La Jornada – Domenica 9 novembre 2008
ONG
tedesca preoccupata per la criminalizzazione della protesta sociale
in Messico
Denuncia che i progetti di sviluppo turistico
sono un rischio per i popoli indegeni - L’offerta clientelare
del governo è un regalo avvelenato che divide le comunità
Hermann Bellinghausen
San Cristóbal de las Casas, Chis. 8 novembre. Il Coordinamento Tedesco per i Diritti Umani in Messico ha recentemente inviato una delegazione di osservatori negli stati di Chiapas, Guerrero e Oaxaca. Nella relazione che hanno ora diffuso gli osservatori si dicono "preoccupati per il crescente numero di casi relazionati con la criminalizzazione della protesta sociale nel paese", ed invocano i trattati internazionali firmati e ratificati dal governo messicano, esigendo che si rispettino ed applichino.
L'obiettivo centrale del viaggio era "la documentazione di casi sintomatici di violazione dei diritti umani". Durante la sua visita dal 20 al 31 ottobre la delegazione ha incontrato le vittime di queste violazioni e le organizzazioni che le accompagnano, così come i rappresentanti delle istituzioni governative.
In Chiapas il gruppo "ha cercato di informarsi sul motivo di casi tipici" di violazione delle garanzie ed ha identificò come motivo centrale "l'arretratezza di decenni nella regolarizzazione del possesso della terra, in un contesto di squilibrio e disuguaglianza sociale, politica ed economica". Il Coordinamento nella sua dichiarazione finale sottolinea che gran parte delle risorse strategiche del paese (biodiversità, acqua) si trovano in Chiapas, in zone abitate da indigeni, dove i piani di sviluppo "si trasformano in una minaccia per questi popoli".
"Un alto funzionario di un ente governativo" ha confermato quanto sopra alla delegazione di osservatori ed ha dichiarato che "programmi di sviluppo sovvenzionati dall'Unione Europea (UE) stanno provocando la perdita della diversità biologica e mettono a rischio quella culturale".
In quanto alle violazioni dei diritti umani, "la maggioranza dei casi non vengono seguiti e se lo sono, spesso si mettono in prigione dei capri espiatori". È il caso del massacro di Viejo Velasco (avvenuto nel novembre del 2006 ed ancora impunito) per il quale "una persona innocente è rimasta in prigione per un anno". Il caso ha attirato in maniera particolare l'attenzione della delegazione. Si tratta non di un conflitto agrario non risolto "in un contesto di inefficienza delle istituzioni governative, squilibrio sociale ed una sistematica violazione dei più fondamentali diritti umani".
Il Coordinamento è una rete di organizzazioni nata 10 anni fa che incentra il suo lavoro nella collaborazione con le organizzazioni per i diritti umani.
Rischio ecologico e culturale
Rispetto al "rischio culturale" rilevato dagli osservatori tedeschi, assume particolare significato la nuova "offerta" del governo, prima di tutto clientelare: "lo sviluppo turistico". Considerata una buona attrazione per l'investimento straniero, questa offerta arriva alle comunità come un regalo. Per qualcuno avvelenato.
I suoi effetti si possono osservare nelle zone che circondano i
Montes Azules ed anche sulla strada tra San Cristobal de las Casas e
Palenque, dove le autorità statali promuovono "l'ecoturismo"
come presunta soluzione alle carenze economiche dei contadini con dei
progetti che in fondo li considerano solo in maniera secondaria,
perché in primo piano ci sono gli affari per il governo ed i
suoi soci potenziali.
(…)
Il miraggio dello sviluppo turistico, fuori del controllo delle comunità giunge mascherato da "protezione ambientale" e necessita di alleati locali per impiantarsi, cosa che normalmente genera divisioni comunitarie come quelle esistenti ad Agua Azul, Roberto Barrios e più recentemente Soctic, nel municipio Villa las Rosas.
Ma la lepre salta ovunque. Alla fine di ottobre autorità ed abitanti della comunità El Corralito, municipio San Cristóbal de las Casas, hanno deciso di impedire che lì si costruisca un progetto turistico che "porterebbe problemi alla comunità". Denunciano Hermelinda Jiménez Pérez come la promotrice dell'installazione di alcune cabañas per trasformare la località in zona turistica, ed ostenta davanti ai coloni di avere l'appoggio governativo.
Si sono uniti a El Corralito le comunità circostanti Epazotal, San Antonio de los Baños, Pinabetal e San José de los Baños. Sperano di evitare le divisioni ed i conflitti che si stanno preparando nei boschi di San Cristobal.
(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)
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