La Jornada – Mercoledì 9 gennaio 2008
Il conflitto per le cascate di Agua Azul può sfociare in un massacro, avverte la ONG
ONG tedesca lancia l’allarme sulle gravi aggressioni che subiscono gli indios chiapanechi
Difensori dei diritti umani di 12 Paesi visiteranno diversi stati messicani

HERMANN BELLINGHAUSEN

Di fronte alle continue aggressioni contro gli abitanti della regione di Agua Azul, in Chiapas, il Coordinamento Tedesco per i Diritti Umani in Messico ha inviato una dichiarazione alle istituzioni del turismo nel paese. Nel documento esprime preoccupazione "rispetto agli incidenti avvenuti nel sito turistico di Agua Azul, vicino a Palenque. Per molti turisti tedeschi la visita alle cascate è un'esperienza speciale e soprattutto nell'alta stagione fa parte degl'itinerari previsti".

Dalla sua sede nella città di Stoccarda, il coordinamento afferma: "Sempre più turisti ci consultano sulla situazione politica in Messico, ed ora in specifico su Agua Azul, a causa degli incidenti riportati dalla stampa che hanno attirato anche la loro attenzione". L'organizzazione rileva che l'area "è abitata da comunità indigene di diversi orientamenti politici, per le quali la terra che coltivano e le risorse biologiche della selva, così come le entrate del turismo, sono molto più di una base di esistenza".

Dal novembre scorso si sono registrate "gravi divergenze tra le comunità attorno alle cascate, dove sembra che una parte sia appoggiata da gruppi di potere e rivendica il territorio come di sua esclusiva proprietà", si aggiunge nella dichiarazione. "Con armi moderne vogliono cacciare i loro concorrenti. Distruggono le milpas, lanciano minacce di morte, compiono attacchi fisici e verbali".

Per l'organizzazione, questi "incidenti" ricordano quanto accaduto nel 2006 a Viejo Velasco, "comunità che, in presenza della polizia, fu attaccata da coloni provenienti da una comunità vicina" e furono assassinate diverse persone. Si rifanno anche agli eventi di Acteal, "nei quali il 22 dicembre 1997 furono massacrate 45 persone". Come le attuali autorità dello stato, le precedenti "evitarono di intervenire nei fatti". Nonostante gli aggressori di allora "in maggioranza siano stati sottoposti a processo penale, gli autori intellettuali (mandanti) godono di totale impunità. La situazione conflittuale di Agua Azul potrebbe sfociare in altri Acteal o Viejo Velasco".

Il coordinamento dice: "Turisti estranei al conflitto potrebbero essere in pericolo" e sottolinea che "in condizioni di uguaglianza ci sarebbe terra e benessere per tutti". L'aumento di violazioni dei diritti umani, "soprattutto tra le comunità indigene, danneggia l'immagine positiva che molti visitatori hanno del Messico".

Il Coordinamento Tedesco per i Diritti Umani in Messico è formato da diverse organizzazioni ed istituzioni: Alasei-Bonn, Amnesty International (sezione della Repubblica Federale Tedesca), Carea, Fian sezione tedesca, Iniziativa pro Messico di Colonia e Bonn, Ufficio Ecumenico per la Pace e la Giustizia, Pane per il Mondo, Pax Christi (Fondo Solidario un Mondo), Procura Missionaria dei Gesuiti Tedeschi; Promovio (Associazione di Appoggio del Movimento dei Diritti Umani Indigeni di Oaxaca/Messico, Promovimiento Indigeno a Oaxaca) e l’Università Protestante per Lavoro Sociale e Diaconi di Amburgo.

Da parte sua, la Commissione Civile Internazionale di Osservazione dei Diritti Umani (CCIODH) ha confermato che una delegazione – formata da almeno 50 persone di una decina di paesi – arriverà in Messico il prossimo 30 gennaio.

Nella sua sesta visita, la commissione civile darà speciale attenzione al massacro di Acteal che compie 10 anni nella continuitè dell'impunità governativa.

Gli osservatori esprimono la loro "preoccupazione per la situazione in Chiapas, con l'incremento delle denunce per aggressioni e violazioni dei diritti umani nelle comunità indigene zapatiste", quindi visiteranno le località chiapaneche in cui queste avvengono. Seguono quindi le conclusioni e raccomandazioni redatte dalla CCIODH su Atenco e Oaxaca.

La commissione incontrerà "tutte le persone, organizzazioni ed istituzioni che sono in relazione con il seguimento delle conclusioni e raccomandazioni delle cinque visite precedenti effettuate tra gli anni 1997 e 2007, così come con i nuovi fatti che sono accaduti".

Visiterà Oaxaca, darà seguimento alla repressione nel municipio mexiquense di Atenco ed alla situazione dei detenuti politici.

La CCIODH successivamente consegnerà la sua relazione alle persone, organizzazioni ed istituzioni che hanno presentato testimonianze alle organizzazioni che avallano la commissione, al Parlamento Europeo, all'Ufficio dell'Alto Commissariato dell'Organizzazione delle Nazioni Unite ed ai diversi parlamenti nazionali ed autonomi. La CCIODH ha avviato le pratiche per ottenere il visto FM3 dal consolato generale del Messico a Barcellona ed i preparativi per definire il suo programma di incontri ed esprime "soddisfazione per il risultato positivo delle nostre petizioni per potere realizzare il nostro lavoro in autonomia e responsabilità".

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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