La Jornada – Giovedì 27 marzo 2008
 La JBG chiede la liberazione degli zapatisti detenuti in Tabasco
Sono stati sottoposti ad un processo arbitrario e giudicati elementi ad alta pericolosità
Sono in carcere da 12 anni senza essere colpevoli di alcun reato
 HERMANN BELLINGHAUSEN

Palenque, Chis. 26 marzo. La giunta di buon governo (JBG) della zona nord, “Nueva semilla que va a producir”, si è pronunciata per la liberazione delle due basi di appoggio zapatiste, detenute nel carcere municipale di Tacotalpa, Tabasco, da 12 anni senza essere colpevoli di alcun reato.

Ora, questi si sono uniti allo sciopero della fame che stanno realizzando i “prigionieri politici” delle tre prigioni del Chiapas.

La JBG denuncia “le ingiustizie ed arbitrarietà” contro Ángel Concepción Pérez Gutiérrez (44 anni) e Francisco Pérez Vázquez (74 anni), della comunità Guapacal, municipio di Tila.
La giunta ricorda il conflitto agrario che servì da pretesto per criminalizzarli: "Più di 50 anni fa, gli ejidos Tuitzol (Chiapas) ed Agua Blanca (Tabasco) chiesero l'ampliamento su terre federali. Tuitzol era in possesso di questo ampliamento dal 1940 e cominciò il conflitto. Più tardi gli ejidatarios di Tuitzol fondarono il villaggio Guapacal. Quelli di Agua Blanca erano appoggiati dal malgoverno di Roberto Madrazo Pintado nell'esproprio di Guapacal, poiché aveva già progetti di ecoturismo".

Nel 1976 Guapacal fu sgomberato da ejidatarios di Agua Blanca e la polizia tabasqueña distrusse le case. Nel 1989, Ángel e Francisco subirono un'imboscata da parte di sei poliziotti di Tabasco. Non si indagò sui fatti. Dopo l'insurrezione zapatista del 1994 i choles di Tuitzol recuperarono le loro terre. Quelli di Agua Blanca li accusarono di essere invasori e chiesero al governo una "soluzione immediata". La risposta fu l'installazione di un accampamento della pubblica sicurezza. Quello stesso anno si firmarono accordi tra i due ejidos davanti ad autorità agrarie nei quali si riconosceva il possesso a Tuitzol, ma non furono rispettati.

Il 16 novembre 1995 "due ejidatarios di Agua Blanca penetrarono con le armi nell'ampliamento Guapacal, dove erano al lavoro alcuni membri della comunità, e cominciarono a sparare provocando uno scontro tra gli indigeni di entrambi gli ejidos in cui morirono Florentino Hernández López, di Agua Blanca, e Vicente Pérez Pérez, di Guapacal”. L’uccisione di quest’ultimo è ancora impunita.

Ángel e Francisco il giorno degli scontri non si trovavano sul luogo dei fatti, ma stavano lavorando come braccianti nella comunità Patastal. Ciò nonostante il 9 luglio 1996 furono fermati a Pasamono (Tacotalpa) ed accusati della morte di Hernández López. "Nelle prime dichiarazioni non vengono indicati come partecipanti ai fatti, ma sette mesi dopo vengono accusati da falsi testimoni di essere membri dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale e delinquenti ad alta pericolosità. L'Esercito federale presidiò per un mese la prigione di Tacotalpa dove si trovavano".

Ángel e Francisco furono picchiati dalla polizia, non ebbero un traduttore e furono sottoposti ad un un processo arbitrario, senza prendere in considerazione gli unici testimoni, "perché erano loro famigliari".

Quel 26 agosto, in presenza di Julio César Ruiz Ferro e Madrazo Pintado, governatori del Chiapas e Tabasco, rispettivamente, la Segreteria della Riforma Agraria "indennizzò" quelli di Agua Blanca con un milione e 226 mila pesos. Nel maggio del 2000 gli zapatisti furono condannati a 25 anni di prigione.

La JBG chiede la loro liberazione immediata "perché sono prigionieri politici, il loro unico crimine è quello di lottare per un pezzo di terra", ed il risarcimento del danno "per tanti anni di sofferenza".

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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