la Jornada - 2 febbraio 2008
La Giunta di buon governo incolpa i priísti
Brigata della CFE lascia senza luce zapatisti de La Culebra
Hermann Bellinghausen - Inviato

San Cristóbal de las Casas, Chis. 1º febbraio – Lavoratori della Commissione Federale d’Elettricità (CFE) che arrivavano da Benémerito de las Américas, alla frontiera con Guatemala a nord della selva Lacandona, erano alla testa di più di 70 persone che sono giunte all’ejido La Culebra contro le basi d’appoggio zapatiste per tagliare il servizio di energia e sottrarre 20 riduttori di luce, per un totale di 800 metri, il 29 gennaio.

La giunta di buon governo (JBG) El Camino del Futuro del caracol La Garrucha denuncia come responsabili dell’aggressione i membri delle organizzzioni priíste Opddic, Aric Unión de Uniones e Opas. Fra di loro c’erano pure l’agente ausiliare municipale Manuel López Guzmán ed altri membri ufficiali dell’ejido.

Questa comunità tzeltal, capoluogo del municipio autonomo Ricardo Flores Magón, “soffre nuevamente per le aggressioni” delle organizzazioni sopra ricordate, che “pretendono di fermare e soffocare l’autonomia che si sta costruendo con la lotta zapatista” - denuncia la JBG. In La Culebra ci sono due importanti centri di formazione per la salute e l’educazione autonome.

In un veicolo bianco, con la targa CZ-44-357, la CFE è giunta fino a questa isolata comunità per sospendere l’energia elettrica alle basi zapatiste, che, come parte della loro resistenza, non pagano le bollette della luce. Si tratta di una aggressione ingiustificata. Secondo la JBG, “è del tutto chiaro che si tratta  di istruzioni del mal gobierno ufficiale municipale di Benemérito de las Américas e di quello statale di Juan Sabines, su ordini  del governo di Felipe Calderón”.

Le autorità autonome hanno potuto identificare 72 persone che hanno partecipato all’aggressione, e chiariscono: “Non ci sono problemi con la gente dell’ejido”. I terreni dove sono costruiti la clinica ed il centro di formazione dell’educaczione autonoma Compañero Manuel, sono stati donati da basi d’appoggio. Il primo è di 100 metri per 50, il secondo, di un ettaro, che “a nostro modo, noi zapatisti lavoriamo in collettivo. I due centri di formazione sono ‘comunali’”.

La JBG aggiunge che tempo fa’, i gruppi progovernativi “sono venuti a provocare e volevano picchiare coloro che erano presenti nei centri e le autorità autonome, ed erano arrivati ubriachi”. Nell’aggressione di questa settimana “ci sono in mezzo i tre livelli del mal governo”. Da loro, “noi zapatisti non accettiamo nulla, proprio nulla, per cui non paghiamo nulla e non diamo proprio niente quando si tratta di cose ingiuste. Continueremo nella nostra resistenza con i nostri popoli autonomi” - annuncia la giunta dal caracol Resistencia hacia un Nuevo Amanecer.

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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