In una dichiarazione nazionale dell'Altra Campagna, più di 200 collettivi ed organizzazioni denunciano che la nuova offensiva contro le comunità zapatiste "ancora una volta è articolate tra gruppi paramilitari, Esercito federale, diversi corpi di polizia e governo dello stato del Chiapas, così come col governo federale. È una strategia politico-militare che vuole isolare lo zapatismo".
Firmato anche da gruppi civili di diversi paesi, il pronunciamento sottolinea: "Complice di questa strategia è il silenzio dei mezzi di comunicazione e di tutti quelli che tacciono di fronte alla repressione che subiscono i nostri fratelli zapatisti. Noi non tacciamo. Esigiamo che si fermi immediatamente questa offensiva contro il progetto zapatista che rappresenta un'alternativa mondiale per i popoli".
Organizzazioni, collettivi, movimenti, reti, comunità, villaggi, famiglie e persone aderenti o simpatizzanti della Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona, donne, uomini, bambini, bambine ed anziani di tutto il paese dichiarano: "Da quasi un anno sono aumentate le vessazioni, provocazioni, repressione, militarizzazione ed aggressioni contro le comunità indigene zapatiste. L'incursione militare dello scorso 4 giugno è solo il segno più visibile di una strategia che vuole attaccare la base sociale dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale ed il cuore dell'autonomia indigena: la terra ed il territorio. Condanniamo e respingiamo queste azioni e chiediamo che siano fermate immediatamente".
Nelle giunte di buon governo e nei municipi autonomi ribelli zapatisti si costruisce la degna autonomia che riconosciamo come una delle più importanti alternative per l'umanità". Affermano che si uniscono "al processo di gemellaggio e difesa dell'autonomia zapatista che oggi vive un rischio crescente con questa nuova offensiva di violenza".
Chiedono ai governi federale e statale di "fermare le azioni di violenza contro le comunità". Alle basi di appoggio zapatiste, municipi autonomi e giunte di buon governo, così come allo stesso EZLN, dicono: "Non siete soli, siamo con voi".
Infine, i collettivi, organizzazioni, famiglie, comunità ed individui dell'Altra Campagna di 27 stati della Repubblica, appoggiati da gruppi di Germania, Argentina, Stato Spagnolo, Euskal Herria, Stati Uniti, Svezia ed Uruguay, dichiarano: "È l'ora della mobilitazione e dell'organizzazione a difesa e sostegno dell'EZLN. Di fronte ai tamburi di guerra è necessario organizzare la risposta civile e pacifica da tutti gli angoli del paese".
(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)
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