato il governo ha rompere il dialogo mandando la polizia nelle nostre case, sulle nostre terre e fabbricando accuse.
Abitanti vicini alla nostra comunità ci hanno informato che quotidianamente passano tre pattuglie piene di poliziotti della PEP, che gli stessi poliziotti dicono che avranno luogo esplorazioni per trovare le miniere e che stanno aspettando che arrivi l'Esercito Federale per avere rinforzi, che arriveranno anche via aerea e che andranno nel mnicipio di Nicolás Ruiz, che saliranno in montagna per "rastrellare la zona". Quindi, abbiamo indagato ed ora che abbiamo verificato la minaccia delle miniere, è logica la presenza di bandierine colorate che avevamo trovato alcuni mesi fa sulla nostra montagna, collocate in varie zone.
Con grande preoccupazione rendiamo noto che la PEP e quelli del presunto ejido San José Cerro Grande I, che si trovano sulla nostra proprietà, hanno cominciato a tagliare grandi alberi sia nella nostra proprietà sia ai piedi della montagna, per estrarre legno e tavole di cui non sappiamo la destinazione; dalle nostre case sentiamo le motoseghe che tagliano gli alberi. Ci rende molto tristi vedere come stanno distruggendo la natura. Ancora una volta, come ha sempre fatto in altre comunità, il malgoverno dimostra le sue azioni distruggendo la natura e la vita.
Ieri 26 giugno, alle 2:00 del pomeriggio, il gruppo di San José Cerro Grande I, appoggiato dalla polizia, ha introdotto nella nostra proprietà 42 capi di bestiame, per il momento si trovano in un pascolo ma hanno detto che quando il foraggio sarà terminato, porteranno il bestiame sui nostri campi di mais e distruggeranno tutto.
Informiamo inoltre che i compagni della nostra comunità, sia anziani, uomini, donne e bambini, da quando è arrivata la polizia stanno male di stomaco, hanno diarrea e vomito. L'acqua della nostra comunità arriva dalla sorgente che si trovan nel nostro podere, dove ora sono installati la Polizia e l'altro gruppo di San José Cerro Grande I, per questo siamo sicuri che sono loro ad inquinare l'acqua della nostra sorgente. Siamo preoccupati che le malattie si aggravino.
La polizia e l'altro gruppo stanno distruggendo i nostri campi che sono circa di 70 ettari che abbiamo seminato a mais e ortaggi, che sono la nostra speranza per alimentare le nostre famiglie in questo anno, perché non abbiamo altre terre da coltivare, e siamo preoccupati perchè qui abbiamo investito il poco denaro che avevamo.
Per tutto quanto sopra, compagne e compagni, vi chiediamo quanto segue:
- Secondo le vostre possibilità, di raccogliere generi alimentari per le famiglie della comunità di Cruztón perchè possiamo affrontare questo grave problema.
- La vostra visita nella nostra comunità ci darà coraggio ed alimenterà la nostra speranza di proseguire con forza la nostra lotta.
Al malgoverno chiediamo:
- Il ritiro immediato della Polizia Statale Preventiva dal nostro
podere.
- Il rispetto dei nostri diritti legittimi.
- Che il
malgoverno ci risarcisca per i danni subiti alle nostre
coltivazioni.
- Riteniamo responsabile il malgoverno per quanto
possa succedere alla nostra comunità e ad ognuno dei nostri
compagni.
Viva l’EZLN! Viva l’EZLN!
Viva l’EZLN!
La terra è di chi la lavora!
La terra
non si vende, si semina e si difende!
Viva L’Altra Campagna!
Il Comitato Contro la Repressione
Comunità
di Cruztón, Municipio di Venustiano Carranza, Chiapas, Messico
(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)
Indice delle Notizie dal Messico