La Jornada – Venerdì 21 marzo 2008
In carcere da 12 anni per reati che “non hanno commesso
Zapatisti reclusi in Tabasco pensano di unirsi allo sciopero della fame in Chiapas
Hermann Bellinshausen  - Inviato

Macuspana, Tab., 20 marzo - Gli zapatisti Ángel Concepción Pérez Gutiérrez e Francisco Pérez Vázquez, reclusi da 12 anni nella prigione di Tacotalpa, Tabasco, hanno dichiarato che "stanno pensando alla possibilità di dichiararsi anche loro in sciopero della fame" per chiedere la loro liberazione ed appoggiare la protesta dei "prigionieri politici" nei Ceresos chiapanechi di Cintalapa, San Cristóbal de las Casas e Playas de Catazajá.

Condannati a 20 anni di prigione per reati che non hanno commesso, una situazione che da anni l'EZLN, la società civile ed ora l'Altra Campagna di Tabasco denunciano da anni, "don Ángel" e "don Panchito", come sono noti, sono choles della zona nord del Chiapas. La loro scarcerazione è stata negata da tre governi consecutivi del Tabasco per motivazioni politiche. Nel loro caso, uno sciopero della fame sarebbe particolarmente rischioso, perché entrambi sono diabetici e le autorità non hanno prestato loro l'assistenza adeguata.

Il dott. Wilbert Narváez Narváez, dell’Altra Campagna dello stato, si è recato nella prigione per verificare la salute degli indigeni ed ha confermato che Francisco ha un'infezione renale a causa delle mancate cure. Ha dichiarato che, su richiesta dei detenuti, si cercherà di farli uscire per le cure appellandosi all'Ente Socio-Previdenziale del Tabasco.

Da parte sua, Pueblo Creyente ha annunciato che Enrique Hernández Hernández e Pascual Heredia Hernández, reclusi a El Amate, studiano anche loro la possibilità di unirisi alla protesta. Il direttore "aveva detto loro che sarebbero usciti, ma non ha rispettato la parola", per cui "continuano le loro giornate di digiuno e preghiera malgrado il direttore voglia obbligarli a tornare nelle loro celle". Entrambi "mandano a dire che se non saranno rilasciati entro una settimana, inizieranno lo sciopero della fame".

Pueblo Creyente ha precisato che Zacario Hernández è stato rilasciato per la rinuncia all'azione penale. "E' rimasto ingiustamente in prigione per cinque anni e per 35 giorni in sciopero della fame, e chiariamo che l'ha interrotto dopo avere ricevuto il suo mandato di scarcerazione, e non prima, come ha detto il governo sui media".

L'organizzazione degli indigeni cattolici della diocesi di San Cristóbal denuncia il "disprezzo" riservato alla commissione che si è recata a El Amate a prendere Zacario, ed il circo mediatico delle autorità. "Ci hanno fatto passare solo dopo che il direttore è uscito con Zacario seguito da telecamere e televisione".

Durante la visita di domenica "si è pregato con i fratelli Enrique e Pascual, di Tres Cruces, e con gli altri fratelli cattolici di altre organizzazioni che sono in sciopero della fame. Una fotografa della prigione fotografava tutti quelli che entravano". Pueblo Creyente denuncia "le bugie del governo sulla liberazione ed ha ricordato che nella prigione sono rimasti altri nostri fratelli".

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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