La Jornada – Lunedì 3 marzo 2008
Gli abitanti di Villa Vicente Guerrero protestano per la repressione militare  poliziesca
Comunità maya chontal si dichiara autonoma ed in ribellione pacifica

HERMANN BELLINGHAUSEN

San Cristóbal de las Casas, Chis., 2 marzo - La comunità maya chontal di Villa Vicente Guerrero, nel municipio tabasqueño di Centla, si è dichiarata autonoma dalle autorità ufficiali per protestare contro la repressione militare e poliziesca e “l’oblio e l’abbandono” del governo dello stato.

In un comunicato indirizzato alla Commissione Sesta dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) ed all’Altra Campagna, il “governo del popolo di Vicente Guerrero” avverte che eserciterà l’autonomia e la libera determinazione.

"Su mandato popolare, assumiamo la responsabilità di organizzarci e risolvere i nostri problemi", affermano nel testo.

Annuncia la formazione di un corpo di sicurezza proprio, l'organizzazione di donne volontarie e della "gioventù rivoluzionaria" per promuovere "valori culturali, artistici e sportivi, e combattere alcolismo e tossicodipendenza".

Per i danni causati recentemente alla biblioteca dell'Università Indigena Latinoamericana, la nuova autorità anticipa che la ristrutturerà e, con il "servizio volontario" asfalterà le strade e rimodellerà il parco del villaggio, situato tra il fiume Grijalva, il golfo del Messico e la laguna Santa Anita, in un territorio "ricco di biodiversità da cui si sono estratti milioni di barili di petrolio e gas naturale, ma il nostro popolo manca anche dell'indispensabile per una vita degna.”.

Accusano i governi federale, statale e municipale di discriminazione e di criminalizzare la loro organizzazione.

Il 9 febbraio "ci hanno mandato l'Esercito federale ed i poliziotti della Federale Preventiva, statale e municipale, adducendo un presunto sequestro di funzionari, ed hanno preso sette compagni che sono stati brutalmente torturati" dalle autorità.

Esistono altri mandati di cattura. Il 20 febbraio il sindaco di Centla si era impegnato a ritirare le accuse ed intervenire presso il governo di Tabasco per risolvere la loro posizione legale. Non l'ha fatto ma ha scatenato una campagna contro il delegato municipale e la "organizzazione del popolo". Per decisione unanime, Vicente Guerrero ha concordato che fino a che non saranno ritirate le accuse contro gli arrestati (e rilasciati su cauzione) ed i denunciati all'autorità ministeriale, non riconoscerà il governo municipale e si dichiara "in ribellione civile pacifica.”.

Alla fine, rispetto alla repressione subita dalla popolazione indigena di Villa Tamulte de las Sabanas, Tabasco, dove una persona ha perso la vita ed altre sono rimaste ferite, il consiglio di governo del villaggio chontal esprime il suo "appoggio incondizionato".

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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