La Jornada – Domenica 4 maggio 2008
L’autonomia zapatista avanza nonostante la tenace contrainsurgencia
Sono riusciti a realizzare un governo reale ed una politica collettiva -
Tra gli altri successi, la lotta al traffico illegale di clandestini e legname
Hermann Bellinghausen - Inviato
Municipio autonomo San Pedro de Michoacán, Chis. 3 maggio - Il processo di autonomia zapatista prosegue la sua marcia, anche se negato o minimizzato dai media e dai ricercatori sociali, ma non dalle forze armate né dai milionari investimenti contrainsurgentes che, con la loro persistente azione e presenza confermano che il movimento dell'EZLN, benché civile e pacifico, è una priorità militare per il governo.
Ma dopo 14 anni di resistenza, e quasi altrettanti di autonomia, quanto costruito è tangibile e non conosce sosta. Conferma l'esistenza politica collettiva, un governo reale, il rapporto con i vicini di altre organizzazioni (anche antagoniste). Una maniera di "cercare accordi" evitando confronti senza cedere su quanto ritengono giusto. Non è sempre facile e non sempre c'è la buona fede tra le controparti.
Le giunte di buon governo, i consigli municipali autonomi, e soprattutto i popoli sono padroni del loro destino, anche avendo molto contro, e la loro modernità sfida quotidianamente le autorità ufficiali "modernizzatrici".
Tra il 2007 e 2008, i popoli ribelli nella valle tojolabal hanno difeso per mesi gli abitanti di 24 de Diciembre, in un presidio che di per sé è stato un'esperienza formativa, l'incontro delle basi di appoggio zapatiste di diverse provenienze, per un "lavoro" concreto che ha compiuto la sua commissione.
Nel frattempo, la giunta di buon governo (JBG) di La Realidad ha stabilito nuovi controlli contro il traffico illegale di persone e legname pregiato e contro la pirateria del trasporto e la corruzione nella concessione di opere pubbliche, come la strada a doppia corsia in costruzione nella valle. Destinazione: La Realidad.
"Sappiamo che la strada offre vantaggi e svantaggi", ammette Roel, della JBG. "Può servire al governo per introdurre il Piano Puebla-Panama. Permettiamo la sua costruzione perché lo vogliono anche le comunità. Ma solo se c'è rispetto".
Spiega come questa strada, proveniente da Las Margaritas, è stata per molti chilometri monopolio della CTM priista e della Cioac perredista (che governa a Las Margaritas). "Ora lavorano diversi concessionari, su accordo delle comunità". E' presente anche una piccola impresa regionale: Macoma. "Ogni comunità parteciperà alle opere del tratto di suo interesse. Se i costruttori rispettano, bene. Altrimenti, vanno fuori".
Accompagnato da altri membri della JBG, nel caracol "Madre de los caracoles del mar de nuestros sueños", il rappresentante autonomo racconta: "Grazie alla nostra vigilanza sono stati catturati polleros [trafficanti di clandestini – N.d.T.] che tentano di far passare la gente sprovvista di documenti. Si obbliga il coyote a restituire il denaro agli emigranti, ai quali chiede molto, è un furto. Ai fratelli guatemaltechi consigliamo di tornare indietro, perchè è molto pericoloso proseguire perchè in questo paese li trattano molto male, ma sono poi loro a decidere dove andare". Ai coyotes si applicano pene fino a sei mesi di prigione e a fare lavori per le comunità.
Gli autonomi hanno bloccato il traffico di mogano che avviene tra la selva e Poza Rica o Maravilla Tenejapa. Uno dei responsabili del saccheggio è Misael Reyes Escalante, priista. "Recentemente abbiamo sequestrato 41 tavole di mogano e 13 dozzine di tavolati di mogano".
Inoltre, applicando gli accordi tra le comunità e le cooperative di trasporto pubblico (non zapatiste in maggioranza), la JBG ha frenato la pirateria, coperta dalle autorità ufficiali.
(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)
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