La Jornada – Sabato 19 gennaio 2008
Come 14 anni fa, gli zapatisti non sono soli
Los de Abajo - Gloria Muñoz Ramírez

Un teatro della strada Kefalinia, ad Atene, è stato lo scenario di una creativa e combattiva mobilitazione di appoggio alle comunità zapatiste in resistenza. L'esordio dell'opera Frida Frida, al quale avrebbe dovuto partecipare l'ambasciatore messicano nel paese ellenico, è stato interrotto da un gruppo di attivisti greci che ha steso un grande striscione ed una bandiera dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) mentre leggeva una denuncia che spiegava l'attuale aggressione del governo contro i popoli in ribellione. Il pubblico ha risposto con gli applausi e l'attrice che interpretava la pittrice messicana Frida, si è unità alla protesta reggendo lo striscione. Poi, la compagnia teatrale si è unita alla manifestazione in strada gridando slogan di appoggio agli zapatisti in greco ed in spagnolo. L'ambasciatore messicano, Luis Manuel Cosío Durán, avvisato per telefono, ha scelto di non essere presente.

L'offensiva del governo federale, avviata in mesi scorsi, si incentra nello spogliare le comunità delle terre recuperate dall'EZLN all'inizio della guerra del 1994. Questa strategia è stata denunciata anche in un incontro di solidarietà svolto nel Politecnico di Atene, davanti a circa 150 persone, dove si è parlato della costruzione dell'autonomia zapatista e delle iniziative nazionali ed internamenti dell'EZLN. Si è trattato, confermano dalla capitale della Grecia, "di diffondere ancora una volta la speranza e chiedere a quelli che credono nel sogno di un mondo migliore di dare il loro sostegno là, dove si lotta e si alimenta, nel nostro Chiapas".

L'aeroporto di Barajas, a Madrid, è stato lo scenario di un'altra manifestazione di denuncia. Qui, davanti al banco di Aeroméxico è stato teso uno striscione e distribuito un comunicato tra i passeggeri dal titolo "Conosci il Messico dei popoli", in cui si avverte della "persecuzione e della violenza alle quali si stanno sottoponendo le comunità zapatiste", e si invitano i turisti "a conoscere le facce della repressione ed i volti della resistenza" in Messico.

A Valencia, decine di persone convocate dalla Commissione Chiapas della CGT, hanno realizzato una veglia notturna di fronte al consolato messicano "per denunciare l'escalation di violenza che dalle scorse settimane si vive in Chiapas", nell'ambito della giornata di lotta denominata "Fermiamo la guerra in Chiapas".

Anche in Italia si è manifestata la solidarietà, dove all'inizio di gennaio è stata diffusa una lettera di diversi rappresentanti delle istituzioni locali, indirizzata al ministro delle relazioni estere, Massimo D'Alema, nella quale sollecitano il governo italiano a parlare con le autorità messicane, "allo scopo di far cessare le aggressioni contro le comunità zapatiste e che siano perseguiti i responsabili". Firmano la lettera i sindaci dei municipi IX e XI di Roma, consiglieri di Matera, Lucignano, rappresentanti delle province di Napoli e Potenza e dei comuni di Campobasso, Acerra, Portici, Ercolano, Giugliano, tra altri.

Gli zapatisti, come 14 anni fa, non sono soli.

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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