La Jornada – 9 febbraio 2008
La sfida è contro l’esemplare autonomia delle comunità
Nuova escalation di guerra” contro gli zapatisti  - avvisa Paz con Democracia
Il peggio del PRI e dei gruppi di potere locali, si ritrova nel PRD chiapaneco

La redazione

Il Gruppo Paz con Democracia, composto da rappresentanti della Chiesa cattolica con alla testa il vescovo emerito di San Cristóbal de las Casas ed il vescovo di Saltillo, Samuel Ruiz García e Raúl Vera López, da intellettuali, poeti, giornalisti ed attivisti dei diritti umani hanno lanciato un appello pubblico in difesa dell’autonomia zapatista ed hanno avvisato su “una nuova modalità di escalation di guerra” in Chiapas. Denunciano la sfida lanciata all’esemplare autonomia zapatista ed all’insieme del movimento sociale ed alternativo. Trascriviamo integralmente il comunicato del Grupo Paz con Democracia.

Si ascoltano nuovamente tamburi di guerra contro le comunità zapatiste. Non è che abbiano mai smesso di suonare dal 1994, in particolare da quel giovedì 9 febbraio del 1995 che segnò la strategia militare che oggi si espande ad altri movimenti e regioni. Però in queste ultime settimane si sono fatti sentire più forte di come li si sentiva mesi fa, mostrando il nuovo volto della contrainsurgenza in Chiapas.

I paramilitari si muovono nella più totale impunità perseguitando gli indigeni ribelli. La ‘giustizia’ agraria consegna a gruppi di contadini terre che sono occupate dagli zapatisti dal 1994. Il peggio del Partito Rivoluzionario Istituzionale (PRI) e dei gruppi di potere locali si è rapgruppato sotto la copertura delle sigle del Partito della Rivoluzione Democratica (PRD). L’Esercito Messicano si riposiziona in territorio ribelle. Nuove strade stringono sempre di più l’accerchiamento militare contro gli indigeni e le loro Giunte di Buon Governo.

Nella nomenclatura di questa nuova geografia dell’ignominia ci sono villaggi, ejidi, comunità e municipi come Bénavil, Huitiupán, Bolom Ajaw, Chilón, Agua Azul. Qui l’aggressione paramilitare contro le basi d’appoggio zapatiste è sistematica. Gli episodi di rapina, case bruciate, morti, minaccia di morte, sgomberi, ecc. si succedono continuamente. Si cerca di spogliare le comunità ribelli delle loro terre e dei loro territori. Son i fulmini che annunciano una nuova tormenta.

L’Organizzazione per la Difesa dei Diritti Indigeni e Contadini AC (OPDDIC) rappresenta oggi quello che nel 1996/97 hanno rappresentato organizzazioni come Paz y Justicia o Los Chinchulines. I suoi membri attaccano lo zapatismo alle sue radici, protetti dal governo. Di volta in volta, l’amministrazione statale monta delle farse  durante le quali exmembri di questo gruppo paramilitare consegnano un pugno di armi alle autorità. Si tratta di manovre per occultare l’appoggio che in effetti offre.

Il governo perredista del Chiapas e la sua frazione nel Congresso statale sono composti da alcuni dei più rabbiosi membri dell’oligarchia locale. Personaggi razzisti e repressori come Constantino Kanter e Roberto Albores Guillén godono di molta influenza nell’amministrazione locale. Questa ricomposizione ad alto livello non è altro che il riflesso del rafforzamento dei più nefasti gruppi d’interesse nei municipi e nelle regioni.

Lungi dal diminuire, la presenza dell’Esercito Messicano nella regione d’influenza zapatista si è specializzata e rafforzata. Nuovi accampamenti e distaccamenti hanno stretto l’accerchiamento, aiutati dalle nuove strade che, invece di promuovere il progresso, servono alla circolazione di carri blindati e truppe.

Noi sottoscritti, componenti Paz con Democracia, vogliamo unire le nostre voci a quelle di coloro che, dalle varie trincee, lanciano un allarme sulla nuova modalità di escalation di guerra in Chiapas. Si sta sfidando l’esemplare autonomia zapatista e con questa tutto l’insieme del movimento sociale e delle sue alternative. Oggi, ancora una volta, è necessario che ci mobilitiamo in appoggio a loro”.

Per il Gruppo Paz con Democracia

Samuel Ruiz García, Raúl Vera López, Pablo González Casanova, Víctor Flores Olea, Juan Bañuelos, Carlos Fazio, Dolores González, Miguel Álvarez, Magdalena Gómez, Pablo Romo, Ana Esther Ceceña, Higinio Muñoz, Gilberto López y Rivas, Alicia Castellanos, Juan Brom, Oscar González, Jorge Fernández Souza, Miguel Concha Malo, José Antonio Almazán González, Paulina Fernández C., Guillermo Almeyra, Héctor de la Cueva e Luis Hernández Navarro.

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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