Los de Abajo – La Jornada – 2 febbraio 2008
El Violín zapatista
Gloria Muñoz Ramírez
In un atto che è passato inosservato da parte dei media, nonostante la convocazione molto ampia e la presenza della squadra degli attori della pellicola El Violín, è giunta la gente di varie generazioni per solidarizzare con le comunità indigene zapatiste, attualmente sotto minaccia militare, paramilitare e della polizia – solo pochi giorni fa sono stati condannati ad otto anni di prigione due zapatisti, accusati di omicidio niente di meno che da membri del gruppo paramilitare Organización para la Defensa de los Derechos Indígenas y Campesinos (Opddic). Il giudice ha appoggiato tutte le irregolarità e le contraddizioni denunciate dalla difesa ed ha perfino indennizzato gli “opdiqueros”.
Nell’evento che si è tenuto a Città del Messico, gli attori della pluripremiata pellicola El Violín hanno dichiarato apertamente la loro condanna della militarizzazione, non solo in Chiapas, ma di tutte le comunità indigene del paese. Il clima, nel locale di UNIOS, è stato franco, caldo e solidale. “Era da molto tempo che non riuscivamo a fare qualcosa di simile nel DF” – è stato il commento generale dei presenti alla giornata di appoggio…
La ciliegia sulla torta è arrivata con la presenza di Guillermo e Mariana Selvas, che poche ore prima avevano recuperato la libertà (tolta ingiustamente durante la selvaggia repressione perpetrata in San Salvador Atenco, il 3 ed il 4 maggio del 2006). Dopo esser stati dietro alle sbarre un anno e otto mesi, sono usciti assolti da qualsiasi accusa e non hanno neanche ricevuto il tipico “usted perdone”.
Appena usciti di prigione si sono messi a lavorare per la otra campaña, hanno ringraziato per l’aiuto recivuto dai loro compagni ed hanno chiarito che non c’è stata nessuna concessione e che la loro libertà è solo il prodotto di tutte le mobilitazioni. Questo prova “di che cosa sono fatti” i compagni della otra, ha detto Sergio Rodríguez, che ha ricordato che “non ci sono ancora tutti”, per cui si debe continuare a lottare per la libertà dei 16 che sono ancora nel penal di Molino de Flores, ed i tre che stanno nella carcere di alta sicurezza dell’Altiplano…
(a cura del Comitato Chiapas di Torino)
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