LETTERA DI DENUNCIA DEL CENTRO DEI DIRITTI UMANI FRAY BARTOLOMÉ DE LAS CASAS
In seguito alla Azione Urgente avviata da questo Centro dove si informava sull’arresto arbitrario sulle torture subite da due basi d’appoggio zapatiste nella Zona Nord del Chiapas, vernerdì 8 febbraio entrambi sono stati liberati con i Segni delle torture.
Per ulteriori informazioni:
http://www.frayba.org.mx/archivo/acciones_urgentes/080206_au01_detencion_tortura_indigenas.pdf
http://www.frayba.org.mx/archivo/denuncias/080207_informe_betel_yochib_capise.pdf
http://www.frayba.org.mx/boletines.php
Foto disponibili:
http://www.frayba.org.mx/fotos.php?ID=690&language_ID=1&hl=es
Saluti fraterni
Equipe Frayba
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San Cristóbal de las Casas, Chiapas - 8 febbraio 2008
Bollettino stampa n. 3
Liberano indigeni tseltales che sono stati torturati
Dopo essere stati imprigionati arbitrariamente per una settimana,le due basi d’appoggio dell’EZLN sono state liberate con i segni della tortura
Dopo che il Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de Las Casas,
A.C., la Commissione Civile Internazionale di Osservazione dei Diritti Umani (CCIODH), il Centro di Analisi Politico e di Investigazioni
Sociali ed Economiche A.C (CAPISE), la Giunta di Buon Governo del
Caracol 4 di Morelia ed altri media hanno reso nota la denuncia dell’arresto arbitrario e della tortura degli indigeni tseltales Eliseo Silvano Jiménez ed Eliseo Silvano Espinosa, padre e figlio rispettivamente, le autorità penitenziarie hanno liberato i due detenuti.
Al momento della liberazione i due indigeni che sono rimasti reclusi per una settimana nel Centro di Riadattamento Sociale (CERESO) di Playas de Catazaja, presentavano ancora i Segni delle torture subite per mano di elementi della Polizia Statale del Traffico (PEC).
La liberazione dei due indigeni tseltales, basi d’appoggio dell’EZLN, è avvenuta in due momenti distinti, alle 11:10 della notte del 7 febbraio è stato liberato Eliseo Silvano Espinoza ed alle 3 del mattino dell’8, dopo aver pagato una cauzione di 8mila pesos, è stato liberato Eliseo Silvano Jiménez. Tutti e due portavano i segni delle torture: colpi in tutto il corpo, bruciature in basso nella schiena e uno sparo di arma da fuoco nel piede per parte di Eliseo Jiménez.
Alla visita medica, lo stato di salute di Eliseo Jiménez appare delicato perché presenta i seguenti sintomi: difficoltà a respirare, tosse persistente, bruciature nella schiena, ferita da arma da fuoco nel piede destro, braccio destro immobile, graffi all’orecchio sinistro,difficoltà a ingerire dato che vomita inmediatamente ed un elevato stato di stress costante.
Come è già stato segnalato in varie denunce, le lesioni che presenta Eliseo Jiménez non sono state curate come dovuto nell’ospedale al quale li avevano portati dopo il loro arresto, al contrario sono continuate le minacce e la tortura psicologica da parte degli agenti che lo custodivano.
Grazie all’intervento coordinato delle varie organizzazioni civil e delle autorità autonome comunitarie, la notte del 7 febbraio è stata notificata la liberazione dei due detenuti però fu durante l’attesa della loro uscita che è stato notificato che Eliseo Jiménez non poteva uscire perché era pendente contro di lui un altro procedimento penale, 30/2008, da parte del MP federale per il reato di porto d’arma.
Molteplici sono le irregolarità…
Questo Centro continuerà a richiedere alle autorità competenti:
• di garantire un giusto processo e la fine delle torture per Sebastián Moreno Gómez ed Emilio Aguilar Moreno che sono stati arrestati da agenti della Polizia Statale del Traffico (PEC), poche ore prima dell’arresto di Eliseo Silvano Jiménez e di Eliseo Silvano Espinosa
• la punizione dei membri della Polizia Statale del Traffico (PEC) e di coloro che risultino responsabili della fabbricazione dei reati dei quali sono stati accusati Eliseo Silvano Jiménez ed Eliseo Silvano Espinosa
• di investigare sull’associazione e la complicità della polizia statale con membri dell’Organizzazione Per la Difesa dei Diritti Indigeni e Contadini (OPDDIC) che minacciano, perseguitano ed aggrediscono impunemente gli abitanti della regione
• di informare sulle cause della recente liberazione di Pedro Chulin Jiménez, fondatore e leader della OPDDIC, che era recluso nel penale dell’Amate e la cui libertà può dar luogo ad un incremento delle ostilità verso le comunità autonome.
(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)
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