La Jornada – Mercoledì 9 luglio 2008
La realizzazione di opere pubbliche in cambio della “complicità”
Il sindaco di San Cristóbal de las Casas accusato di comperare il consenso per spogliare gli zapatisti
Mariano Díaz Ochoa “prepara il terreno per legittimare la violenza”, assicurano gli abitanti

HERMANN BELLINGHAUSEN

San Cristóbal de las Casas, Chis., 8 luglio - Gli abitanti della Sección III Las Palmas, una delle comunità del monte Huitepec, confermano con la loro testimonianza che il governo municipale priista di Mariano Díaz Ochoa sostiene una campagna di “bastone e carota” nei confronti delle comunità. L’intenzione è obbligarli a sostenere lo sgombero forzato delle basi di appoggio zapatiste dalla riserva ecologica che questi proteggono sui 102 ettari del generoso monte sancristobalense.

Secondo le testimonianze diffuse da Indymedia Chiapas, domenica 6 luglio gli abitanti di Las Palmas sono stati convocati ad un'assemblea comunitaria, qualcosa di inusuale, perché la precedente si era svolta solo la domenica prima. "Abbiamo capito subito, perché ormai conosciamo la strategia del malgoverno nella sua guerra di bassa intensità: creare divisioni tra i villaggi zapatisti ed i loro diretti vicini, comprando il consendo di questi ultimi per giustificare il suo successivo intervento armato".

Aggiungono: "Abbiamo capito la manipolazione tentata dal sindaco nella Sezione III. Era chiaro che tutto questo processo era cominciato con l'assemblea della settimana scorsa". E spiegano che il 29 giugno la comunità aveva discusso di quali opere pubbliche "avrebbe consentito il governo" per questo anno. Delle due proposte (miglioramento ed ampliamento della rete elettrica o costruzione di strade asfaltate) è stata scelta la prima, "ammettendo però il grande bisogno anche della seconda. Ma, abbiamo dovuto scegliere".

Lunedì 30 la comunità incontrò il sindaco per comunicargli la decisione. "Ora sappiamo del ricatto imposto da Díaz Ochoa alla comunità, che da ormai tre anni chiede questi lavori alla Commissione Federale di Elettricità". Gli abitanti di Las Palmas riconoscono la tattica contrainsurgente del sindaco allo scopo di ottenere il "consenso alla sua intollerabile politica" verso comunità che hanno bisogno di opere pubbliche.

Questo 6 luglio l'assemblea comunitaria è stata sollecitata dal governo municipale a "decidere di firmare a favore dello sgombero degli zapatisti. Solo a questa condizione inizieranno i lavori tanto necessari al villaggio". Ritengono questo "un gioco infantile delle autorità municipali, promettere la ricompensa o la punizione".

Accusano Díaz Ochoa di cercare di "comprare in anticipo il silenzio della gente di Las Palmas attraverso il quale dovrebbero passare i camion di poliziotti e militari il giorno che dovessero raggiungere le antenne sopra San Cristóbal per strappare agli zapatisti le terre che occupano, in maniera legittima, per proteggerle dalle intenzioni privatizzatrici del governo".

Il gruppo di "abitanti ribelli" della Sezione III sottolinea che, "fortunatamente, la posizione generale è di non prendere parte al conflitto, né da una parte né dall'altra". E si rallegrano: "che bello vedere che la comunità non è caduta nella trappola ufficiale come invece i suoi vicini di Los Alcanfores che hanno accettato i vantaggi promessi dal presidente municipale in cambio della loro complicità".

Ci sono stati "individui" che "hanno tentato di sedurre la gente" con "benefici materiali" in caso di appoggio al sindaco. "Nonostante il loro atteggiamento aggressivo, non hanno ottenuto il loro scopo" e la Sezione III ha mantenuto l'accordo preso in precedenza, "di non prendere parte al conflitto, opponendosi indirettamente al ricatto governativo".

Tuttavia, "questa piccola vittoria", dicono i testimoni, "ci dice di essere ancora più attenti ai pericoli che corrono gli zapatisti della riserva del Huitepec". Díaz Ochoa, oltre che sindaco anche impresario, "prepara il terreno per legittimare la violenza" contro gli zapatisti. "I suoi sporchi tentacoli si muovono per dividere col potere del denaro e dell'autoritarismo", concludono.

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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