La Jornada – Sabato 6 dicembre 2008
Gli zapatisti denunciano aggressioni da parte di elementi della Opddic
Hermann Bellinghausen

La giunta di buon governo (JBG) Corazón del Arcoiris de la Esperanza, con sede nel caracol zapatista di Morelia, Chiapas, ha denunciato aggressioni a colpi d'arma da fuoco e tentativi di imputare senza fondatamento dei reati ambientali a basi di appoggio zapatiste della rancheria El Chuchumil, nel nuovo municipio autonomo Comandante Ramona. I fatti sono stati provocati "dai paramilitari dell'Organizzazione per la Difesa dei Diritti Indigeni e Contadini, Opddic", lo scorso 2 dicembre.

Manuel Gutiérrez Hernández e Pedro Gutiérrez Gómez, nel marzo del 2006, realizzarono "la prima provocazione inventando l'accusa del sequestro di Manuel Gutiérrez Hernández". Di quell'illecito la JBG chirisce "che sono solo bugie e da lì hanno cominciato a molestarci perché non non mai riusciti a sottoporci all'umiliazione della prigione del malgoverno".

Il secondo “reato” fu il presunto disboscamento di cedro e mogano. "Non è la verità", sostiene la JBG. Il terzo, inventato con "lo stesso tentativo di provocazione", fu l'accusare le basi zapatiste di "avvelenare" le terre della rancheria El Porvenir. In quell'occasione gli "inventori dell'illecito" furono Manuel Gutiérrez Hernández ed Andrés Gutiérrez Guzmán. Anche quest'accusa risultò falsa.

Ora, il 2 dicembre, denuncia la JBG, i sei figli di Miguel Gutiérrez Gómez, membro del consiglio del municipio autonomo Comandante Ramona, sono stati aggrediti a colpi d'arma da fuoco da elementi della Opddic, mentre loro padre si trovava in una riunione. I giovani stavano riseminando la milpa nel loro appezzamento.

Il comunicato spiega: "Mentre lavoravano tranquillamente nel loro terreno, all'improvvisosono arrivate cinque persone di El Porvenir". I giovani testimoniano che gli aggressori sono arrivati "sparandoci contro, verso le 10 della mattina, senza darci tempo di rispondere perchè ci dicevano 'che cosa fate lì?', e noi abbiamo risposto che stavamo pulendo per seminare caffè.”

"Nemmeno il tempo di rispondergli ed hanno cominciato a spararci con armi calibro 9 mm pieghevole, numero 6609232; per fortuna non ci hanno preso. Pensiamo che non gli sia piaciuto che gli avessimo detto che stavamo lavorando per seminare caffè per sostenerci per la resistenza.”

La giunta aggiunge: "I nostri compagni non stavano provocando problemi. I provocatori sono Javier Gutiérrez Hernández, che aveva l'arma, dirigente della Opddic, molto conosciuto nella regione; Miguel Gutiérrez Hernández, che aveva un fucile calibro 16; Salvador Guitérrez Hernández, una pistola calibro 22; Genaro Gutiérrez Guzmán, un machete ed una macchina fotografica. La macchina fotografica è nota dagli abitanti della regione, di proprietà del Registro Civile del municipio Chilón; Mario Gutiérrez Jiménez aveva un machete". Tutti sono di El Porvenir e membri della Opddic.

"Il piano dei provocatori era fare delle foto ai nostri compagni per poi portarle dal Pubblico Ministero per inventare accuse." Queste trappole non sono nuove, secondo la JBG. "Hanno sempre fatto così i governatori imbroglioni del Chiapas, i presidenti della Repubblica ed i presidenti municipali, come l'attuale di Chilón, Antonio Moreno López, del PRI assassino.

"Stanno di nuovo tornando i tempi di quell'imbroglione del Croquetas Roberto Albores Guillén, di usare gli indigeni a beneficio di persone estranee al nostro paese; attualmente quello che c'è è un altro 'croquetas', ma con un altro nome e si chiama Juan Sabines. Stiamo cominciando a subire le sue violenze perché viola i nostri diritti." Per le autorità autonome "è chiaro che i violenti rimangono impuni, coperti dai governi".

Gli aggressori "sono protetti dai cani dell'impunità, ed il delegato di Governo di Comitán si è portato via il camion di tre tonnellate, modello 1979, colore rosso, di proprietà del nostro compagno”.
La JBG conclude con un appello ai "compagni e compagne" del mondo. "Stiamo affrontando una nuova situazione di umiliazione e morte; manteniamo unita la nostra ribellione, perché i tre livelli di governo sono pronti ad inventare accuse per imprigionarci dove fanno regnare le loro leggi di morte ed umiliazione."

Queste circostanze danno "ragioni sufficienti per continuare a lottare affinché siamo rispettati; le comunità indigene del Chiapas stanno rivivendo la situazione di prima del 1994. Subiamo minacce di morte ed espropri delle nostre terre, fiumi, sorgenti, lagune. Non dubitiamo che soffrono così anche i nostri fratelli e sorelle del pianeta".

Testo completo della denuncia della JBG: http://www.jornada.unam.mx/2008/12/07/index.php?section=politica&article=019n2pol

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

logo

Indice delle Notizie dal Messico


home