La Jornada – Venerdì 2 maggio 2008
Ritorna la pace a 24 de Diciembre
Risolto il conflitto per il possesso delle terre indigene
Hermann Bellinghausen - Inviato

Las Margaritas, Chis., 1° maggio - “E’ tempo di difendere quello che ci spetta, e lo stiamo facendo”, proclama la giunta di buon governo (JBG) “Hacia la Esperanza”, nel caracol zapatista di La Realidad. Questo, comunicando che, dopo la soluzione del conflitto per le terre nella comunità 24 de Diciembre, nel municipio autonomo San Pedro de Michoacán, ha rimosso il presidio delle basi zapatiste che per nove mesi ha protetto la comunità, minacciata di sgombero ed aggredita molte volte dai vicini degli ejidos Nuevo Momón e Cruz del Rosario, membri della Unión de Ejidos de la Selva (UES).

Dichiara inoltre interrotto anche il boicottaggio della società civile contro la catena di locali del Café de la Selva, distributore e promotore del caffè della UES, la quale è in parte proprietaria di questa rete commerciale e che durante il conflitto con gli zapatisti non ha mai preso una posizione al riguardo, essendo che i suoi membri, in maniera illegittima, hanno voluto invadere le terre degli zapatisti.

In uno scenario che include ancora una base militare permanente (precisamente sulla sorgente di questi luoghi) nel podere reclamato dagli zapatisti e "recuperato" nel 1994, e la permanente presenza della Polizia Statale Preventiva, è già scomparso il fugace "villaggio" Gracias a Dios. Edificato nel 2007 dagli ejidatarios della UES che, con l'aiuto delle truppe federali, volevano disputare agli zapatisti le terre appartenute per decenni alla famiglia Castellanos Domínguez (il proprietario nel gennaio 1994 era il generale Absalón, di questa famiglia), e da allora recuperate dai peones e coloni della finca, che erano basi dell'EZLN.

"Dopo un anno ed otto mesi di minacce e provocazioni, dal momento in cui abbiamo deciso di consegnare le terre ai nostri compagni di 24, e dopo nove mesi di presidio con la partecipazione dei municipi autonomi ribelli zapatisti, e vedendo i buoni risultati ottenuti con i nostri compagni di 24 de Diciembre, abbiamo deciso di interrompere il boicottaggio al Café la Selva", dice la JBG in una comunicazione al Centro di Analisi Politica e Ricerche Sociali ed Economiche (Capise) che ha promosso il boicottaggio a Città del Messico, Guadalajara, Barcellona ed in altre capitali dove ci sono succursali delle caffetterie.

La JBG segnala: "Anche se a qualcuno non sembra, il boicottaggio ha dato risultati ed oggi possiamo dire che, grazie alla partecipazione di molti uomini e donne, collettivi ed organizzazioni sociali nazionali ed internazionali, abbiamo ottenuto che il primo di aprile si ritirassero pacificamente e definitivamente quelli della UES ed a partire da quella data i nostri compagni possono vivere e lavorare degnamente senza problemi".

Sottolinea che il presidio in difesa del villaggio, al quale hanno partecipato centinaia di basi zapatiste della valle tojolabal, della frontiera e della selva tzeltal, "ha dato risultati dopo nove mesi; non è un caso: per gli zapatisti la terra è nostra madre".

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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