A 3 anni dalla Sesta Dichiarazione
della Selva Lacandona, l'EZLN ha fatto una riflessione collettiva,
alimentata dall'orizzonte più ampio di quello che le/i nostr@
compagn@ dell'Altra Campagna in Messico e della Zezta Internazionale
nel Mondo ci hanno regalato.
Non è poco quello che abbiamo visto ed ascoltato, a volte
direttamente, a volte nelle parole e negli sguardi degli altri, delle
altre.
Tanta è la rabbia che abbiamo toccato e tanta la dignità
che abbiamo trovato, che pensiamo di essere ancora più piccoli
di quello che credevamo.
In Messico e nei 5 continenti abbiamo trovato quello che avevamo
intuito quando abbiamo iniziato questo nostro sesto passo: c'è
un altro mondo, c'è un'altra strada.
Se la catastrofe che si avvicina si può impedire e
l'umanità ha un'altra opportunità, sarà per quest@
altr@ che, in basso e a sinistra, non solo resistono, ma già
abbozzano il profilo di un'altra cosa.
Qualcosa di diverso da quello che succede in alto.
Nell'impossibile geometria del Potere politico, i fondamentalismi si
distribuiscono equamente: le destre tornano ultradestre e le sinistre
istituzionali mutano nell'impossibile destra erudita. Chi si lamenta
sulla stampa progressista del fatto che i fanatici della stampa opposta
censurano, distorcono e calunniano il loro capo, a sua volta censura,
distorce, calunnia e tace di fronte a qualsiasi altro movimento che non
si piega al giudizio del capoccia, e senza pudore distribuiscono
condanne ed assoluzioni al ritmo mediatico assurdo. Fanatici di una e
dell'altra parte si disputano bugie travestite di verità ed i
crimini valgono secondo il tempo mediatico che occupano. Ma tutto
questo non è altro che il pallido riflesso di quello che succede
nella politica.
Il disgusto di fronte al cinismo e l'incompetenza delle classi
politiche tradizionali, si è trasformato in rabbia. A volte
questa rabbia persegue la speranza di un cambiamento sulle stesse
strade di sempre e si imbatte nella delusione che immobilizza o nella
forza arbitraria che soffoca. Il nord confuso e brutale torna alle
solite. Quando non fomenta frodi elettorali (come in Messico) promuove,
incoraggia e finanzia colpi di Stato (come sta tentando ora in Bolivia
e Venezuela). La guerra continua ad essere la sua diplomazia
internazionale per eccellenza: Iraq ed Afghanistan bruciano ma, per la
disperazione dell'alto, non si consumano.
Le imposizioni di egemonia ed omologazione su scala mondiale, trovano
nelle nazioni, nelle regioni e nelle piccole località, gli
apprendisti stregoni che tentano l'impossibile ritorno storico ad un
passato dove il fanatismo era legge ed il dogma scienza. Nel frattempo,
le classi politiche di governo hanno trovato nel mondo del teatro il
travestimento adeguato per occultare il loro ingresso nel crimine
organizzato.
Stanco di tanta avarizia, il pianeta comincia a presentare l'impagabile
conto della sua distruzione. Ma anche le catastrofi "naturali" sono di
classe e le sue stragi si fanno sentire soprattutto tra quelli che non
hanno niente e non sono nessuno. Di fronte a questo, la
stupidità del Potere non ha limiti: milioni e milioni di dollari
sono impiegati per fabbricare nuove armi ed installare altre basi
militari. Il Potere del capitale non si preoccupa di formare maestr@,
medici, ingenier@, ma soldati. Non prepara costruttor@, ma altro
distruttori.
E chi si oppone a questo è perseguitat@, incarcerat@,
assassinat@ .
In Messico in prigione ci sono contadini che difendevano la loro terra
(San Salvador Atenco); in Italia sono perseguiti e trattati come
terroristi coloro che si oppongono all'installazione di basi militari;
nella Francia di "libertà, uguaglianza e fraternità" gli
esseri umani sono liberi, uguali e fratelli solo se lo dicono i
documenti; in Grecia la gioventù è un vizio da sradicare;
ed ancora in Messico, ma ora nella città con lo stesso nome, i
giovani sono criminalizzati ed assassinati e non succede niente
perché non rientra nell'agenda che in alto dettano quelli di una
e dell'altra parte, mentre una consultazione legittima si trasforma nel
penoso lavarsi le mani di un capo di governo assassino; nella Spagna
della moderna Unione Europea si chiudono giornali e si criminalizza una
lingua, il basco, pensando che uccidere la parola uccide chi la
inalbera; nell'Asia tanto vicina, alle richieste contadine si risponde
con ingiustizie blindate; nella superba Unione Americana, nata dal
sangue di immigranti, si perseguono ed uccidono gli/le altr@ colori che
vi lavorano; nel lungo dolore che si chiama America Latina è
disprezzato e umiliato il sangue scuro che la sostiene; nel Caribe
ribelle, un paese, Cuba, deve sommare alla disgrazia naturale quella di
un blocco imperiale che non è altro che un crimine impunito.
Ed in tutti gli angoli della geografia del mondo e tutti i giorni dei
loro calendari, coloro che lavorano, coloro che fanno andare avanti le
cose, sono spogliati, disprezzati, sfruttati, repressi.
Ma ci sono anche volte, molte, tante, in cui ci strappano il sorriso,
in cui le rabbie cercano le proprie strade, nuove, altre. Ed il "no"
che si alza non solo resiste, ma comincia a proporre, a proporsi.
Dalla nostra apparizione pubblica, orami quasi 15 anni fa, è
stato nostro impegno l'essere ponte affinché le ribellioni
passino da una parte all'altra.
A volte ci siamo riusciti, a volte no.
Ora vediamo e sentiamo non solo la ribelle resistenza che, sorella e
compagna, continua ad essere al nostro fianco ed incoraggia i nostri
passi.
C'è ora qualcosa che prima non c'era, o che non riusciamo a
vedere allora.
C'è una rabbia creativa.
Una rabbia che dipinge di tutti i colori le strade del basso e a
sinistra nei cinque continenti…
III.
PER TUTTO QUESTO, E COME PARTE DEGLI EVENTI IN OCCASIONE DEL 25
ANNIVERSARIO DELLA NASCITA DELL'ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE
NAZIONALE, I 15 ANNI DELL'INIZIO DELLA GUERRA CONTRO L'OBLIO, IL QUINTO
ANNO DELLE GIUNTE DI BUON GOVERNO ED IL TERZO ANNO DELL'ALTRA CAMPAGNA
E DELLA ZEZTA INTERNAZIONALE, GLI UOMINI, DONNE, BAMBINI ED ANZIANI
DELL'EZLN INVITIAMO TUTT@ I RIBELLI DEL MESSICO E DEL MONDO ALLA
CELEBRAZIONE DEL