La Jornada – Giovedì 8 maggio 2008
BENESTARE ALLA RIAPERTURA DEL CASO DI DIGNA OCHOA
Agustín Salgado

L'avvocatessa Pilar Noriega ed il presidente della Commissione dei Diritti Umani del Distretto Federale (CDHDF), Emilio Álvarez Icaza, si sono detti soddisfatti delle nuove linee di indagine che la Procura Generale di Giustizia del Distretto Federale sta seguento riguardo alla morte di Digna Ochoa.

In interviste separate, entrambi sottolineano l'importanza della riapertura del caso dopo che due contadini di Guerreero hanno testimoniato davanti alle autorità ministeriali, che l'ex sindaco del municipio di Petatlán, Rogaciano Alva Álvarez, ordinò l'assassinio dell'attivista.

Pilar Noriega ha dichiarato: "Speriamo che si indaghi veramente. Che si seguano tutte le piste e, insisto, oltre a queste nuove dichiarazioni, anche analizzando le prove peritali conservate, come avvenne la rimozione del corpo, riguardare le fotografie scattate ed osservare le ferite inferte, perché è evidente che non si trattò di un suicidio. Speriamo che si indaghi a fondo".

Da parte sua, il difensore riferisce: "Mi sembra un'azione molto importante per tre ragioni: la prima, perché c'era già un mandato per rivedere il caso; la seconda, perché l'indagine svolta dalla CDHDF mostrava diverse irregolarità nel processo che non aiutavano, in nessuna circostanza, a ricostruire quanto accaduto, e la terza è perché ci sono ulteiori elementi che rivelano, attraverso di testimoni diretti, che ci sono altre possibilità, altre ipotesi".

(a cura del Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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