La Jornada – Venerdì 4 luglio 2008
Jaime Martínez Veloz
Le sfide della Cocopa

La Commissione di Concordia e Pacificazione (Cocopa) naque nel mezzo di uno scenario complesso e difficile. Nel mese di dicembre 1994 il presidente Ernesto Zedillo propose al Congresso dell'Unione la formazione di una commissione parlamentare paritetica, formata da un deputato ed un senatore di ognuno dei partiti della legislatura.

L'impegno iniziale dell'Esecutivo federale fu quello di realizzare uno sforzo sincero per la pace in Chiapas. I partiti rappresentati nel Congresso dell'Unione sostennero il gesto iniziale del presidente della Repubblica e si assunsero responsabilmente i compiti di pacificazione, approvando la formazione dell'iniziale commissione legislativa paritetica nello stesso mese di dicembre del primo anno di Ernesto Zedillo quale presidente del Messico. I pilastri di questo sforzo legislativo furono Heberto Castillo e Luis H. Álvarez, accompagnati da un gruppo di entusiasti parlamentari che impararono molto da loro.

Nei primi giorni di questa commissione legislativa alcuni settori pensarono che si stava creando uno strumento per spodestare la Commissione Nazionale di Intermediazione (Conai) nell'incipiente processo di negoziazione avviato nei primi mesi del 1994, dopo l'insurrezione armata. Noi legislatori facenti parte della commissione legislativa per la pace dimostrammo nei fatti la dissociazione da qualsiasi pretesa presidenziale e stabilimmo una relazione produttiva e rispettosa con i membri della Conai, che è durata nel tempo.

Dopo quasi due mesi dalla creazione della commissione legislativa per la pace, Ernesto Zedillo diede la prima dimostrazione del suo doppio linguaggio emettendo mandati di cattura contro la dirigenza zapatista, con un'azione che ottenne una risposta ferma, rapida e diretta dei membri della commissione parlamentare, inclusi i legislatori del PRI, partito al potere in quel momento. Non ci furono dubbi né atteggiamenti tiepidi, tutti i legislatori della commissione affrontarono il presidente della Repubblica e gli rimproverarono l'imprudente atteggiamento.

La strategia presidenziale aggravò la crisi e fallì nel tentativo di catturare la comandancia zapatista. L'errore governativo fu disastroso. A noi legislatori fu chiaro che il potere in Messico è un tortuoso sentiero di interessi ed atteggiamenti che, in apparenza contraddittori, rispondono alla logica che li guida imposta dalle cupole economiche e politiche del paese, in uno schema di accordi e compromessi tra gruppi di potere, i quali trascendono le formule tradizionali di partito.

In questo scenario Esteban Moctezuma, Segretario di Governo, assunse un atteggiamento sincero ed autocritico di fronte ai legislatori della commissione per la pace e ci chiese, prima attraverso Heberto Castillo e poi gli altri legislatori, di fare un ultimo sforzo per ricucire il dialogo. La discussione fu intensa e utile.

Il procuratore della Repubblica, il panista Antonio Lozano Gracia, propose la creazione di una legge di amnistia, che nei fatti significava eludere la costruzione di accordi e impegni che rispondessero alle cause che avevano dato origine al conflitto. La posizione che ottenne i maggiori consensi in quel momento di crisi fu quella della formazione di uno strumento giuridico che costituisse le basi di una strategia di negoziato tra il governo federale e l'EZLN e, nello stesso tempo, offrisse un sostegno legale alla decisione di bloccare i mandati di cattura emessi dall'Esecutivo.

Così fu redatta la prima bozza dell'iniziativa di Legge per il Dialogo, la Conciliazione e la Pace Degna in Chiapas, che fu sottoposta all'EZLN con una strategia di comunicazione attraverso i media scritti ed elettronici, nazionali e locali. Parlammo dalle stazioni radio di Ocosingo, Comitán, Las Margaritas, Altamirano e San Cristóbal de las Casas per far conoscere il contenuto dell'iniziativa di legge. Il messaggio raggiunse la sua destinazione e l'EZLN ci rispose in forma pubblica che non accettava l'iniziativa di legge nei termini originali, dato che mancavano una serie di definizioni, che elencava, e spiegava come descriverle. Gli argomenti espressi pubblicamente dall'EZLN furono accettati nella loro totalità ed incorporati nel testo definitivo dell'iniziativa di legge che fu approvata dalla quasi unanimità nel Congresso dell'Unione. È con questa legge che nasce formalmente la Cocopa come organo coadiutore nel processo di dialogo.

Il primo incontro tra il governo federale e l'EZLN avvenne il 9 aprile 1995, nella comunità di San Miguel, del municipio di Ocosingo, un luogo vicino ai villaggi di La Garrucha, San Alejandro e Hermenegildo Galeana, dove nelle settimane scorse si è presentato un convoglio di soldati per cercare, a loro dire, coltivazioni di marijuana, quando è documentato nei fatti il divieto dell'EZLN di coltivare stupefacenti ed il rifiuto di qualsiasi azione di carattere terroristico. Questo tema è stato superato per tutta la durata del conflitto. Rianimarlo ora puzzerebbe di provocazione e finirebbe per creare una escalation le cui ripercussioni attraverserebbero le frontiere dello stato e del paese.

Parlo di questi momenti iniziali della creazione della Cocopa mentre è necessaria la creazione di una strategia convincente e verificabile che permetta di ricostruire quanto costruito nel processo di negoziato. Questa è la sfida di tutti gli attori politici attuali, tra i quali l'attuale Cocopa.

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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