La Jornada – Martedì 8 luglio 2008
Il governo dello stato ha concesso spazi in 29 municipi
Il progetto minerario canadese in Chiapas comprende circa 550 mila ettari

HERMANN BELLINGHAUSEN

Municipio Venustiano Carranza, Chis., 7 luglio - Secondo gli studi del Centro di Ricerche Economiche e Politiche di Azione Comunitaria (Ciepac), in Chiapas si sta sviluppando un progetto di sfruttamento minerario di considerevoli proporzioni, dopo che il governo statale ha dato in conessione circa 550 mila ettari ad imprese del Canada per estrarre minerali in 29 municipi dello stato.

Una grande scritta bianca su un muro di cemento all'ingresso della comunità di Nuevo Jerusalén riassume i piani di sfruttamento minerario nella zona alta di Carranza che comprende il villaggio di Cruztón. Su un lato del muro si legge, un po' sbiadito, "Progetto Nuevo Jerusalén". Su un altro lato, scritto con vernice più recente: "PP Riduzione Nuevo Jerusalén. 7.725 ettari. Derivato T-230017. Ag. Tuxtla Gutiérrez, Chiapas”.

Questa criptica annotazione coincide con le azioni documentate dalle due compagnie minerarie la cui presenza è stata dimostrata in questo municipio. Nel 2004, Fronteer de México, sussidiaria di Fronteer Development Group del Canada, ha ottenuto 12 concessioni minerarie in Chiapas, su un'estensione di 531 mila ettari che abbracciano i municipi di Venustiano Carranza, Tecpatán, Bochil, El Bosque, Chamula, Teopisca, San Cristóbal de las Casa, Chicoasén, Totolapa, Las Margaritas e Pueblo Nuevo Solistahuacán.

A Carranza erano due, “Mispilla” e Soyatitán, ognuno di 25 mila ettari. Ciepac ha scoperto che nel 2005, l'impresa ha abbandonati il progetto per "risultati di esplorazione insoddisfacenti", sembra per concentrarsi su un grande progetto in Nevada, Stati Uniti.

Ma nel luglio del 2007, la compagnia Radius Gold, attraverso Geometales del Norte, ha ottenuto sei concessioni in questo ed altri municipi (Ocozocuautla, Ángel Albino Corzo e Chicomuselo). Questo sembra il più grande progetto dell'impresa in Messico, con presenza anche in Oaxaca, Veracruz e Puebla, ed ambiziose esplorazioni in Guatemala, Nicaragua, Ecuador e Perù.

Nel settembre scorso, Geonorte ha sostituito il titolo di proprietà di Nuevo Jerusalén con "Riduzione Nuevo Jerusalén", ed ha concentrato l'estensione iniziale a 7.725 ettari che comprendono Cruztón ed un'altra ventina di comunità ed ejidos.

Intanto, Fronteer de México ha mantenuto, tra le altre, una concessione di 13.425 ettari a San Cristóbal de las Casas, e Linear Gold più di 6.000 ettari ad Amatenango del Valle.

Il fantasma delle miniere incombe sulle catene montuose del Chiapas. La paura dei contadini di Venustiano Carranza, in particolare di Cruztón (l'unica comunità che sta per ora è in resistenza, come parte dell'Altra Campagna, oltre agli zapatisti di San Caralampio) è che l'estrazione dell'oro a cielo aperto danneggerà irreversibilmente le terre ed i residui tossici inquineranno l'aria e l'acqua.

A Cruztón la difesa della terra è estremamente urgente. Una carovana civile dell'Altra Campagna, composta da circa 30 persone, questo fine settimana ha fatto visita alla comunità per dimostrare che gli abitanti "non sono soli". Ai visitatori nazionali e stranieri una donna della comunità ha dichiarato: "Continueremo a lottare, succeda quel che succeda".

Lo spiegamento di polizia preventiva dello stato a Venustiano Carranza è molto grande. Controlli, distaccamenti e pattugliamenti abbondano in tutte le direzioni, in particolare nell'area montana, dove si trova Cruztón. Vigilano sullo scontento sociale, frequente da queste parti, o sull'oro che nessuno ha visto?

Guardando l'accampamento dei poliziotti nelle milpas strappate a Cruztón, la gente del villaggio si dice pronta a "subire la prigione, l'esilio o la morte" per difendersi. Un uomo aveva detto alla carovana, che è rimasta a Cruztón tutto il fine settimana: "Adesso non siamo sulle nostre terre. Ma le recupereremo, questo è sicuro".

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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