La Jornada – Sabato 18 ottobre 2008
I
tre aggressori erano già colpiti da mandato di cattura non
eseguito, afferma il CDHFBC
Bambino zapatista ferito
con un machete da elementi della Opddic
Oltre ad attentare
alla sua vita, l'aggressione è avvenuta con premeditazione,
perfidia e vantaggio, afferma il CDHFBC
Hermann
Bellinghausen
Il Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de las Casas (CDHFBC) ha rivelato che il 10 ottobre è venuto a conoscenza dell'aggressione contro Carmelino Navarro Jiménez, di 9 anni, ferito con un machete da tre membri dell'Organizzazione per la Difesa dei Diritti Indigeni e Contadini (Opddic) nel villaggio tzeltal Bayulubmax, Chiapas, dove l'anno scorso le stesse persone avevano perpetrato un'aggressione armata contro basi di appoggio zapatiste.
Nei verbali di denuncia del municipio autonomo Olga Isabel è riportata la testimonianza del minorenne, di famiglia zapatista: "Era uscito di casa con una bottigli di pozol e, in compagnia di sua cognata Manuela, si stava dirigendo alla piantagione di caffè in cui lavorava suo papa e durante il tragitto si sono imbattuti in Juan Navarro Aguilar che aveva un machete, e José Navarro Deara e José Manuel Navarro Gómez, armati con armi da fuoco". I tre, è stato accertato, sono dirigenti della Opddic nella comunità sui quali pendono mandati di cattura non eseguiti.
A quel punto hanno aggredito il bambino e sua cognata. "Il bambino è caduto perché portava il suo zainetto e l'hanno 'pugnalato' col machete". Navarro Deara e Navarro Gómez hanno rincorso la donna. "E' stato Juan Navarro Aguilar a pugnalare Carmelino".
Manuela Morales Gómez è riuscita a chiedere aiuto nelle piantagioni di caffè dove stavano lavorando suo marito, i suoi cognati e suo suocero. Questi hanno trovato il bambino "a terra, sanguinante dal fianco e quasi senza conoscenza".
Referto medico
Il referto del promotore di salute della clinica municipale autonoma rende conto delle ferite: "Ferita lacerocontusa con entrata di quattro centimetri ed uscita di tre centimetri, con una traiettoria dall'alto verso il basso di 17 centimetri e profondità di tre centimetri, che ha colpito pelle, tessuto adiposo e muscolo dorsale".
Il CDHFBC conferma che la ferita ha richiesto 15 punti di sutura. "Oltre ad attentare alla vita del minorenne, l'aggressione è stata fatta con premeditazione, perfidia e vantaggio". Sugli aggressori già pendevano mandati di cattura (istruttoria 112/2007) per i fatti avvenuti il 10 agosto 2007, quando avevano cercato di assassinare ed avevano ferito gravemente a spari e machete Leonardo Navarro Jiménez e Juan Navarro Jiménez, padre e fratello di Carmelino”.
L'autorità giudiziale eseguì solo quattro mandati di cattura e lasciò liberi altri nove aggressori, tra loro Navarro Aguilar, Navarro Deara e Navarro Gómez. Il padre ed il fratello di Carmelino sono stati feriti l'anno scorso con armi da fuoco da queste stesse persone. A Leonardo "la pallottola ha attraversato la mandibola lasciandogli una lesione permanente che ha compromesso la parola e la masticazione, mentre a Juan il proiettile è rimasto nella spalla ed ha ricevuto un fendente in testa, all'altezza della fronte, che gli ha lasciato una cicatrice permanente", aggiunge il rapporto del municipio zapatista. Non sono stati uccisi grazie all'intervento di altri abitanti della comunità.
Indagini deficienti
Secondo il CDHFBC, i mandati di cattura contro gli aggressori della Opddic non sono stati eseguiti in tempo dagli agenti ministeriali ascritti al Ministero di Giustizia del Chiapas, per "deficiente integrazione delle indagini ed insufficiente fondamento e motivazione del giudice locale nell'emissione dei mandati di cattura".
L'avvocato e consulente legale della Opddic, David Gómez, già stato destituito dalla carica di viceprocuratore di Giustizia Indigena dello stato per la sua responsabilità - "fino ad ora riscontrata" - nel massacro di Acteal, aveva presentato appello per gli aggressori, che la Federazione aveva accolto.
(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)
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