La Jornada – Lunedì 25 febbraio 2008
In un comunicato la giunta denuncia che 5 agenti ed un giornalista civile sono entrati nella comunità
La violenza a Bolón Ajaw era a scopo di sgombero, ratifica la JBG
HERMANN BELLINGHAUSEN

Morelia, Chis, 24 febbraio - La giunta di buon governo (JBG) Corazón del arcoiris de la esperanza ha reso noto quanto accaduto nella comunità di Bolón Ajaw lo scorso giovedì 21 febbraio sulle rive del fiume Agua Azul, quando due donne della comunità sono state aggredite da agenti della Polizia Statale Preventiva che si sono scagliati contro di loro a calci e sparando in aria.

Nel caracol Torbellino de nuestras palabras, la JBG ha diffuso un comunicato nel quale informa che giovedì, alle ore 16, "due compagne basi di appoggio erano andate a lavarsi nel fiume ed a 300 metri da loro hanno visto arrivare cinque elementi della sicurezza pubblica dello stato accompagnati da un giornalista civile con una videocamera".

Vedendoli, sono corse ad avvisare gli altri compagni. "Mentre correvano ad avvisare, uno dei poliziotti ha estratto la pistola sparando tre colpi da 9 millimetri in aria, e sono venuti avanti fino ad arrivare a circa 50 metri dal villaggio. Abbiamo uno dei tre bossoli".

La giunta aggiunge: "Una volta avvisati, le compagne e compagni che stavano in casa si sono subito raggruppati per difendere il villaggio. Quelli della sicurezza pubblica si sono diretti velocemente al fiume fiancheggiando il lato sinistro del villaggio con l'intenzione di accerchiarci.

Anche le compagne ed i compagni si sono mossi portando con sé i bastoni ma non per ammazzarli né picchiarli, semplicemente li abbiamo usati per fargli pressione e convincerli a lasciarci vivere tranquilli. Noi non usiamo armi per sparare, sappiamo che anche loro sono esseri umani, hanno famiglia e non facciamo come loro che sparano senza rispettarci come umani". 

I poliziotti, notando che gli abitanti del villaggio zapatista si stavano muovendo "si accingevano a ritirarsi a monte del fiume, dirigendosi al villaggio Agua Azul, lasciando due compagne ferite dalle percosse inferte con le armi. Una è ferita al petto dal lato destro e l'altra alla spalla sinistra".

La JBG riferisce che da giorni si temeva un tentativo di sgombero: "Le compagne ed i compagni sapevano dal 30 gennaio del piano governativo di ordinare l'entrata nel villaggio della pubblica sicurezza. Avevano minacciato che sarebbero entrati nel villaggio mercoledì 20 febbraio, per sgomberarli. Le compagne ed i compagni quel giorno li aspettavano". Questo, nonostante il governatore Juan Sabines avesse dichiarato pubblicamente che non avrebbe sgomberato la comunità Bolón Ajaw.

Il giorno dopo, quando "gli abitanti del villaggio se ne stavano tranquillamente nelle loro capanne, facendo le loro cose e lavorando nel campo, queste persone sono venute ad interrompere la tranquillità del villaggio" i cui abitanti "non sono abituati alla presenza dei poliziotti, perché non sono pericolosi delinquenti e perché quello che vogliono e fanno è una vita tranquilla a seminare e mietere mais e fagioli".

Il giorno dei fatti in altre comunità zapatiste limitrofe si è temuto lo sgombero quando si sono visti passare i veicoli della polizia in direzione dello stabilimento balneare di Agua Azul. Questo è gestito da membri dell'Organizzazione per la Difesa dei Popoli Indigeni e Contadini; o ex membri, perché alla fine del 2007 "hanno abbandonato" precipitosamente questa organizzazione priista e, davanti ai mezzi di comunicazione e del ministro della Giustizia del Chiapas, Amador Rodríguez Lozano, si sono impegnati a cessare le loro aggressioni contro i loro vicini zapatisti.

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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