La Jornada – Lunedì 14 gennaio 2008
La Giunta di Buon Governo denuncia il rifiuto delle autorità di risolvere il problema
Filo-zapatisti decidono di accedere all’acquedotto di San Cristóbal de las Casas

HERMANN BELLINGHAUSEN

San Cristóbal de las Casas, Chis. - Abitanti del quartiere popolare 5 de Marzo di questa città hanno deciso, questo sabato, di ripristinare il servizio di erogazione dell'acqua sospeso dalle autorità alle famiglie in resistenza, indigeni basi di appoggio dell'EZLN o aderenti all'altra campagna. La giunta di buon governo (JBG) Corazón Céntrico de los Zapatistas Delante del Mundo, di Oventic, ha appoggiato questa azione a San Cristóbal de las Casas alla quale hanno partecipato abitanti e membri della Sexta Jovel.

Il quartiere 5 de Marzo nasce a seguito dell'insurrezione dell'EZLN il 1º gennaio 1994, "quando un gruppo di persone si armarono di coraggio ed occuparono questo podere". Circa 16 famiglie, di lingue tzotzil, tzeltal, chol e zoque, "per prime si stabilirono qui, ma poi ne sono arrivate altre. Ora la colonia è abitata da 451 famiglie", racconta la JBG.

"Attualmente in questo quartiere c'è il problema dell'acqua, perché le famiglie affiliate ai partiti politici esigono un pagamento da parte dei compagni basi di appoggio, degli aderenti e della società civile che sono in resistenza e non pagano acqua e luce. Ora diverse famiglie dei nostri compagni hanno subito l'interruzione dell'erogazione dell'acqua ed esiste la minaccia di chiusura totale degli idranti pubblici da dove i compagni prendono l'acqua. Con la loro chiusura non ci sarà più accesso all'acqua".

La chiusura degli idranti colpisce le famiglie che hanno fondato questo quartiere, "mentre quelli che sono arrivati più tardi vogliono imporre la loro volontà sulla maggioranza". Il tavolo direttivo ed i gestori dell'acqua potabile del quartiere "convocano riunioni per motivare il pagamento del servizio sapendo in anticipo che i nostri compagni non sono d'accordo perché sono in resistenza".

La giunta ricorda: "La nazione ed il mondo sanno che gli zapatisti e tutte le persone che sono in resistenza civile hanno le loro ragioni per non pagare i servizi, perché non accettano gli aiuti economici e sociali che dà il malgoverno. Invece, quelli che chiedono e ricevono ogni tipo di aiuto dal governo hanno l'obbligo di pagare se vogliono, ma non devono obbligare quelli che sono in resistenza che hanno diritto all'acqua e all'energia elettrica come cittadini messicani e soprattutto come esseri umani". La JBG lamenta: "Ai fratelli priisti si vede che non gli importa, prendono accordi anche se con la minoranza dei presenti nelle loro assemblee. Questa insistenza per il pagamento è per provocare problemi".

Per "vedere ed analizzare il problema", la JBG ha mandato tre inviti al tavolo direttivo del quartiere ma nessuno si è presentato. "Si vede chiaramente che non hanno la volontà di risolvere il problema", aggiunge la giunta […]

Davanti al rifiuto del direttivo di risolvere la questione, "i compagni hanno il diritto di risolvere i loro problemi come ritengono giusto per il bene dei loro membri". La JBG dichiara che non può opporsi alla decisione delle vittime del provvedimento. Avverte solo che "di qualsiasi fatto, minaccia o aggressione contro i nostri compagni e compagne, riteniamo responsabili direttamente il direttivo e le autorità municipali, statali e federali". Firmano per la giunta zapatista: Lucas Pérez Gómez, Rosalinda Gómez López, Carlos Díaz Pérez e Javier Pérez Santiz.

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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