La Jornada On Line - 02/04/2008 - 13:22
Sono in gravi condizioni di salute i detenuti in sciopero della fame in Chiapas
Familiari ed ex-detenuti di Tuxtla Gutiérrez hanno annunciato una  manifestazione per le strade della capitale chiapaneca
Hermann Bellinghausen - Inviato

San Cristóbal de las Casas, Chis. - Undici indigeni proseguono lo sciopero della fame ed altri quattro sono a digiuno nelle carceri del Chiapas per chiedere la loro liberazione, ma lacuni cominciano a mostrare un peggioramento delle condizioni di salute.

Nel carcere di El Amate, sei detenuti, Alberto Patishtán Gómez, Julio César Pérez Ruiz, José Pérez Pérez e Marcelino Díaz González (la Voz del Amate), Antonio Gómez Díaz e Miguel Gómez Gómez (Grupo Zapatista), da 38 giorni non toccano cibo e le loro condizioni sono gravi.

Al sanguinamento delle mucose, dolori, nausea ed estrema debolezza, in alcuni si è aggiunta la presenza di sangue nelle urine.

Intanto, nel Cereso 5 di San Cristóbal de las Casas, Tiburcio Gómez Pérez e Diego Rodríguez Hernández sono da 30 giorni in sciopero della fame. A loro oggi si sono uniti Juan Díaz López, Miguel Díaz López ed Antonio Díaz Pérez, che da 30 giorni osservavano il digiuno.

Gli indigeni, appartenenti a La Voz de los Llanos, hanno ribadito al governatore Juan Sabines la richiesta di scarcerazione.

“Non siamo assassini né terroristi; siamo innocenti di quanto ci accusano. Con torture e minacce di morte ci hanno fatto confessare cose che non abbiamo commesso”, denunciano.

In quanto a José Pérez Pérez, de La Voz del Amate, le autorità lo tenevano segregato e facevano pressioni perchè interrompesse il suo sciopero della fame di 38 giorni. Tuttavia, si è già riunito al presidio carcerario con i suoi compagni.

Per quanto riguarda María Delia Pérez Arizmendi e Jesús López López, questi mantengono il digiuno nel Cereso 14 da 38 giorni, mentre nel Cereso 5 Agustín Rodríguez Jiménez e Nicolás Pérez Núñez lo sono da 30 giorni.

Dopo la liberazione di più di 140 detenuti lunedì e martedì scorsi (tra i quali 30 che partecipavano alla protesta dei Ceresos 5, 14 e 17), un totale di 17 indigeni in Chiapas e Tabasco stanno ancora chiedendo la loro scarcerazione.

Questo riguarda Ángel Concepción Pérez Gutiérrez e Francisco Pérez Vázquez, basi di appoggio zapatiste nella prigione pubblica di Tacotalpa, Tabasco, le cui condizioni di salute sono precarie al punto da non poter sostenere un digiuno solidale.

 
I quattro detenuti di Pueblo Creyente che sono stati liberati, realizzano azioni di supporto per i detenuti che non ricevono visite a El Amate e partecipano al presidio dei familiari ed ex carcerati a Tuxtla Gutiérrez, che ha annunciato oggi una manifestazione per le strade della capitale chiapaneca.

Nel Cereso 5, sei reclusi (Ramón de Jesús Ruiz Rodas, Andrés Núñez Hernández, Salvador Gómez Santiz, José Díaz López, Filiberto López Sánchez e Manuel Santiz Gómez) vogliono a loro volta iniziare lo sciopero della fame ed hanno chiesto di entrare a far parte della Voz de los Llanos, organizzazione alla quale non sono iscritti.

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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