La Jornada – Domenica 2 novembre 2008
I priisti di Agua Azul assediano gli zapatisti di Bolon Ajaw
Hermann Bellinghausen

San Cristóbal de Las Casas, Chis., 1º novembre - Con una raffica di dichiarazioni che dura da diversi giorni, i gruppi priisti della comunità di Agua Azul (municipio di Tumbalá) chiedono al governo di sgomberare gli "invasori zapatisti" della comunità (che non nominano mai) di Bolon Ajaw.  
 
Raggruppati nell'Associazione di Ecoturismo Tzeltal Cascadas de Agua Azul, questo venerdì hanno chiesto formalmente alle autorità, attraverso Jeremías López Hernández, il loro rappresentante legale, l'immediato sgombero "di oltre 20 famiglie di invasori che hanno già causato forti danni ecologici e tensioni violente" nella riserva protetta.
 
Nella campagna di pressione sul governo di Juan Sabines Guerrero da parte di questo gruppo che, legato alla Organizzazione per la Difesa dei Diritti Indigeni e Contadini (Opddic), gestisce da decenni il sito delle cascate, si parla di una “disputa” per Agua Azul, cosa che non esiste.
 
I dintorni di terra recuperata ai finqueros dove si trova Bolon Ajaw niente ha a che vedere con l'ejido Agua Azul i cui abitanti sembrano piuttosto dare battaglia su commissione.  
 
Oggi i priisti rispolverano una denuncia penale per "esproprio, ecocidio e minacce" presentata nel 2003 contro "presunti zapatisti di Chilón", come li chiamano, benché non siano "presunti", sono basi di appoggio dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN).  
 
L'associazione di ecoturismo accusa l'ex governatore Pablo Salazar Mendiguchía di non aver risolto problema, facendo eco ad una nuova versione dei fatti che vanno nella stessa direzione, di editorialisti politici locali.
 
Hanno bisogno di una spinta?  
 
Davanti alle pressioni di bilancio del governo federale, così come di investitori e gruppi politici, per spianare il passo ai progetti di strade e turistici nella Lacandona (includendo le selve di Chilón, Tumbalá e Salto de Agua), il governo del Chiapas sembra "necessiti" di essere spinto per "risolvere il problema".  
 
In questo è stato ostacolato dai fatti di Chinkultic un mese fa, dove un rozzo sgombero di polizia ha causato sei morti ed un rosario di violazioni dei diritti umani. Immediatamente, l'Esecutivo ha presentato al Congresso statale un protocollo per "regolamentare" gli sgomberi ed evitare futuri disastri umanitari.
 
Inoltre, non è facile per il governatore Sabines rompere il suo impegno pubblico, reiterato in diverse occasioni, di non effettuare sgomberi nella zona di Agua Azul né in altre aree naturali protette dalle basi zapatiste e dalle giunte di buon governo.  
 
Gli ejidatarios priisti di Agua Azul, nominati dal governo "guardie forestali" nell'aprile scorso, "accusano" la Procura Federale della Protezione dell'Ambiente (Profepa) e le chiedono di agire. Cioè, che faccia venire i poliziotti federali per esaudire le richieste degli ejidatarios "turistici" vicini di Bolon Ajaw.
 
Alberto López Urbina, presidente dell’associazione di ecoturismo, ieri ha dichiarato che "il problema si è acuito alcuni mesi fa, quando si sono verificati i primi scontri tra fazioni di invasori per disputarsi la stazione di riscossione illegale", omettendo che sono proprio i membri di Opddic dell'adiacente ejido San Sebastián Bachajón quelli che vogliono impadronirsi della stazione di proprietà di questo ejido, nel municipio di Chilón. Inoltre, questo conflitto non ha niente a che vedere con Bolon Ajaw.  
 
Anche López Urbina ha dichiarato che lo scorso 12 ottobre "gli occupanti hanno scavato una breccia per delimitare la loro giurisdizione sulla riserva e minacciando di invadere più territorio".
 
Il conflitto non si limita alle cascate di Agua Azul. In altre località fluviali di particolare bellezza, anch'esse obiettivo dei grandiosi progetti turistici nella regione, come Agua Clara, municipio Salto de Agua, si sta scaldando l'ambiente contro le basi zapatiste. Questo giovedì 30 ejidatarios che nel 1994 erano membri del Fronte Cardenista di Ricostruzione Nazionale, hanno chiesto l'intervento del governo dello stato adducendo che basi zapatiste, "non contenti di aver invaso 20 ettari del loro centro ecoturistico e di averli espropriati della stazione d'ingresso, ora impediscono loro il passaggio ai loro appezzamenti".
 
Queste terre sono state recuperate dopo l'insurrezione dell'EZLN nel 1994 dalle basi zapatiste e da altre organizzazioni indipendenti, mediante accordi comunitari che sono stati spesso rotti dai secondi, soprattutto dopo il 2000, quando il PRD è arrivato al potere in Chiapas. È il caso di Agua Clara.  
 
Gli ejidatarios "cardenisti", guidati da Pascual Pérez Gómez, commissario ejidale,  questa settimana si sono recati presso la Segreteria di Governo ed hanno incontrato Gabriel Robles Ballinas, delegato nella Regione IV Selva. Lì hanno accusato "presunti" (un'altra volta) basi zapatiste di "impadronirsi" del centro ecoturistico.  
 
Per il momento, Robles si è impegnato a fornire loro delle provviste alimentari.

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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